9.6.04

Cammino, sì, cammino fino alla sotterranea. Meglio muovermi un po' piuttosto che dover stare fermo su un tram quando farei tutt'altro. Cammino contento, la malinconia sfuma in un sospiro pastello, la consapevolezza impone le sue ragioni, per quanto il cuore le sfugga.

Camminare, fare, essere. Camminare: con lo sguardo aperto e la tranquillità di chi si sente protetto, guidato a imparare da ogni piccola circostanza. Fare: progettualità leggera, eterea e flessibile, disponibilità a progredire e ad applicare i progressi. Essere: ogni momento va vissuto, non esiste una vita ad interim, non esistono momenti trascurabili (so che è vero, ma quest'ultima non è facile da metabolizzare).

"Sarà lei a condurti dove devi andare." Così mi scrissero, così sentivo e ricordavo. Per questo in fondo esitavo a ricominciare seriamente a frequentare le persone e i luoghi dove ho imparato la potenzialità di fare procedure.
Qualcosa mi diceva che prima dovevo venire da te e difatti, quando mesi e mesi fa cercai di prendere un appuntamento senza rispettare questa precedenza, furono le circostanze a impedirne la realizzazione.

"Sarà lei a condurti dove devi andare." Vedremo cosa significa in termini di evoluzione personale. Certe cose devono sedimentare prima che se ne possa scrivere.
Ad ogni modo, sì, da te mi farei condurre ovunque. Ovunque, purché ci sia acqua potabile (so che è una limitazione, ma ognuno ha i suoi vizi).

L'olfatto sorride ai ricordi, le mani convogliano i doni.
Il resto è sublimato, acc... però è ugualmente sublime.
Merci beaucoup, ma petite.

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