Nella calura estiva parlavo di ponti comunicativi (vedi 13.7.02 :::).
D'accordo che per stabilirli talvolta non sono nemmeno necessari riscontri materiali, però anche per me ogni conferma funge da incoraggiamento e da stimolo, per cui i commenti, i messaggi e gli interventi saranno sempre doppiamente graditi.
Da oggi apro ai contributi di chi vorrà partecipare una pagina del sito la voce di vocenarrante.
Si chiama vagolando e sono lieto che la prima a regalarci le sue parole sia PProserpina:
le parole scorrono silenziose...
Vi aspetto: il momento per uscire dal guscio e scrivermi può essere anche questo, vero?
26.9.02
Basta poco
Come ho già scritto altrove, muovendo le mani in aria nelle procedure si vivono momenti in cui s’intuisce che cosa significa quando “essere” è già “fare”.
In alcune occasioni, però, non è nemmeno necessario esporsi, perché basta "esserci": con disponibilità all'ascolto degli altri, comprensione consapevole, simpatia (nel senso etimologico di sentire insieme).
Stamane ne ho avuto la riprova: ho incontrato una signora di una certa età, fisicamente e psicologicamente depressa per vari motivi. Abbiamo percorso insieme un tratto di strada durante il quale l'ho ascoltata e abbiamo chiacchierato, estendendo i discorsi dai problemi alle amenità (il "caso" vuole che conosca abbastanza bene le sue zone di origine). Quando l'ho lasciata non solo era sorridente, ma sembrava camminasse più eretta, affrontando meglio "i passi della vita" (com'è vero che le nostre condizioni di salute rispecchiano il nostro modo di essere e che il nostro corpo e perfino le azioni sono anche metafore!).
Dunque, basta poco. Quel poco, però va fatto con equilibrio: offrendo collaborazione, ma senza lasciarsi invischiare dal coinvolgimento inopportuno o dalla velleità di sostituirsi all'interlocutore, ricordandosi che quando si cerca di riempire i vuoti altrui o si crede di potere ovviare direttamente alle altrui carenze non si combina granché.
Ciascuno deciderà se e come cambiare e quali passi compiere.
Come ho già scritto altrove, muovendo le mani in aria nelle procedure si vivono momenti in cui s’intuisce che cosa significa quando “essere” è già “fare”.
In alcune occasioni, però, non è nemmeno necessario esporsi, perché basta "esserci": con disponibilità all'ascolto degli altri, comprensione consapevole, simpatia (nel senso etimologico di sentire insieme).
Stamane ne ho avuto la riprova: ho incontrato una signora di una certa età, fisicamente e psicologicamente depressa per vari motivi. Abbiamo percorso insieme un tratto di strada durante il quale l'ho ascoltata e abbiamo chiacchierato, estendendo i discorsi dai problemi alle amenità (il "caso" vuole che conosca abbastanza bene le sue zone di origine). Quando l'ho lasciata non solo era sorridente, ma sembrava camminasse più eretta, affrontando meglio "i passi della vita" (com'è vero che le nostre condizioni di salute rispecchiano il nostro modo di essere e che il nostro corpo e perfino le azioni sono anche metafore!).
Dunque, basta poco. Quel poco, però va fatto con equilibrio: offrendo collaborazione, ma senza lasciarsi invischiare dal coinvolgimento inopportuno o dalla velleità di sostituirsi all'interlocutore, ricordandosi che quando si cerca di riempire i vuoti altrui o si crede di potere ovviare direttamente alle altrui carenze non si combina granché.
Ciascuno deciderà se e come cambiare e quali passi compiere.
24.9.02
Piccole gratificazioni, piccoli passi:
tavolta ne abbiamo bisogno, quasi sempre sono utili.
Ieri ho accompagnato all'ospedale un'amica con la schiena bloccata. Dopo la visita con la prevedibile e quasi plenoastica diagnosi (lombosciatalgia) si è sparata un'iniezione di cortisone. Su questo non ho niente da dire: non sono affatto contro il pronto intervento se serve a lenire il dolore riducendo l'infiammazione. Purché si sappia che se non ne vengono rimosse le cause più profonde che l'hanno originato, quel dolore prima o poi si ripresenterà. Non intendo riferirmi solo alle cause di natura meccanica (postura errata, sovraccarichi, colpi d'aria), che sono il tramite materiale, ma a quelle che attengono alla nostra sfera più essenziale. Esempio tratto da una recentissima esperienza personale: l'altro giorno, per alleviare il mio solito dolore alla spalla destra, ho chiesto a un amico di praticarmi un po' di shiatsu. Risultato: la contrattura spariva da un punto e compariva in un altro, quasi a sottolineare la natura più psicologica (o sentimentale, o spirituale) di quel mio sintomo.
