25.8.02

Timidezza e riservatezza non sono difetti, ma talvolta si accompagnano a una carenza comunicativa e allora possono comportare degli sprechi.
Mi spiego meglio: se non parliamo di un dato argomento per pudore, anche i nostri interlocutori con tutta probabilità si manterranno sulle loro e magari eviteranno di dirci quelle stesse cose che noi temiamo di lasciare trapelare.
Per converso, quando ci decidiamo a parlare anche degli argomenti che consideriamo imbarazzanti, perché attinenti alla sfera più intima o perché considerati "strambi", spesso scopriamo che gli altri, anche quelli da cui non ce l'aspettavamo, vivono esperienze analoghe alle nostre.

E così può capitare che una signora vecchio stampo che credevo prevedibile in ogni suo pensiero oltre che nelle azioni quotidiane riveli di essere "sensitiva", raccontando in un'occasione conviviale i suoi sogni premonitori. O che un amico d'infanzia incontrato dopo molti anni, incoraggiato dai miei racconti sul "muovere le mani in aria", si apra parlando diffusamente e per la prima volta della sua cerchia più intima di rapporti interpersonali e di alcuni fenomeni grosso modo annoverabili nell'ambito della telepatia.

A riconferma del fatto che per vivere meglio una formuletta che funziona sempre è: più fiducia, meno paura.

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