27.2.03

Che cosa si trasmette insieme alle parole? Davvero è possibile trovare la logica delle emozioni profonde di cui parlava ieri Captain Nemo nel suo intervento intitolato "Transmission..."?

Provate dunque a far vagare il pensiero libero lungo il percorso delle associazioni, a fidarvi per un attimo di quelle voci 'dentro', spesso auto-nascoste

Ascoltarsi nel profondo è in effetti molto più difficile che ascoltare gli altri. Difficile è capire che cosa desideriamo veramente e soprattutto difficile è abituarsi all'idea che possiamo desiderare solo ciò che è già dentro di noi, magari sepolto sotto ciarpame vario o soffocato dalla nostra disattenzione o superficialità.
E ancora: non è facile dare sempre seguito nei fatti, nei comportamenti quotidiani, a ciò che quelle voci sanno suggerirci. Lo vediamo anche nelle persone illuminate.

Ma è importante sapere perdonare a noi stessi quando non ce la facciamo, perché alle volte è arduo.
Arduo mantenere l'apertura dopo che l'elastico del bungee jumping, per un'inavvertenza, vi ha lasciato picchiare il muso per terra, magari proprio nel momento in cui non potevate mettere avanti le mani, perché si trovavano all'estremità delle vostre braccia spalancate in un abbraccio d'amore gratuito...

26.2.03

Un racconto trovato in rete (di un manifestante "disobbediente" alla stazione di Fornovo):

vedo i carabinieri piangere! Non “i carabinieri”, a dire il vero, ma tre; anzi, di due vedo solo gli occhi lucidi e rossi. Solo di uno vedo le lacrime. Ma la faccia è dolente, per tutti, e chiaro il loro sentirsi delle merde quali sono. Non so con quale forza gli urlo in faccia, ma forse me ne danno loro, per una volta, coi loro volti. Il primo, quello proprio di fronte a me, un ragazzo, soprattutto in due momenti: quando gli urlo che facendo quello che fa sta affermando che la vita di una persona, compresa la sua, vale meno di qualche pezzo di carta, denaro, documenti; meno di qualche goccia di petrolio, nel momento in cui dico, “altro che Totò, manco uomini o caporali, manco caporali siete, uomini o portafogli?”… (si sa, in certi momenti la retorica ci sta pure). L’altro momento quando, fra i cori che invitano a disertare, urlo “mi avete appena ammazzato di botte [poi, rivolto a lui], ma se passi di qui ti abbraccio!”. L’ho visto piangere, lacrimare, ma non è passato. Nessuno di loro l’ha fatto. Ma anche gli altri due di fronte a me li ho visti soffrire e ne ho visto gli occhi arrossati e l’espressione triste davvero quando gli ho detto che la notte, nonostante tutte le botte, sarei stato meglio di loro. Nonostante sia stato davvero male, continuo a pensarlo. Sarò stupido, ma credo che pure loro, per quel poco che m’hanno ascoltato, abbiano sentito lo stesso. Non sono tanto illuso da sperare che cambino abbastanza, ma quella scintilla d’umanità che ho visto brillare è stata tanto, per me.

Nulla voglio aggiungere, solo rileggere queste parole: quella scintilla d’umanità che ho visto brillare è stata tanto, per me.

19.2.03

Recentemente la pagina vagolando si è arricchita di parole pescate qua e là. Credo valga la pena dare un'occhiata. Se poi voleste contribuire direttamente, la porta è aperta...

18.2.03

Queste me le ha mandate la principessa radiosa:

Il 4 febbraio mi ero trovata a scrivere e avevo scritto su di te quello che qua di seguito ti riporto. Giuste o sbagliate, belle o brutte non lo so, so che erano destinate a te.
"lui non riesce ad andare avanti, non riesce a fare il salto. Lui è estremamente più avanti di quanto non sia mai stato ma è sempre aggrappato a qualcosa. È come se non lasciasse mai il corrimano e questo non si può fare cara, bisogna osare e vivere senza tutte le sicurezze intorno e questo è ciò che gli manca. Ma non ne è ancora vicino e meno che meno tu potrai essere la persona che lo potrà aiutare in questo distacco che gli è assolutamente necessario. Ma ci arriverà e sarà la sua liberazione cara"
Non so contestualizzarlo e naturalmente non mi compete. So solo che a volte noi traduciamo le loro parole con i nostri significati ma non è sempre così ma questo ormai tu lo sai meglio di me.


Un paio di interpretazioni possibili affiorano, ma lascerò tempo al cuore di consigliare la mente.

17.2.03

Parole ricevute, che pubblico volentieri...

Ho imparato dalla vita che ci sono due cose che smuovono le rocce: l'impulso e l'istinto.
L'impulso bisogna frenarlo perché sicuramente porta a sbagliare e in quel caso vale il consiglio di contare fino a Xmila.
L'istinto è come un impulso che si riproduce il giorno dopo, che continua a invogliarti dentro e più lo scacci più torna. L'istinto se ne frega della mente razionale e torna, ritorna, si riproduce come qualcosa che più forte di te assomiglia a una specie di tracciato già segnato dal destino.
Quell'istinto VA SEGUITO SEMPRE!
Distinguendo tra l'impulso e l'istinto, il sano istinto che dice: questa cosa va fatta, non so perché, va fatta.
Bea

12.2.03

Parole da leggere ne potrei trovare ovunque, ma come faccio a riconoscere quelle scritte per me? Magari non occorre camminare a lungo, magari basta guardare vicino, in casa perfino, entrare in una stanza poco frequentata e cercarle lì.

7.2.03

Parole da scrivere ne potrei trovare più spesso, ma certe volte è meglio ascoltare che parlare. Lo dico rivolgendomi a me stesso, sia chiaro, mentre vi invito sempre a esprimervi, scrivendo nei commenti, nel forum oppure mandandomi un messaggio di posta elettronica.
Quando sentirò di farlo vi pubblicherò, perché condividendole è più probabile che le parole trovino i loro destinatari autentici. Saranno quelli che le ascolteranno risuonare nel profondo del cuore, e che potranno farlo se avranno deciso di lasciarlo aperto, per quanto ciò possa essere difficile o apparentemente irragionevole.
Oggi ripropongo un intervento arrivato tempo fa sul forum.

Quella scintilla divina che io chiamo Diamante, Vox, è davvero qualcosa che potrebbe essere assimilata a Dio. Ma la mia mente è troppo razionale per credere in una fede qualunque. Credo, però, che ciò che la Mente Divina immagina, esso possa tradursi in realtà. Lo diceva Platone qualche secolo fa. Io l'ho sperimentato soltanto. Una realtà positiva, una realtà negativa, a seconda che al di dentro si sia più o meno evoluti verso la Luce, o involuti verso le Tenebre. E questa lotta eterna tra Bene e Male rende l'Uomo, forse, creatura prediletta di Dio. O almeno mia creatura prediletta. Perché... sai che noia a diventare luce soltanto... Sarebbe come stare in paradiso per l'eternità: du' palle così. Perciò la nostra parola sia pietas e il nostro nemico il fondamentalismo. Per ascoltare quella Verità ch'è dentro di noi. Alcuni la chiamano Dio. Io la chiamo: Coscienza dell'Esistere.
mariemarion

4.2.03

Talmente belle queste parole ricevute che non posso fare a meno di pubblicarle, perché anche altre persone possano goderne:

Stanotte prima di dormire avevo scritto queste parole, guidata se vogliamo, ma lo siamo poi veramente o stiamo solo permettendo al nostro sé di esprimersi con più abbandono?
"sono poche le persone che ti prendono la mano, che ti accarezzano il viso e che vogliono conoscere i millimetri della tua pelle.
Sono poche le persone che si soffermano nei tocchi dell'amore rinnovandoli con dolcezza e gioia e sentendo e trasmettendo energie positive.
Ed è questo che stupisce, il non essere ingoiati, il non essere consumati e così dunque il non volere ingoiare e il non volere consumare, ma imparare a gustare e a sentire l'uno verso l'altro ogni impercettibile sfumatura dei sé.
Questo stupisce, questo avvicina, questo incolla, questo rende unico il rapporto e non omologato a mille altri, pur non volendo escludere nulla dalla propria vita lo si personalizza e lo si gusta come un piatto sempre nuovo anche se si mangia ogni giorno, anche se è sempre il medesimo piatto perché nessun piatto è mai il medesimo se lo si prepara e confeziona in modo diverso, se gli si donano le cure che in quel momento sembrano necessarie"
Lay