28.3.03

Brucio un po' di ylang-ylang, il cui odore mi piace fino alla pelle.
Così almeno sono sicuro (sicuro?) di sentire davvero qualcosa con il senso dell'odorato, quello che per fare capo al cervello parte dal naso.
Così almeno mi rassicuro (mi rassicuro?) nel sapere davvero che l'olfatto non m'inganna sulla cronologia e sulle distanze, che quello che mi pervade è qui e ora.
Occorre anche rassicurarsi ogni tanto. Altrimenti continuo a oscillare e vagheggiare ogni volta che fragranze assenti si fanno strada sconvolgendo le nozioni di tempo e spazio. Ogni volta che il senso dell'odorato per fare capo al cervello sceglie di partire dal cuore.

27.3.03

...messaggio che inizialmente mi diede altri "pensieri"...

Quali?

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Sarà la stanchezza in sé, sarà che la stanchezza abbatte ogni resistenza, sarà che a un certo punto non si torna più indietro e per questo hanno inventato l'espressione "punto di non ritorno", sarà per chissàcosa, comunque sia, quel motore di frigorifero che più volte [vedi 9.7.02 :::] mi è capitato di avvertire più o meno all'altezza del "terzo occhio", ora e da un paio di giorni si fa sentire con frequenza sempre maggiore. In questo istante però mi sta prendendo piuttosto nella zona del chakra superiore, quello che dovrebbe trovarsi sopra il cranio, credo in corrispondenza della "fontanella" ossea che ultima si chiude a proteggere il nostro cervellino neonato.

Insomma, prima o poi dovrò pur tenere conto di quelle parole recenti e già antiche, che però la mia buona memoria insinua all'attenzione con la forza dell'istinto che tutto rende presente. Sarà lei a portarti là dove devi andare. Queste le parole che mi dissero o le dissero... ho appena affermato di avere buona memoria e invece ora il dettaglio non lo ricordo, ma forse questo succede quando l'essenziale è il messaggio, non il mezzo usato per recapitarcelo.
Già un'altra volta ero incorso in questa sorta di amnesia: quando con un flash, mentre pedalavo in bici ebbi netta la sensazione che con lei avrei dovuto condividere qualcosa di più grande di me e inaspettato, un compito non necessariamente piacevole, ma doveroso e imprescindibile.

Dunque quella Procedura (o scambio) cui abbiamo accennato s'ha da fare.

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...volgare quotidiana routine...

Credo che di questa facciano parte anche tante quisquilie di cui nella condizione di innamorato mi disinteresserei totalmente, adattandomi felice a situazioni apparentemente opposte tra loro (l'ordine o il disordine, il lavoro o l'ozio, la folla di impegni o l'isolamento) per il semplice fatto che ne avverto l'assoluta marginalità. Non è questione di pigrizia o di eccessiva cedevolezza: si tratta di riconoscere a istinto ciò che importa veramente e ciò che invece suona all'orecchio profondo come una caterva di stronzate.

26.3.03

Faccio il postino su richiesta di Bea, che non riuscendo a rispondere a un commento mi ha scritto via e-mail quanto segue perché lo pubblicassi:

Trovo parole bellissime di Layla che non condivido.
Se parliamo d'amore vero.
Che non è virtuale.
Che non esiste come comunione di spiriti.
Quella è l'Amicizia. Tutt'altra cosa.
L'Amore, o è ANCHE fisicità o NON è amore.
Basta dirlo a se stessi.
Che non è più amore.
Senza inventare alibi. Che non reggono.
Che non possono reggere di fronte al bisogno disperato, tragicamente endemico, di contatto fisico.
Di occhi che sorridendo trapassano l'anima dell'altro, illuminando il creato.
E la volgare quotidiana routine.
Bea


Grazie anche a te per le tue parole.
Sull'amore, di cui ho scritto qua e là, non si finirebbe mai... Ora però mi piacerebbe sentire la vostra.

21.3.03

Se oggi si soffre più dell'altro ieri su questo pianeta è perché non siamo in grado di staccarci un momento dall'albero per vedere la foresta.

