31.12.03

Come piuma...

30.12.03

Buon viaggio

Un clic del mouse per l'immagine di un frattale che s'intitola journey, forse un po' lunghetta da caricare ma credo evocativa e suggestiva della calda unione di carnale e invisibile.

Un clic del sé superiore per augurartelo col sorriso dell'anima, quello che riesce ad accarezzare il cuore anche da lontano, con lo sguardo che penetra come un'onda ogni gesto nel dolce ricordo, nella vibrazione presente e nell'incredibile futuro.

Un clic della palpebra per accompagnarti col sorriso del volto, col divertimento semplice delle cose più autentiche.

Un clic del CD per sussurrarti musica all'orecchio, il tuo, irresistibile tirabaci, come tutto il resto, del resto.

Un clic delle labbra per un bacio da qui, ora.

28.12.03

24.12.03

18.12.03

Il sovraccarico genera momenti di crisi. Per superarli è di grande utilità mollare la presa, riposare la volontà affrancandola dal ciarpame che pretende di trascinare con sé. Solo una struttura agile ed essenziale sarà in grado di balzare con la necessaria levità, di procedere con l'efficacia sottile dell'onda d'amore. Ciò che pare fragile, in realtà sa penetrare ovunque, proprio perché scevro da pesantezze.

17.12.03

"Ma è proprio vero che tra poco entreremo tutti quanti nell'Acquario?"
"Questione di logica..."
"Vuoi dire che non ci sarà posto per tutti, vero?"
"Eeeh..."
"Lo immaginavo... neanche facendosi piccini piccini?"
"..."
"Ah, ho capito, solo chi vibrerà alle frequenze giuste per un viaggio alla velocità della luce..."

-.-.-.-

Comunque, per adesso ci siamo.
E come disse uno dei nipotini di Paperino, sono molto contento di essere Qui.

15.12.03

Nei drammi teatrali dell'antichità, quando gli intrecci si facevano troppo complicati, a risolvere la questione arrivava un intervento meccanico dall'alto: il deus ex machina.

Mi ci ha fatto pensare un'invocazione che ho letto da qualche parte in rete: "spero che un Ufo mi porti via. ci sarà un ufo che mi guarda di lassù e s'impietosisce? eddai, ufetto!"

A proposito di UFO, una volta ho sperato davvero che mi portassero via: ero seduto su una panchina di un lungomare francese accanto a una principessa. Abbiamo anche visto una luce inspiegabile in cielo, però non hanno calato la scala a pioli come mi aspettavo. Con lei ci sarei salito e sarei andato ovunque, ma forse non era tempo.

O più semplicemente, nella vita reale non possiamo e non dobbiamo contare su un deus ex machina, perché occorre superare con le nostre forze i piccoli o grandi ostacoli che incontriamo o che ci costruiamo.

14.12.03

Occuparsi degli altri è gratificante e ristoratore, senza ombra di dubbio.
Però che bello quando ogni tanto è qualcun altro a occuparsi di noi!

Ieri sera un massaggio ricevuto a collo e schiena mi è bastato per cambiare il punto di vista piuttosto critico che avevo nei confronti di una persona. Il fatto che si sia prestata a farmelo è già cosa gradevole in sé, ma ritengo che l'efficacia sia stata accresciuta dal suo evidente piacere nell'usare le mani a beneficio altrui.

Sempre ieri sera, ma grazie a un'altra persona, inaspettatamente sono stato anche oggetto di una procedura. Ero in piedi e lei da dietro ha mosso le mani in aria su tutta la mia schiena, indifferente alle numerose occhiate un po' stranite che provenivano da chi ballava intorno a noi. Mi sono sentito alleggerito da un sacco di pesi, ma soprattutto molto galvanizzato, impressione confermata anche da osservazioni oggettive pervenutemi da terzi a fine serata (anzi a tarda notte oramai).

Beh, d'altra parte si sa che certe date sono magiche.

13.12.03

Giorni fa ho ricevuto un appello e la richiesta di pubblicarlo sul blog. Ho deciso di farlo dopo una serie di comunicazioni via e-mail con l'interessato e soprattutto dopo un colloquio telefonico con una terza persona che mi ha incoraggiato in tal senso.

È Nicola a chiederci aiuto spirituale: di mia iniziativa ometto il suo cognome, indirizzo e numero di telefono: se vorrete entrare in contatto con lui potrete scrivergli direttamente.

In alternativa potrete scrivere a me, senza dimenticare che come al solito sono attivi i commenti ed eventualmente il forum, che rimane a disposizione di tutti.

Ecco il testo dell'appello:

Salve,

mi chiamo Nicola Z. e abito a P.

Io purtroppo soffro di un gravissimo problema spirituale (possessione maligna da parte di 2 larve astrali) che la Chiesa non e' stata in grado di risolvermi.

Solo un esorcista dotato di poteri paranormali puo' aiutarmi !!

Voi conoscete qualche sensitivo-medium guaritore oppure qualche maestro spirituale carismatico oppure qualche esorcista con poteri paranormali che mi sappia risolvere la mia grave problematica spirituale ?

Fatemi sapere scrivendo a questo indirizzo e-mail.

Arrivederci.


-.-.-.-.-

Confido nel solito Caso non casuale... e in voi.

12.12.03

Ci sono cose che scrivo perché le sento, ma non so il perché. Come quella sulle galassie a spirale, reali e metaforiche (ecco che tornano il macrocosmo e il microcosmo elisabettiani).
Quando poi mi capita di imbattermi in altri segnali che mi rimandano allo stesso concetto o alla stessa immagine, m'interrogo. Sì, perché non credo (più) che le cose avvengano per caso. Le insistenze del destino hanno un motivo.
Anche per questo mi colpisce e rilancio un articolo segnalato dal contadino.

