Gli sguardi, le carezze, i baci: piacevolezze immutabili nella loro verità dell’istante presente. Come tutte le cose più semplici e dunque più vere che possiamo assaporare nella vita. In questa vita. Nel legame tra questa vita e l’assoluto o l’intero, che è in noi e fuori di noi, analogamente all’immagine elisabettiana del microcosmo e del macrocosmo. “Ci sono mondi nei mondi” era il titolo di un episodio dei Fantastici 4, ma è anche il riassunto della nostra umana complessità di fronte all’universo, nel quale siamo inseriti senza renderci sempre conto che ne facciamo parte, che lo costituiamo noi stessi, senza soluzione di continuità perché tutto è una e una sola cosa. Ed è bello navigarci, fluttuare nell’essenza e ricongiungerci nell’amore.
Quanto più rettamente sapremo seguire la strada della semplicità, tanto meglio riusciremo a evitare sprechi energetici in quisquilie senza importanza, che fanno tanto dannare per poi lasciare la bocca amara e il cuore insoddisfatto e senza sorriso. E potremo invece godere irradiando e ricevendo gioiosamente luminose coccole.
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