Ieri mi sono offerto di fare una procedura alla mia amica, ma lei ha rifiutato: non per scetticismo, ma per paura (sue parole). Non ho certo voluto forzare la sua volontà (il libero arbitrio c'è e deve essere sacro, altrimenti che sfizio ci sarebbe a vivere?) e ho acconsentito a porle le mani a diretto contatto con l'area dolente, la zona lombare. Mi ha detto di trarre una sensazione piacevole dal calore che sentiva pervaderla (tutto ciò prima dell'iniezione), poi me ne sono andato.
Oggi l'ho rivista: sta molto meglio fisicamente (e tte credo, dopo la puntura!), ma ciò che mi ha colpito è stato il suo ringraziamento per averle "lasciato un senso di pace e di grande serenità".
Piccole gratificazioni, piccoli passi, pace e serenità.
tavolta ne abbiamo bisogno, quasi sempre sono utili.
Ieri ho accompagnato all'ospedale un'amica con la schiena bloccata. Dopo la visita con la prevedibile e quasi plenoastica diagnosi (lombosciatalgia) si è sparata un'iniezione di cortisone. Su questo non ho niente da dire: non sono affatto contro il pronto intervento se serve a lenire il dolore riducendo l'infiammazione. Purché si sappia che se non ne vengono rimosse le cause più profonde che l'hanno originato, quel dolore prima o poi si ripresenterà. Non intendo riferirmi solo alle cause di natura meccanica (postura errata, sovraccarichi, colpi d'aria), che sono il tramite materiale, ma a quelle che attengono alla nostra sfera più essenziale. Esempio tratto da una recentissima esperienza personale: l'altro giorno, per alleviare il mio solito dolore alla spalla destra, ho chiesto a un amico di praticarmi un po' di shiatsu. Risultato: la contrattura spariva da un punto e compariva in un altro, quasi a sottolineare la natura più psicologica (o sentimentale, o spirituale) di quel mio sintomo.
Ieri mi sono offerto di fare una procedura alla mia amica, ma lei ha rifiutato: non per scetticismo, ma per paura (sue parole). Non ho certo voluto forzare la sua volontà (il libero arbitrio c'è e deve essere sacro, altrimenti che sfizio ci sarebbe a vivere?) e ho acconsentito a porle le mani a diretto contatto con l'area dolente, la zona lombare. Mi ha detto di trarre una sensazione piacevole dal calore che sentiva pervaderla (tutto ciò prima dell'iniezione), poi me ne sono andato.
Oggi l'ho rivista: sta molto meglio fisicamente (e tte credo, dopo la puntura!), ma ciò che mi ha colpito è stato il suo ringraziamento per averle "lasciato un senso di pace e di grande serenità".
Piccole gratificazioni, piccoli passi, pace e serenità.