Noi bipedi con cervello e anima (forse), puntolini nell'universo, piccole ma uniche scintille divine, non abbiamo ancora imparato a guardare alla realtà esteriore come cosa transitoria. Eppure sappiamo, come diceva John Irving concludendo Il mondo secondo Garp, che siamo tutti terminal cases, malati terminali. Perché voler affrettare le cose?
Perché invece non provare a godersi ciò che vediamo e ad esplorare ciò che non si vede ma che quasi sempre regala il piacere più intenso e duraturo? Anche senza entrare nell'ambito mistico, basta pensare alla musica, al sentimento che perdura nel ricordo, alle sensazioni a distanza...

Dimenticare che potenzialmente tutto ciò è alla portata di ogni essere umano, invece, rende possibile ogni nefandezza nei confronti dei nostri simili. I quali perdono la connotazione di persone per diventare altri, estranei, numeri, nemici, caricature, figure da videogame, annientabili da chi ha già annientato la propria anima. E per questo è in grado di ordinare l'ennesima mattanza ammantata di ipocrisia.

19.3.03

Nel blog di mariemarion, in data 10 marzo 2003, scorrendo la pagina si trova una chiaroveggente analisi basata su temi astrologici. Si intitola "Chi ha paura di... Urano!?" ed è introdotta da un brano riportato che personalmente mi tocca molto.

Durante i transiti di Urano sul nostro tema natale si verificano fenomeni che escono dalla normalità della vita quotidiana. Fatti insoliti, improvvisi, sconvolgenti, inaspettati... Di sicuro c'è che bisogna aspettarsi delle sorprese. Di sicuro c'è che i transiti di Urano non sono mai malefici... Salvo per chi non è disposto ad accettare novità e cambiamenti. Urano lancia una sfida alle rigide strutture che molti faticano a costruirsi... Basti pensare a quanti matrimoni infelici che si trascinano per anni perché entrambi i coniugi hanno paura delle incertezze che la rottura potrebbe provocare... Ma la rigidezza è sempre nociva alla pienezza della vita... La vita è, o dovrebbe essere, un continuo confronto, una verifica continua con energie fresche e vivaci... Le battaglie si possono anche perdere e in molti le evitano pensando che una vita vissuta a metà sia meglio che perdere... Ma perdere cosa?
(dal Libro dei Transiti di Robert Hand)

18.3.03

La lettura delle rune o delle carte o della mano o degli astri, tanto per fare qualche esempio, secondo la mia piccola esperienza funziona nella misura in cui chi legge è chiaroveggente, cioè in grado di vedere oltre. Gli oggetti e le cognizioni che si utilizzano sono strumenti, inefficaci senza la persona in grado di interpretarli.
Mi viene in mente una pagina dell'Alchimista di Paulo Coelho, in cui il protagonista riesce a prevedere l'esito di una battaglia guardando il volo di due uccelli: ogni parte sta per il tutto, ogni cosa può costituire un messaggio per chi la saprà leggere.

E tutto questo spiega per esempio come mai a distanza di circa un anno due persone diverse, distanti tra loro, che non si conoscono né conoscevano la mia situazione mi hanno detto o scritto le stesse cose riguardo al mio incontro con la principessa radiosa.
Le carte astrali hanno confermato le rune parlando di tre livelli: quello degli amanti, quello dello scambio energetico e quello dell'evoluzione spirituale. L'hanno fatto in termini talmente precisi da stupire la razionalità o meglio la convenzionalità su cui siamo soliti basare la nostra rete cognitiva. Ma non hanno stupito il cuore, che sapeva e che sa ancora, anche quando viene confinato.

14.3.03

L'altro giorno

In un anticipo di primavera non atteso, anche gli effluvi giocano a stupire. In piedi assorto nella lettura del giornale fresco di edicola, è il tuo odore dolcemente ambrato a prendere improvvisamente corpo nella mia sfera di percezioni, malgrado l'ottundimento olfattivo da raffreddore allergico.
Mi volto cercandoti con lo sguardo e con il cuore, mentre già il cervello razionale si prende gioco del mio agire. Sorride al perdurante mio scrutare negli spazi dell'intera piazza, al mio voler vedere l'impossibile.
Non mi rimane che dirti, pronunciandolo con sapida tenerezza: "Buongiorno, principessa" e incamminarmi verso casa.

