6.11.06

Era parecchio tempo che non lo facevo, ma ieri me l'hanno chiesto e allora mi sono portato un bastoncino d'incenso alla lavanda (non male, benché preferisca ambra o sandalo, di cui però ero sprovvisto) e sono andato a fare una procedura a una signora. Psicologicamente è diverso dal trovarsi a mettere le mani intorno a qualcuno in situazione occasionale: in questo caso infatti si è trattato di una disponibilità accordata esplicitamente a richiesta altrettanto esplicita.
Come nelle precedenti occasioni, sono andato a casa sua, ma stavolta l'ho fatta sdraiare su un letto, poi ho acceso l'incenso e ho obbedito all'istinto delle mani. Lei si è completamente rilassata e forse addormentata. È andata bene, anche se a un certo punto mi ero impressionato, quando aprendo gli occhi ho visto che i suoi piedi si muovevano come in preda a una forza vibratoria incontrollabile, nel momento in cui mi sembrava di ripristinare i suoi flussi energetici nella zona tra i due chakra centrali (quello verde e quello giallo, cuore e plesso solare). Credo che il suo neuroma di Morton affondi le radici simboliche nei chili superflui che occultano le emozioni trattenute e le frustrazioni personali (ma si tratta di una semplice impressione, il mio non è né vuole essere un parere medico).

Oggi invece sono andato io ad affidarmi a V., come stabilito l'altra sera. Con lei non lo facevo da quattro anni e in assoluto, se escludiamo dal computo qualche trattamento estemporaneo donatomi in varie occasioni, l'ultima volta in cui mi ero sdraiato su un lettino per una procedura (dalle mani di L.) risale a due anni e qualche mese fa. Prima di parlarne, però, preferisco lasciar sedimentare gli effetti.

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