21.9.02
Piccoli flash senza briglie /// un copia-incolla intuitivo
gustare la scrittura ispirata /// passando dalle parole alla parola /// incontrare la scrittura guidata /// dipende pur sempre dalla capacità di mettersi all'ascolto /// valicando la membrana dell'io interiore /// a raffica vengono ventate interne di pensieri /// o magari suggerite dal sé superiore /// tastiera e monitor invece di penna e foglio /// lasciar andare la scrittura /// mi fa sorridere interiormente /// la fluidità delle mie dita che scorrono sulla tastiera /// incanalare nella comunicazione /// provarci con gli strumenti di cui disponi /// giocare con le parole è vita /// rendere espliciti i movimenti interiori /// scrivere a ruota libera /// ripescare e incollare /// abbandono consapevole /// impulso di aprirmi /// l’io che trova forma e riconoscimento /// portare l’uno tutto intero con me /// costruzione tramite la decostruzione modulare /// da uno stesso livello lo spiraglio /// interezza essenziale in cui fluttuare /// materiale informe cui attingere /// sensazione di avere già cominciato /// nel cerchio più ampio /// incoraggiamento nella condivisione /// per una cerchia meno ristretta di potenziali destinatari /// tutto s’aggiusterà e forse anch’io /// affidarmi /// "...intento ora con gli occhi a seguire il fruscio delle foglie vertiginosamente agitate dal vento, poste a vibrare secondo frequenze similcircolatorie. Tutto è una e una sola cosa." /// improvvisazioni a corpo libero /// "E le voci? E le pelli? E le labbra e i capelli? I profumi e le carezze, le flessuosità concesse, le coccole permesse e le avances represse… tutto questo mi attira, mi avvolge, mi affascina e mi travolge." /// illuminanti le letture e incoraggianti gli scritti /// Mi lascio il tempo di fiorire rigoglioso. /// affidarmi /// Piccole azioni con serenità, per le grandi ci pensa l’universo. /// intraprendenza nel fare una procedura /// bruciare mirra e incenso /// tante emozioni grazie ai momenti di abbandono /// con la notte inizia un nuovo giorno /// tutto è possibile! /// fluttuo nella vita con consapevolezza ogni giorno accresciuta /// Più ci penso più credo. /// tutto è possibile! /// Che tu sia abbastanza aperta al sentire e non incline a reprimerlo /// sai quale voce interiore ascoltare per le tue scelte, da fare e da confermare momento per momento /// si esce dal riparo per lasciarsi baciare dal sole /// Le parole sono lì, bisogna solo combinarle. /// scrivere per ritrovarsi /// Le parole sono lì. Bisogna solo combinarle.
gustare la scrittura ispirata /// passando dalle parole alla parola /// incontrare la scrittura guidata /// dipende pur sempre dalla capacità di mettersi all'ascolto /// valicando la membrana dell'io interiore /// a raffica vengono ventate interne di pensieri /// o magari suggerite dal sé superiore /// tastiera e monitor invece di penna e foglio /// lasciar andare la scrittura /// mi fa sorridere interiormente /// la fluidità delle mie dita che scorrono sulla tastiera /// incanalare nella comunicazione /// provarci con gli strumenti di cui disponi /// giocare con le parole è vita /// rendere espliciti i movimenti interiori /// scrivere a ruota libera /// ripescare e incollare /// abbandono consapevole /// impulso di aprirmi /// l’io che trova forma e riconoscimento /// portare l’uno tutto intero con me /// costruzione tramite la decostruzione modulare /// da uno stesso livello lo spiraglio /// interezza essenziale in cui fluttuare /// materiale informe cui attingere /// sensazione di avere già cominciato /// nel cerchio più ampio /// incoraggiamento nella condivisione /// per una cerchia meno ristretta di potenziali destinatari /// tutto s’aggiusterà e forse anch’io /// affidarmi /// "...intento ora con gli occhi a seguire il fruscio delle foglie vertiginosamente agitate dal vento, poste a vibrare secondo frequenze similcircolatorie. Tutto è una e una sola cosa." /// improvvisazioni a corpo libero /// "E le voci? E le pelli? E le labbra e i capelli? I profumi e le carezze, le flessuosità concesse, le coccole permesse e le avances represse… tutto questo mi attira, mi avvolge, mi affascina e mi travolge." /// illuminanti le letture e incoraggianti gli scritti /// Mi lascio il tempo di fiorire rigoglioso. /// affidarmi /// Piccole azioni con serenità, per le grandi ci pensa l’universo. /// intraprendenza nel fare una procedura /// bruciare mirra e incenso /// tante emozioni grazie ai momenti di abbandono /// con la notte inizia un nuovo giorno /// tutto è possibile! /// fluttuo nella vita con consapevolezza ogni giorno accresciuta /// Più ci penso più credo. /// tutto è possibile! /// Che tu sia abbastanza aperta al sentire e non incline a reprimerlo /// sai quale voce interiore ascoltare per le tue scelte, da fare e da confermare momento per momento /// si esce dal riparo per lasciarsi baciare dal sole /// Le parole sono lì, bisogna solo combinarle. /// scrivere per ritrovarsi /// Le parole sono lì. Bisogna solo combinarle.
13.9.02
La reazione alla coercizione è quasi sempre la ribellione.
Succede con le regole troppo rigide, ma anche con gli svaghi: l'imposizione di certe letture porta all'avversione per determinati autori o addirittura per i libri in generale, e il più delle volte prima di riscoprirli deve passare molto molto tempo.
