25.2.07

C'è una canzone di Tuck & Patty che esorta a portare quaggiù il paradiso. Non voglio aspettare gli angeli, canta la dolce melodia. Mi ricorda una poesia di Emily Dickinson, sarà anche per questo che mi piace. No, sarà piuttosto perché coincide col mio desiderio, con la mia speranza più alta, per dirla con Nietzsche.

Bello, autentico, forte. Però mi sento come chi accingendosi a preparare una torta e quasi già pregustandola, si ritrovi ad affrontare il patatrac degli ingredienti caduti a terra. Tutto è rimediabile, sicuro: ma quel momento lì, quello in cui contempli il disastro e ti sembra impossibile poter ricominciare daccapo, quel momento lì non è ancora passato. Non ancora.

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