L'altro giorno ho visto dal vivo diverse persone che come me scrivono in rete. L'occasione o meglio il teatro dell'incontro è stato il Webbit di Padova. Solo a un paio di loro però mi sono rivelato.
In un caso si tratta di qualcuno che mi conosceva ma non sapeva fossi vocenarrante. Alla sorpresa iniziale è seguito un sentire diverso, come se di botto la conoscenza si fosse trasformata in intimità spirituale.
In un altro caso, il discorso è saltato fuori perché si parlava di sincerità e identificazione. Di come talvolta per potersi esprimere in modo totalmente libero sia opportuno celarsi dietro uno pseudonimo. Poi siamo passati a discettare di libertà espressiva, chiedendoci se debba necessariamente essere domata per incanalarsi nei sentieri della comprensibilità:
"...è la mediazione tra espressione e comunicazione".
"Bella risposta! La capirò tra un anno..."
Le parole, incarnazione dell'anima, si rarefanno all'incontro degli sguardi. E ciò che resta dopo è ineffabile. Baci.
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