Una cosa analoga avviene nell'ambito spirituale. Mi sono già espresso sulla mia esperienza con la religione cattolica [v. 29.8.02 :::] e ho modo di vedere per converso che cosa succede se i bambini vengono lasciati liberi da imposizioni, se non vengono assillati da ritualità incomprensibili o bombardati di precetti assurdi.
Quello che noto è lo sviluppo di un forte senso di spiritualità, che li porta a vedere l'invisibile, a cercare la multidimensionalità, a incontrare la multisensorialità.
Questo generalmente avviene attraverso il gioco, e delicatissimo è il compito dell'adulto nel cercare di carpire per capire, ma senza invadere e soprattutto senza distruggere quel tipo di interazione che evidentemente fa parte della nostra natura di esseri umani, ma che una volta cresciuti (anagraficamente) dimentichiamo o seppelliamo sotto una coltre di pregiudizi e autolimitazioni.
Ecco dunque un motivo in più per dare spazio al bambino che è in noi.
Succede con le regole troppo rigide, ma anche con gli svaghi: l'imposizione di certe letture porta all'avversione per determinati autori o addirittura per i libri in generale, e il più delle volte prima di riscoprirli deve passare molto molto tempo.
Una cosa analoga avviene nell'ambito spirituale. Mi sono già espresso sulla mia esperienza con la religione cattolica [v. 29.8.02 :::] e ho modo di vedere per converso che cosa succede se i bambini vengono lasciati liberi da imposizioni, se non vengono assillati da ritualità incomprensibili o bombardati di precetti assurdi.
Quello che noto è lo sviluppo di un forte senso di spiritualità, che li porta a vedere l'invisibile, a cercare la multidimensionalità, a incontrare la multisensorialità.
Questo generalmente avviene attraverso il gioco, e delicatissimo è il compito dell'adulto nel cercare di carpire per capire, ma senza invadere e soprattutto senza distruggere quel tipo di interazione che evidentemente fa parte della nostra natura di esseri umani, ma che una volta cresciuti (anagraficamente) dimentichiamo o seppelliamo sotto una coltre di pregiudizi e autolimitazioni.
Ecco dunque un motivo in più per dare spazio al bambino che è in noi.
9.9.02
Quali sono gli istanti in cui si annulla il tempo, nei quali dunque possiamo assaggiare un po' di eternità?
Quali sono gli istanti in cui si annullano le differenze, nei quali riusciamo a fondere il nostro io con un altro io?
Quali sono gli istanti in cui si tralascia ogni quisquilia, nei quali sappiamo sorbire l'essenziale?
...
Forse è proprio vero che fare l'amore è la più alta forma di preghiera.
Quali sono gli istanti in cui si annullano le differenze, nei quali riusciamo a fondere il nostro io con un altro io?
Quali sono gli istanti in cui si tralascia ogni quisquilia, nei quali sappiamo sorbire l'essenziale?
...
Forse è proprio vero che fare l'amore è la più alta forma di preghiera.
8.9.02
La meditazione è una di quelle cose che per essere efficace deve rifuggire le prescrizioni, lasciando che ciascuno faccia quel che si sente e miri a ciò verso cui desidera orientarsi.
Voglio però segnalare ugualmente una presenza in rete che mi pare apprezzabilissima tanto per la realizzazione grafica quanto per i contenuti: il sito http://www.aemetra.it/yolanda/ vi conquisterà se i chakra vi affascinano, ma merita senz'altro una visita anche da parte dei più scettici .
Voglio però segnalare ugualmente una presenza in rete che mi pare apprezzabilissima tanto per la realizzazione grafica quanto per i contenuti: il sito http://www.aemetra.it/yolanda/ vi conquisterà se i chakra vi affascinano, ma merita senz'altro una visita anche da parte dei più scettici .
7.9.02
Sensazioni... stupefacenti
Durante l'adolescenza, tutte le volte che mi capitava di fumare una canna finivo col considerare eccessiva l'attenzione dedicata a tale pratica, in quanto le sensazioni che mi procurava non mi sembravano affatto straordinarie. Rimaneva più che altro il piacere di farlo in compagnia di persone simpatiche. Fu solo qualche anno dopo che una sera, in contemporanea con un amico (bastò uno sguardo per capirci), avvertii un "TUM" dentro la testa e mi sentii piacevolmente sconvolto. E da allora seppi che cosa voleva dire.
