11.9.06

Per smuovermi un po', ho diffuso per l'intera casa fumi e aromi d'incenso e mirra, percorrendola stanza per stanza con una candela accesa su un piattino azzurro.
Ho omaggiato ogni angolo, ogni foto, ogni oggetto accompagnando col sorriso (per quanto malinconico) i gesti ritrovati di questa autobenedizione.

Colonna sonora una selezione di brani dal computer, molto belli e capaci d'esser fin troppo struggenti; nella circostanza, tuttavia, sono risultati assai piacevoli e non hanno fatto male al cuore.
Erano questi, nell'ordine casuale di esecuzione: O Infante (Dulce Pontes), Even After All (Finley Quaye), Gocce di memoria (Giorgia), Puro Teatro (La Lupe), Small (Lamb), Si fosse n'auciello (Maria Pia De Vito), Pequeño Vals (Marlango), Baby Hurricane (Pecksniff), Son Of A Preacher Man (Roberta Flack), Palomma 'e notte (Teresa De Sio), Full Of Stars (Turin Brakes), Rain City (Turin Brakes), Distractions (Zero 7), In Time (Zero 7), Se fossi nato a Napoli (Fabrizio Bentivoglio), Quello che le donne non dicono (Fiorella Mannoia), Vete (Marlango), Butterflies And Hurricanes (Muse).

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