10.3.03

Quando il sole ci risplende dentro, le parole sono solo un rumore di sottofondo al nostro sorriso interiore, che attraversa le onde avvolgendoci e facendoci sentire insieme, uniti indissolubilmente...
Quando il sole ci risplende dentro, contenitore e contenuto, forma ed essenza, fluire e carnalità, sapori e umori e sguardi e sospiri si fondono insieme, tutto in un solo modo, quello ineffabile dell’amore profondo...
Quando il sole ci risplende dentro, è impossibile tenere il cuore in ombra. Anche se quel sole, in assenza dei tuoi baci, brucia.

8.3.03

Una sera di dicembre andai in un posto chiamato Campi di luce, dove era stata organizzata una "Serata degli oracoli". Mi feci un giro tra I-Ching, carte dell'Angelo, zen e channeling, ossia canalizzazione, termine che a pensarci bene comprenderebbe in sé tutti i modi di leggere la persona che ti sta di fronte, creando un contatto con il "sé superiore" in grado di guidarti nell'interpretazione e nella chiaroveggenza a prescindere dal metodo materiale utilizzato.

Al tavolo sul quale poggiava il cartellino "channeling" stava Fabio, che su mia richiesta mi spiegò in che modo avveniva per lui la scrittura automatica, come canalizzava sensazioni esprimendole in frasi compiute indirizzate alla persona di fronte a lui.

Lo ricordo oggi, in occasione dell'8 marzo, perché alla mia domanda sul "mondo femminile", mi rispose scrivendo:

Ciò che è fondamentale è che siete la stessa cosa. Non considerare una separazione drastica dei due mondi non siete lontani. È sempre la mente e le abitudini che dividono.
Tutto lì. Siete sulla Terra per bilanciarvi e trovare una unione non per separarvi.

6.3.03

...è un po' come fare gli argini in cemento a un fiume di campagna. Lo incanali, certo, ma che triste spettacolo. D'altronde, lasciarlo tracimare, esondare, dilagare, assecondando l'impetuosità che gli è propria non è sempre consigliabile. Specialmente laddove si corre il rischio di infastidire chi si viene a trovare sul percorso delle acque che tutto vorrebbero abbracciare e che invece maldestramente travolgono. E allora: contenersi. Limitarsi. A costo di risultare scostante o brusco o reticente.
Però, allo scioglimento dei ghiacciai, hai pensato che fare? Che fare dinanzi all'ingrossarsi delle acque? Che fare sapendo che i ghiacciai non smetteranno mai di sciogliersi, per quante volte tu tenti di favorirne la ricostituzione? Che fare sapendo che non puoi sottrarti al sole perché ti risplende dentro?

In effetti, il cuore sembra autoalimentarsi anche senza combustibile. Altrimenti non saprei spiegarmi come mai il primo pensiero spontaneo al risveglio sia stato questo flashback dialogico:
- A che ora devi alzarti domani?
- Alle 7 e un quarto, per portare i bimbi a scuola.
- Allora punto la sveglia alle 7: un quarto d'ora di baci e poi vai.

5.3.03

Spesso lo faccio nella pagina vagolando. Oggi lo faccio qui. Perché quando colpiscono, è giusto riportarle, ricordarle e diffonderle. Mi riferisco alle parole trovate casualmente (se esiste il caso) o che si sono fatte trovare (se esiste il Caso). Queste provengono dal gat's blog. Le ha scritte lui, uno che non conosco. Ma le sottoscrivo. In pieno e nel profondo.

agli occhi del tempo un nostro minuto vale come tutto il resto delle ùnità di tempo. tutto, prima o poi, dovrà fare i conti con esso, e quando è finito siamo punto d'accapo. il minuto, l'ora, saranno finiti, passato. i ricordi vanno e vengono, ma la tua anima riconosce se ciò che entra è veramente, oppure appare. l'anima non mente su ciò che è suo, che resta dentro, che non è vincolato dal tempo che spazza via.

diffonderò la leggenda, ci sarai sempre, ci sei spesso nel mio modo di essere. per questo ci sarò, perchè ci tengo, perchè ho qualcosa in più grazie a te, perchè ti voglio bene. davvero.

2.3.03

Mi è capitato più volte di parlare del Manuale del guerriero della luce di Paulo Coelho. Ora un mio contributo è stato pubblicato nel sito Letture e riletture.