Nella sfera sentimentale spesso succede la stessa cosa. Alle prime esperienze crediamo di avere incontrato l'amore, che l'essere innamorati sia quella cosa lì, una vaga felicità condita da un po' di euforia, e chi può dirci che non abbiamo ragione? Poi però capita anche in questo campo, inaspettatamente, addirittura con persone cui non avremmo mai pensato di legarci, di avvertire un "TUM" dentro la testa o dentro il cuore, o magari può essere "WHAM", "UOSC", "BRRZZ" o che altro... Insomma, ci capita di sentirci piacevolmente sconvolti nello scoprirci interi e di risuonare amorevolmente e instancabilmente nel condividere ogni momento con l'altra persona. Non esiste più la banalità, le routine si trasformano in potenziali scoperte di aspetti fino ad allora un po' trascurati, riusciamo a sorridere perfino degli inconvenienti che ci facevano imbestialire: tutto questo perché ci fiondiamo all'essenziale.
L'essenziale è ciò di cui siamo fatti: qualcosa difficile da definire, ma che sicuramente valica i nostri limiti fisici, superando la composizione puramente materiale che comunque ci serve per vivere e per godere.
Tutto bello, tutto perfetto? No, purtroppo esistono ostacoli costituiti da situazioni particolari, mancate corrispondenze, incomprensioni, tutte complicazioni che ci sappiamo costruire ad arte per rinviare l'accesso alla felicità da paradiso terrestre che potremmo destinarci qui ed ora.
Durante l'adolescenza, tutte le volte che mi capitava di fumare una canna finivo col considerare eccessiva l'attenzione dedicata a tale pratica, in quanto le sensazioni che mi procurava non mi sembravano affatto straordinarie. Rimaneva più che altro il piacere di farlo in compagnia di persone simpatiche. Fu solo qualche anno dopo che una sera, in contemporanea con un amico (bastò uno sguardo per capirci), avvertii un "TUM" dentro la testa e mi sentii piacevolmente sconvolto. E da allora seppi che cosa voleva dire.
Nella sfera sentimentale spesso succede la stessa cosa. Alle prime esperienze crediamo di avere incontrato l'amore, che l'essere innamorati sia quella cosa lì, una vaga felicità condita da un po' di euforia, e chi può dirci che non abbiamo ragione? Poi però capita anche in questo campo, inaspettatamente, addirittura con persone cui non avremmo mai pensato di legarci, di avvertire un "TUM" dentro la testa o dentro il cuore, o magari può essere "WHAM", "UOSC", "BRRZZ" o che altro... Insomma, ci capita di sentirci piacevolmente sconvolti nello scoprirci interi e di risuonare amorevolmente e instancabilmente nel condividere ogni momento con l'altra persona. Non esiste più la banalità, le routine si trasformano in potenziali scoperte di aspetti fino ad allora un po' trascurati, riusciamo a sorridere perfino degli inconvenienti che ci facevano imbestialire: tutto questo perché ci fiondiamo all'essenziale.
L'essenziale è ciò di cui siamo fatti: qualcosa difficile da definire, ma che sicuramente valica i nostri limiti fisici, superando la composizione puramente materiale che comunque ci serve per vivere e per godere.
Tutto bello, tutto perfetto? No, purtroppo esistono ostacoli costituiti da situazioni particolari, mancate corrispondenze, incomprensioni, tutte complicazioni che ci sappiamo costruire ad arte per rinviare l'accesso alla felicità da paradiso terrestre che potremmo destinarci qui ed ora.
6.9.02
Da tempo in questa pagina è attiva la possibilità di inserire commenti (grazie per gli interventi finora pervenuti).
Ora ho anche predisposto un forum dove invito a raccontare le proprie esperienze su energia universale, consapevolezza, essenza, amore, passione, spiriti guida, evoluzione personale...
Lo si può raggiungere anche dal sito la voce.
Credo sia importante per tutti uscire dal guscio e ciò lo si può fare anche raccontandosi. Nessuno è obbligato a rivelare la propria identità in queste sedi se non lo desidera, ma la condivisione potrà essere ugualmente importante.
Ora ho anche predisposto un forum dove invito a raccontare le proprie esperienze su energia universale, consapevolezza, essenza, amore, passione, spiriti guida, evoluzione personale...
Lo si può raggiungere anche dal sito la voce.
Credo sia importante per tutti uscire dal guscio e ciò lo si può fare anche raccontandosi. Nessuno è obbligato a rivelare la propria identità in queste sedi se non lo desidera, ma la condivisione potrà essere ugualmente importante.
5.9.02
Quando noto il proliferare delle coincidenze, mi viene da pensare che il caso esiste solo nella misura in cui non riusciamo a interpretare gli accadimenti che ci si propongono nel corso della vita.
Comprensione di quanto ci succede significa automaticamente minore sofferenza, più fiducia nel positivo dipanarsi delle vicende che ci riguardano.
Beninteso, ciò deve essere completamente scevro da passività e non deve farci dimenticare le responsabilità che ci competono in quanto esseri umani.
Comprensione di quanto ci succede significa automaticamente minore sofferenza, più fiducia nel positivo dipanarsi delle vicende che ci riguardano.
Beninteso, ciò deve essere completamente scevro da passività e non deve farci dimenticare le responsabilità che ci competono in quanto esseri umani.
4.9.02
Risveglio
Ho l'impressione che sia in corso un generale risveglio della multisensorialità. Per asserirlo non posso prescindere dall'estrapolazione della mia limitata esperienza, però posso contare sulla concretezza dei contatti quotidiani e confrontarla con quanto mi viene confermato dall'intuizione. Il tutto, come è giusto che sia, procede a piccoli passi, ma mi pare che anche i piccoli passi stiano accelerando il ritmo.
Credo che una strada abbastanza veloce per dirigersi verso la consapevolezza passi attraverso l'esplorazione di pratiche nuove o non abituali.
E da più parti, con cadenza più o meno quotidiana, parecchie persone di provenienze diverse mi parlano di nuove esperienze e interessi. Ciò che più mi colpisce è il fatto che tale atteggiamento trovi spazio anche in coloro che si sono sempre mostrati decisamente discosti dagli ambiti che deviano dalla razionalità più dogmatica.
Così, oltre alla madre di famiglia ipertradizionalista orgogliosa di farmi leggere un articolo sui massaggi "alternativi" (shiatsu, ayurvedico, reiki), c'è chi mi confida di essersi sottoposto a sedute di ipnoterapia a scopo di autoguarigione, chi mi offre massaggi rilassanti in cambio di una procedura per l'interesse suscitato dai miei racconti, chi mi parla di sperimentazioni personali con varianti sul massaggio tantrico, chi inaspettatamente mi spiega alcuni passaggi della sua vita e la problematicità di certi rapporti interpersonali alla luce della visione karmica...
Lo so, sono piccole cose, ma anche la più bella spiaggia del mondo è fatta di minuscoli granelli messi uno vicino all'altro.
Ho l'impressione che sia in corso un generale risveglio della multisensorialità. Per asserirlo non posso prescindere dall'estrapolazione della mia limitata esperienza, però posso contare sulla concretezza dei contatti quotidiani e confrontarla con quanto mi viene confermato dall'intuizione. Il tutto, come è giusto che sia, procede a piccoli passi, ma mi pare che anche i piccoli passi stiano accelerando il ritmo.
Credo che una strada abbastanza veloce per dirigersi verso la consapevolezza passi attraverso l'esplorazione di pratiche nuove o non abituali.
E da più parti, con cadenza più o meno quotidiana, parecchie persone di provenienze diverse mi parlano di nuove esperienze e interessi. Ciò che più mi colpisce è il fatto che tale atteggiamento trovi spazio anche in coloro che si sono sempre mostrati decisamente discosti dagli ambiti che deviano dalla razionalità più dogmatica.
Così, oltre alla madre di famiglia ipertradizionalista orgogliosa di farmi leggere un articolo sui massaggi "alternativi" (shiatsu, ayurvedico, reiki), c'è chi mi confida di essersi sottoposto a sedute di ipnoterapia a scopo di autoguarigione, chi mi offre massaggi rilassanti in cambio di una procedura per l'interesse suscitato dai miei racconti, chi mi parla di sperimentazioni personali con varianti sul massaggio tantrico, chi inaspettatamente mi spiega alcuni passaggi della sua vita e la problematicità di certi rapporti interpersonali alla luce della visione karmica...
Lo so, sono piccole cose, ma anche la più bella spiaggia del mondo è fatta di minuscoli granelli messi uno vicino all'altro.
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