12.12.07

save yourself
salva te stesso

that will be more than enough
sarà più che sufficiente

26.11.07

Sono lo stesso, lo stesso di allora, di prima ancora
è la musica a dirmelo, a ricordarmelo.

Va bene così

Un filo di perle collega tutti i momenti vissuti e tramandati, quelli condivisi e quelli irrisolti; le ingiustizie e le nefandezze, gli egoismi e gli slanci, le invocazioni e gli aiuti prestati, gli abbracci dati e ricevuti.
Se dovessi riassumere, riassumere sarebbe impossibile, ma cercherei di distillare qualche momento, qualche istante sopravvissuto al passare dei calendari, al cambiamento delle colonne sonore, dei profumi e dei sapori, delle aspettative e degli orizzonti.

un bacio ancora un bacio e un altro ancora
che un altro bacio prima o poi mi rinnamora


Va bene, va bene così
risento questa canzone, ora.
Per me e per tutti i pezzetti di chi è in me.
Tante persone, tante: vi amo, mi amo.

23.11.07

Un gesto terapeutico restituisce più soddisfazione di un messaggio lanciato nel vuoto, ma senza di questo, quello non avrebbe trovato la leggerezza necessaria a librarsi.
Questione di zavorre, forse.
Stanno per chiudersi i boccaporti, in modo da essere pronti quando ci si immergerà verso nuove navigazioni.

19.11.07

(oggi, invece, sono io ad averne bisogno)

16.11.07

"Ho bisogno di un tuo pensiero."
"Buona presentazione: incanterai tutti."


Ci sono dialoghi che avvengono nella mente, come quei sogni sugli aquiloni e i regali, come i voli interrotti a metà, come i baci e gli odori e i tremori rimasti nell'etere del ricordo di una fusione incompiuta. Un formicolare di scambi elettromagnetici vibra o vortica e forse dovrebbe bastare, a sentire l'angelo custode che chiede Ti fidi di me? Sì, ma... Niente ma, se ti fidi ti fidi. Eh... Fidati, affidati. Va bene. Però duole, duole sentirsi pensare: Peccato, che spreco.

6.11.07

Fintanto che lo sguardo non impara a soffermarsi abbastanza a lungo sulla via da percorrere invece di consegnare agli occhi i paesaggi della memoria, occorre ancora diradare le parole affinché la loro densità non soffochi il respiro.

10.10.07

Le ricorrenze a momenti ci rimettono di fronte all'incongruenza delle cronologie: quella della propria vita e di quelle altrui, quella del calendario a parete e di quello epidermico, quella degli eventi scanditi e dei ricordi che si ripropongono senza alcun riguardo all'ordine presunto. Ci mettono di fronte alla malinconia delle assenze ma anche alla magia agrodolce delle evocazioni: presenze a distanza, a distanza ravvicinata.

24.9.07

L'equinozio è un passaggio, anch'io l'ho patito, come fosse l'ennesima strettoia, per attraversare la quale ti trovi inevitabilmente con le spalle al muro. In verità, è quando si spazia troppo oltre con lo sguardo intimo che non riesco a rimanere centrato sulle minimalia e mi trovo come aquilone in balia dello struggimento che soffia lassù, o nel profondo.

4.9.07

Lo sguardo ha da essere sempre attento e vigile, d'accordo, però attenzione a dove lo si punta. Indirizzandolo in direzione sbagliata, quella che purtroppo non m'appartiene più, poi finisce che mi fa male anche il respiro, come ora.

30.8.07

Gesù lo aveva capito quando espresse la formula rivoluzionaria: "Ama il tuo nemico". Più di ogni altra azione, questa strategia ha il potere di guarirti dalle distorsioni che il tuo nemico ti ha inflitto.
Queste parole traducono un passaggio scritto dall'astrologo americano Rob Brezsny.

Ampliando il discorso, mandare amore a chi ti ha sfigurato il sorriso è una terapia anche per te stesso: quando è il bene a essere emanato, le onde funzionano contemporaneamente da vicino e a distanza, andando a sanare i dolori ossei altrui e tornando a lenire quelli del cuore ancora sofferente.

24.8.07

Considerare ciò che è, non ciò che avresti voluto fosse. L'oggettività del distacco dalle pastoie della personalità. L'intensità del saper cogliere l'essere proprio e del mondo in ogni momento. Possibile lasciando andare. Non so però in che misura lo voglio sul serio. Non so nemmeno se voglio su di me quella pioggerellina verde che aiuta, ora, o semplicemente la pioggia atmosferica, copiosa, generosamente abbondante, a lavar via i ricordi. Ignoro quanto ne abbia davvero bisogno e quanto invece possa risultare controproducente. So però che non mi torna. Sono fatto di quel che ho vissuto, anche, e non solo dell'istante presente che sto vivendo.

21.7.07

Ovunque ti fa ancora un sacco male, ma una luce dal buio ti annusa tutto e t'avvolge d'incanto, toccandoti per davvero. La prossimità, la vicinanza, il contatto sono istanti di comunione, un sogno sospeso che ancora non ti stufa, che non ti si staccherà mai di dosso in questa vita, perché è tatuato nelle pareti che guardano dentro al cuore. Perché gli zaffiri, ora sai, brillano anche nell'oscurità.

16.7.07

Andando da solo in un luogo in cui nessuno mi conosce metto in dubbio tutto di me: persona di valore o un pirla qualsiasi in balia del senzatempo privo di destinazione? In aria la musica viaggia insieme alla commozione dell'anima e si libra al di sopra di tali stupidità, ma le carni e le zanzare che le succhiano hanno altre pretese e richiedono rassicurazioni. E tuttavia, niente di quanto può essere detto, in fondo, cambia ciò che non si vuole cambiare. Non c'è nessun altro posto in cui andare, il tuo qui e non solo il tuo ora va affrontato: è un atto da non trascurare e senti che è vero se corre insieme al vento.
Non voglio perdermi né deludermi, questo devi dirti. Con dolcezza, volendoti bene almeno quanto ne vuoi agli altri. Solo prendendo il tempo e abbandonando la paura di perdere e di deludere, solo allora vi alzerete in piedi per farvi valere e riaffermare un fatto che, comunque la vogliamo mettere, non va dimenticato: la vita è un miracolo continuo.

21.6.07

Sì, va bene, è estate. Ufficialmente. Di nuovo. Bello, no? Sì, però... Però niente. Pensa a quando ieri sera tardi eri lì al buio e quasi al termine degli esercizi, in piedi nudo e con un leggero velo di sudore a rinfrescarti, e alla radio è partita inaspettatamente una canzone, nemmeno una qualsiasi, proprio la tua. La tua di te, quella che da sempre e indipendentemente da ogni circostanza esterna ti piace e riascolti rapito dal sorriso di chi si sente benedetto e fortunato, vivo e sorridente, ancora con la voglia di continuare. Indipendentemente da ogni circostanza estranea. La canzone era Laughing.

5.6.07

Per risolvere un conflitto, devi capire qual è il punto.
Ossia qual è il motivo vero per cui si litiga, si combatte, si sbraita o ci si sbrana.

Capendolo, potrai smontare la controversia fino a renderla innocua. Smontandola, tuttavia, può darsi che arriverai a una nudità imprevista, non solo la tua, ma soprattutto quella del mondo.

Utile passo evolutivo... Attenzione però a non scarnificarsi, perché altrimenti era meglio il conflitto.

1.6.07

"arriverà di nuovo, quando saprai trovarle uno spazio dentro di te."

Devo ricordarmi della tazza di tè.

*

15.5.07

L'energia buona che si crea altrove ci sarà anche, ma per me la rinuncia è ancora un sacrificio troppo pesante, che subisco e avverso.

Comunque, tutto passerà. Intanto, per aiutarmi, mi appunto questa*:

come si esce dalle sabbie mobili.
senza muoversi.
lenti.
respirando piano.


(* grazie, toccasana)

7.5.07

7 maggio

Quando essere è un esserci davvero, le parole diventano un semplice rumore di sottofondo al nostro sorriso interiore, che attraversa le onde avvolgendoci in un solo modo, quello dell'amore essenziale. Lo stesso che piano piano ti fece riscoprire ciò che credevi retaggio infantile: l'anima.

Sempre con tanto bene e sorridente gratitudine.

5.5.07

Oggi riascolto Bizet, non solo con le orecchie.
Musica toccante, capace di accendere un fuoco sacro.
A chi ne sente il richiamo, la scelta di rispondervi o meno.

22.4.07

Respira

Sarà una banalità, ma è questo il consiglio più utile che mi sia stato dato di recente. Il fatto che sia stata un'amica cara a fornirmelo è particolare non trascurabile, ma il consiglio è valido di per sé e vale per tutti.
Quando ti lasci angustiare da considerazioni irragionevoli, da richiami e illusioni non sostenuti dalla realtà dei fatti, quando permetti che la tristezza ti tolga l'ossigeno come una cappa di plastica o che lo sguardo interiore si veli dello smog prodotto dall'amarezza e dal rimpianto, ricordati sempre di far caso al tuo diaframma, a come sia contratto e t'impedisca una corretta respirazione.
Una volta raggiunta questa elementare consapevolezza, respira. Respira profondamente, abbassando lo stomaco e dilatando i polmoni, ma con grazia e dolcezza, senza forzare. Respira l'aria e le vibrazioni che contiene, respira l'odore dell'amore che a saperlo captare è sempre in giro e ricorda che ti appartiene, indipendentemente da quel che è stato deciso da altri.
Respira e sul filo di quel respiro ti ritroverai, al presente e al futuro.

15.4.07

Dire no all'Amore è sempre una pratica miope.

6.4.07

Mattino: gli occhi si aprono solitari ma sereni su un nuovo soffitto. Fatto un passo se ne muove un altro e mentre si preparano i successivi il cammino è già intrapreso: magari impegnativo, ma sempre meno arduo di quanto sembrasse prima d'iniziare. Me ne sto accorgendo e son lieto di constatare che l'armonia (almeno per ora, lo dico con le dita incrociate) pare preservabile. Come un tempo mi suggerirono, nessuno può compiere i passi al posto di qualcun altro (questo, invece, lo dico con un dito di malinconia a lambire il fondo di ogni palpito, ancora). Ad ogni modo, il sentiero è bello e gli aiuti non mancano. Grazie, buona stella.

23.3.07

40

21.3.07

Primavera è riapertura, magico incanto. La magia però non è quella della trasformazione istantanea stile bacchetta scintillante o genio della lampada, perché il divenire è importante per l'essere e i salti quantici devono ricondursi al nucleo per non frammentare l'unità personale anzitempo.

Gli effetti del cambiamento dunque sono graduali, eppure c'è un clic infinitesimo che divide il prima dal dopo, permettendo di discernere bozzolo da farfalla, gemma da bocciolo e bocciolo da fiore. Un momento in cui la luce fa sapere d'esser mutata, in cui la gradazione di tonalità si è fatta altro colore. Come quando una crosticina si stacca e sotto c'è la pelle delicata ma intera e non più la carne viva che patisce i contatti.

Il moto per cui il soffio percettivo e sensoriale si rimescola avviene di nascosto, ma poi si rende palese quando t'accorgi che stai deponendo le lame a doppio taglio del rancore. A riprova, il nuovo sapore del ruscello che ti lava il viso, con amore longinquo e sguardo d'abbandono.
A quel che sarà.

--

Incanto, in-canto, rapimento e note...

Come colonna sonora, stamane gradirei musica e parole da una canzone di Joni Mitchell, All I Want, bella anche nella versione proposta da Chris Phillips.

[nei commenti qui sotto, la traduzione in italiano]

15.3.07

Il sole bacia la pelle, il vento spazza il cielo, il guado è individuato, il momento favorevole, l'armonia preservata (nei limiti del possibile), è tempo di.

La sensazione è quella di essere aiutato: ho bisogno di qualcosa e quel qualcosa arriva quando meno me l'aspetto, in forme sue ovviamente. Potrebbero essere semplici coincidenze, ma se tre indizi fanno una prova, allora i piccoli o grandi regali che piovono accompagnandomi nel cammino sono già convincenti e soprattutto incoraggianti. Così, oltre che strumento essenziale per la risoluzione di problemi pratici, risultano un aiuto anche psicologico e interiore, un lenitivo per le ferite ancora aperte e dolenti.

Grazie per il dono di un sorriso capace di sopravvivere alla devastazione. Grazie per la speranza che supera la disperazione. Grazie per questo semplice ventaglio che aprendosi mostra una raggiera ricca d'incastonature preziose e indimenticabili, ma anche tanta pergamena ancora da istoriare.

25.2.07

C'è una canzone di Tuck & Patty che esorta a portare quaggiù il paradiso. Non voglio aspettare gli angeli, canta la dolce melodia. Mi ricorda una poesia di Emily Dickinson, sarà anche per questo che mi piace. No, sarà piuttosto perché coincide col mio desiderio, con la mia speranza più alta, per dirla con Nietzsche.

Bello, autentico, forte. Però mi sento come chi accingendosi a preparare una torta e quasi già pregustandola, si ritrovi ad affrontare il patatrac degli ingredienti caduti a terra. Tutto è rimediabile, sicuro: ma quel momento lì, quello in cui contempli il disastro e ti sembra impossibile poter ricominciare daccapo, quel momento lì non è ancora passato. Non ancora.

17.2.07

La vera conquista non è prendere, ma lasciarsi accarezzare.

13.2.07

Come se si dispiegasse, come se sbocciasse, come se crescesse la superficie dell'esistenza.
La ricerca si fa sguardo, sguardo che trova senza cercare perché tutto era lì già da prima, nulla è mai sparito: solo, stava piegato e ripiegato, pronto come il mantice a soffiare sulle braci antiche, disposto come l'ampia fisarmonica ad accompagnarne il toccante ravvivarsi.
A ventaglio si apre, una spanna dopo l'altra si distende la visione di quel che è stato, non ora, non ieri, non ieri l'altro; non settimane né mesi né anni, ma lustri, una vita intera fin qua o quasi.
Clic semiautomatici che allargano l'immagine in panoramica, mettendo tutto quanto in sorridente prospettiva o quasi.

25.1.07

M'assopisco e sento che allunghi mani e voce per toccarmi l'anima. Di soprassalto mi ripiglio, nel torpore mi risveglio, vedi comprendimi non è che non voglio, ma sto tutto in subbuglio, per il mio cuore è un maglio se d'irrealtà si schiaccia. Ti vedo viso e faccia, fin troppo ci cincischia quel soffio tuo distante, lungi da me, di voluttuosa velleitarietà. Sapermi percepito fin dal tuo profondo è bello e confortante di per sé, ma scontra e cozza duro sull'io, pestando e spiaccicando l'ali al tribolato volo d'un coleottero deluso.

21.1.07

When the Moon is in the seventh house
And Jupiter aligns with Mars...


Così comincia il canto che conduce verso l'era dell'Acquario. Quella bella, affascinante, pregna di promesse; quella del balzo evolutivo, del cambiamento di portata planetaria; quella in cui il passaggio dimensionale sembrerebbe poter risolvere ogni cosa. L'eldorado dell'anima, forse. Una prospettiva, comunque.
Avere una prospettiva è utile a non smarrirsi dinanzi alle difficoltà, come in montagna avere una meta serve a mettere in fila i passi dimenticando la stanchezza. Però.
Però vivere in attesa di, come in una sorta di perenne vigilia, spinge a decentrarsi, spostando l'io e i propri autentici desideri in un altrove temporale che slitta di continuo in avanti, come la carota appesa a pochi centimetri dal muso dell'asino.
Non voglio porre limiti, nemmeno ai chissà e ai forse, purché non finiscano per limitare il presente.

P.S.: il film, quel film, Hair, non l'ho mai visto. Non ancora. Mea culpa, non fustigatemi, grazie. Ecco, per farmi perdonare, testo (con traduzione) e musica (video inizio film).

15.1.07

Bea (mariemarion) mi sollecita a scrivere e io invece le rilancio la palla, con qualche nota umoristica riferita allo zodiaco.* L'invito, per te che sai, è quello di commentare queste battute per svelare quali siano gli aspetti effettivamente riscontrabili come caratteristiche tipiche di ciascun segno e quali invece vadano smentiti. Dai, illuminaci! (dopo aver cambiato la lampadina...)


Quanti Ariete sono necessari per cambiare una lampadina?
Solo uno, però ci vogliono molte lampadine.

Quanti Toro sono necessari per cambiare una lampadina?
Nessuno, al Toro non piace cambiare niente.

Quanti Gemelli sono necessari per cambiare una lampadina?
Due, probabilmente. Aspettano fino al weekend, ma alla fine la lampadina è al centro dell'attenzione, parla francese e dà luce del colore preferito a chi entra nella stanza.

Quanti Cancro sono necessari per cambiare una lampadina?
Solo uno, ma dovrà mettersi in terapia per superare il trauma.

Quanti Leone sono necessari per cambiare una lampadina?
Un Leone non cambia lampadine, al massimo le tiene ferme mentre il mondo gira intorno a lui.

Quanti Vergine sono necessari per cambiare una lampadina?
Vediamo: uno per preparare la lampadina, un altro per prendere nota di quando la lampadina si è fulminata e della data in cui fu acquistata, un altro per decidere di chi è la colpa se la lampadina si è bruciata, dieci per ripulire la casa mentre gli altri cambiano la lampadina.

Quanti Bilancia sono necessari per cambiare una lampadina?
In realtà non saprei... penso che dipenda da quando la lampadina ha smesso di funzionare. Forse uno solo è sufficiente se si tratta di una lampadina qualsiasi, due se la persona non sa dove trovare una lampadina nuova... ci sono molti dubbi!

Quanti Scorpione ci vogliono per cambiare una lampadina?
E chi può saperlo? Perché volete saperlo? Siete forse della polizia?

Quanti Sagittario sono necessari per cambiare una lampadina?
Il sole brilla, c'è bel tempo, abbiamo tutta la vita davanti e voi vi preoccupate per una stupida lampadina?

Quanti Capricorno sono necessari per cambiare una lampadina?
Nessuno. I Capricorno non cambiano lampadine se non ci trovano il loro tornaconto.

Quanti Acquario sono necessari per cambiare una lampadina?
Arrivano frotte di Acquario, in competizione per stabilire chi di loro sarà l'unico capace di ridare la luce al mondo.

Quanti Pesci sono necessari per cambiare una lampadina?
Perché, è forse mancata la luce?


Bea, mia astropsicologa preferita: conto su di te!

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* nota: l'ho già precisato nei commenti, ma preferisco ribadire anche qui che quanto sopra non è farina del mio sacco. Mi sono limitato a riordinare una cosa arrivatami via e-mail e di cui non saprei citare la fonte primigenia.

10.1.07

c'è un'umidità che più che appannarti la vista intirizzisce i muscoli, penetra le ossa, va a inzuppare la segatura sotto lo sterno e rende greve il cuore (te ne accorgi da come pesa su stomaco e diaframma)

c'è un inverno ch'è infinito autunno o così pare, ti ghermisce e non ti lascia stare, ti colpisce se provi a far svanire i pesi e il soffio fuoriesce sincopato (troppo debole per allontanare i fantasmi)

c'è un freddo che spaura, ma atterrisce solo finché non riapprendi chi sei e che hai il fuoco dentro il nucleo, un magma, come la Terra, di cui ricordi l'Acqua (e i tuffi nel profondo blu e oltre)

2.1.07

La vera benedizione è non sapere esattamente cosa ci riserva il futuro.
Ho ripercorso mentalmente il ricordo degli ultimi anni - molto molto vivo, come del resto parecchi periodi della mia vita, grazie a una discreta memoria e all'impostazione sentimental-malinconica che mi induce a riattraversare spesso il vissuto.
Se del tragitto compiuto avessi saputo in anticipo gli sviluppi successivi, ben difficilmente sarei riuscito a mutare i comportamenti in modo da determinare esiti migliori; per contro, non avrei potuto apprezzare appieno tutto ciò che naturalmente richiede la dote bambina per eccellenza: lo stupore.
Stupore per gioire, che va condito con un pizzico d'incoscienza e sparso a piene mani su una base di consapevolezza, utile per capire nel profondo quant'è prelibato ciò che si sta gustando, anche mentre ci s'inebria.
La vera benedizione è non sapere esattamente cosa ci riserva il futuro e avere voglia di rivolgervi lo sguardo.