21.3.07

Primavera è riapertura, magico incanto. La magia però non è quella della trasformazione istantanea stile bacchetta scintillante o genio della lampada, perché il divenire è importante per l'essere e i salti quantici devono ricondursi al nucleo per non frammentare l'unità personale anzitempo.

Gli effetti del cambiamento dunque sono graduali, eppure c'è un clic infinitesimo che divide il prima dal dopo, permettendo di discernere bozzolo da farfalla, gemma da bocciolo e bocciolo da fiore. Un momento in cui la luce fa sapere d'esser mutata, in cui la gradazione di tonalità si è fatta altro colore. Come quando una crosticina si stacca e sotto c'è la pelle delicata ma intera e non più la carne viva che patisce i contatti.

Il moto per cui il soffio percettivo e sensoriale si rimescola avviene di nascosto, ma poi si rende palese quando t'accorgi che stai deponendo le lame a doppio taglio del rancore. A riprova, il nuovo sapore del ruscello che ti lava il viso, con amore longinquo e sguardo d'abbandono.
A quel che sarà.

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Incanto, in-canto, rapimento e note...

Come colonna sonora, stamane gradirei musica e parole da una canzone di Joni Mitchell, All I Want, bella anche nella versione proposta da Chris Phillips.

[nei commenti qui sotto, la traduzione in italiano]

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