20.4.05

Dialoghi dal tunnel blu



L'amore dei tuoi sogni

Ti ho sognato, eri vestito con una tunica bianca e muto. Stavi insieme a un altro gruppo di persone. Mi piacevi, ma non potevamo parlarci.
Non osavo, non osavo pensare di poterti... ehm, avvicinare. Mi ero reso conto di starti simpatico, ma non immaginavo saremmo arrivati a questo livello di prossimità. Di comunione, anzi.
Sapevo che ti avrei aperto il mio cuore. Lo sapevo da come mi avevi guardata il giorno che ci siamo incontrati. Perché mi hai guardata sul serio.
Tu... Mi incanti, mi sento trasportare via da me.
È perché ti voglio qui con me, ora.
E allora ti percorro, a labbra dischiuse, goloso di magia. Sogni di luce cullata, per te, in te, con te.



Anime gemelle

Qui. Dove, se no? Dove posso averti incontrata? Impossibile sia la prima volta che ci vediamo, questa. Impossibile, altrimenti come lo spieghi questo conoscersi così tanto e a fondo, sapere tutto quel che l'uno e l'altra si preferisce, sapere dell'una e dell'altro ciò che nemmeno intimamente si sospettava.
Sembra tutto incredibile, ciò che sgorga da sé.
Chiedo "dove" e dovrei dire "quando". Il tempo però è una dimensione, dunque anch'esso spazio, estensione di ciò che conosciamo e occupiamo. Estensione del "qui e ora", che è porta, che si fa varco. Per l'Altrove.
Il "qui / e non qui" il dove senza dove...
Attraverso le distese immani. Da lontano non è facile dirti non sei sola, però è la verità in questo momento, in cui mi sembra di sentirti pulsare morbida e viva, i passi tuoi percepibili anche a distanza, e sono danza.
Vortice sufi, tempo senza tempo...
Come quando / i baci lenti / con la loro magia / ne arrestano momentaneamente il fluire.



So chi sei

Sei un angelo?
Tu sei un angelo!
Sei davvero il mio angelo.
In carne ed ossa, però.
Come si fa a riconoscere un angelo?
L'angelo biancovestito non è asessuato come si crede: è bisessuale, fatto per amare ed essere amato.
E dove lo si incontra?
Viene da un altrove terreno, da un sentiero fatto di pietre aguzze e affrontato con la volontà di camminare a piedi nudi attraversando il dolore che stermina dentro. Che annienterebbe, se non sorgesse il sorriso dal cuore e dai sensi a richiamare su di sé il cappello del mago dalla luce fluente.
Fino allo splendore di certi orgasmi.
Sì, quando l'anima si tuffa, a far risorgere l'essere e le proprie carni in un piacere completo e raddoppiato, in uno specchio imporporato d'amore.



Akasha

Il flusso tra le nostre anime passa attraverso i pixel per raggiungere ogni cellula e di qui fluidi e tessuti. Quando cantano quei sottili uragani arrivo sempre a un punto in cui mi sento sfuggire, letteralmente.
Arrivi direttamente qui in stupenda interezza. Mi liquefo, mi ricompongo ma è tutto uno sballo, evaporo, ritorno in me ma mi sopraffà l'etere, e ti mando le vibrazioni circolatorie che m'investono ovunque ripensandoti.
Sei un orgasmo cosmico vivente, unguento battesimale di ennesima rinascita.
E tu / memoria di luce / archiviata / nell'universo.
Uno spessore leggero vola a intrecciare unioni magiche imprevedibili.
Connessione con il sé universale.



Noi (a due voci)

Siamo in due a emanare, in due a captare. È cominciato con uno sguardo e un sorriso, si è riproposto con un sogno raccontato, ora è quel che è nel momento in cui ci si mette in ascolto reciproco. Tempesta solare, telepatia, l'aria si fa messaggera. Abbraccio che abbraccia irradiandoci, corrispondenza d'amorosi sensi. Onde energetiche, amplificazione e risonanza.
L'altrove è in me, è in te. È in noi, siamo noi. Un mosaico di madreperla.

Nessun commento: