6.3.03

...è un po' come fare gli argini in cemento a un fiume di campagna. Lo incanali, certo, ma che triste spettacolo. D'altronde, lasciarlo tracimare, esondare, dilagare, assecondando l'impetuosità che gli è propria non è sempre consigliabile. Specialmente laddove si corre il rischio di infastidire chi si viene a trovare sul percorso delle acque che tutto vorrebbero abbracciare e che invece maldestramente travolgono. E allora: contenersi. Limitarsi. A costo di risultare scostante o brusco o reticente.
Però, allo scioglimento dei ghiacciai, hai pensato che fare? Che fare dinanzi all'ingrossarsi delle acque? Che fare sapendo che i ghiacciai non smetteranno mai di sciogliersi, per quante volte tu tenti di favorirne la ricostituzione? Che fare sapendo che non puoi sottrarti al sole perché ti risplende dentro?

In effetti, il cuore sembra autoalimentarsi anche senza combustibile. Altrimenti non saprei spiegarmi come mai il primo pensiero spontaneo al risveglio sia stato questo flashback dialogico:
- A che ora devi alzarti domani?
- Alle 7 e un quarto, per portare i bimbi a scuola.
- Allora punto la sveglia alle 7: un quarto d'ora di baci e poi vai.

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