11.12.03

Storie di mani

Le mani dicono il vero. Me lo ripeto e lo scrivo perché non sono alimentato da granitiche certezze né da fedi aprioristiche. Me ne stupisco mentre lo constato, ma quasi ogni giorno una piccola conferma giunge a incoraggiarmi sulla via dell'unione tra visibile e invisibile.

Oggi lo ha fatto un episodio marginale, ma quasi imbarazzante per il contesto pubblico in cui è avvenuto. Ho rivisto una persona appena ritornata al suo lavoro di educatrice dopo essere stata bloccata per alcuni giorni da dolori a collo e spalle. Agendo come al solito secondo istinto più che seguendo le convenzioni, in modo assolutamente estemporaneo ho lasciato andare le mani su di lei e la destra, anziché soffermarsi a massaggiare le zone indicatemi, è scesa fino quasi a metà schiena, dove ho appoggiato le dita. Solo allora lei si è resa conto di come il dolore le provenisse proprio da quel punto, risalendo poi alle zone nelle quali si era evidenziata la sintomatologia. La sua domanda, inevitabile, è stata: "Ti intendi di massaggi?"
Al che ho risposto sinceramente: "Ne ho ricevuti tanti, ma più che altro lascio andare le mani."

Ho omesso di aggiungere che talvolta le muovo in aria, anche quando non so se le intenzioni vadano a segno. Per esempio, non so se ieri il movimento carezzevole sia stato o meno percepito da chi aveva facoltà di accoccolarsi (e lo meritava, ne sono certo).

9.12.03

Universi spiraliformi

Sono spettacolari comunque, ma non tutte le spirali sono uguali: esiste quella che gira a chiudersi e va evitata. Meglio camminare sull'altra, chirale, fatta di frammenti di stelle e di una via lattea d'amore. L'amore trasmesso dalle persone positive e che ci vogliono bene, da vicino o da lontano.
Quella che crea lo spettacolo di intere galassie, o il microcosmo di ciascun universo individuale, è una spirale che si apre e percorrendola ci si apre, senza paura perché gli schizzi di fango non possono far nulla per cancellarne le emanazioni benefiche.

8.12.03

Sento sempre più spesso parlare di reiki con disinvoltura, anche da parte di persone in precedenza annoverabili tra gli scettici. Non lo conosco in modo approfondito, ma lo considero un passo importante verso l'esplorazione degli ambiti invisibili nei quali ci muoviamo e dai quali potremmo ricevere molto di più, per dare e per godere del vivere tutto.

In particolare, oggi mi hanno parlato del "mandare del bene a distanza" e sono stato contento di potermi limitare ad annuire, corroborando poi le altrui impressioni con il racconto di qualche episodio personale al riguardo. Non dover convincere le persone è non solo comodo, ma anche utile: molto meglio che ciascuno possa scoprire le cose per conto suo e poi confrontare le esperienze.

Così ho raccontato di quando mi fu chiesto di mandare un po' di bene a una persona che sapevo o credevo ammalata di tumore ai polmoni. A centinaia di chilometri mi alzai vicino alla mia scrivania e dopo essermi tolto ogni oggetto metallico mi ritrovai a visualizzare quell'uomo mai visto prima, in piedi accanto a me. Le mie mani andarono in verticale e tra i vari movimenti mi colpì il fatto che la destra sembrava cercasse i suoi dischi intervertebrali, cingendoli uno ad uno tra le dita. Lasciai fare, mi lasciai andare. Tanto, pensavo, male non fa.
Riferii di avere fatto quel che potevo, senza specificare alcunché. Il giorno dopo mi comunicarono che la crisi era stata superata e che gli era passato il mal di schiena.

Con questo non intendo certo esaltarmi personalmente: io manco sapevo che cosa stavo facendo! Lo divulgo solo per incoraggiare tutti a lasciar emanare la scintilla divina che abbiamo dentro, anche se talvolta la teniamo a lungo sepolta sotto lo scoramento o la passività.

5.12.03

Il tempo è un soffio che per un po' anima il fango ma che prima e dopo si nutre di luce.
Per questo continuo a sentirti presente.

3.12.03

Sono d'accordo con Lay quando in un vecchio commento diceva che la condivisione dei pensieri positivi dovrebbe essere più comune.

In quello stesso commento erano espressi concetti da ricordare:

penso anch'io che l'equilibrio sia nel donarsi senza depauperarsi.
Fino a che si sente che l'esserci non intacca le nostre energie ma al contrario le accresce credo significhi che si è in quell'incantesimo che può essere l'incontro di anime. Laddove non c'è calcolo, non c'è dare e avere, ma solo essere.
Spesso ci si rende conto che anche nei momenti che ci sembrano i più "normali" in cui si crede di non fare nulla di particolare si può scambiare con l'altro molto più di quanto si pensa di fare quando ci accolliamo problemi che non ci appartengono pensando di sgravare l'altro a cui invece i problemi competono. E se gli competono dovrà comunque attraversarli e nessuno potrà farlo al suo posto.


-.-.-.-

Aiutare qualcuno ad accendere un lume non deve poi comportare la necessità di reggerglielo. Casomai si potrà approfittare della luce per leggere qualcosa insieme. O per guardarsi negli occhi. Da vicino.

2.12.03



[dalla vecchia versione del Drawingblog di Helghi]
Ho risposto così a un commento di Amabeth:

Anche nei momenti in cui ti dovessi trovare di fronte all'acqua sporca di un porto, non potrai negare l'esistenza del mare in cui hai nuotato.
Certo, è bene saper scegliere dove tuffarsi, ma è indispensabile ricordare che prima o poi torneremo a immergerci in acque meravigliose.

1.12.03

Sono stato ospite coccolato di una coppia di amici. Ho parlato con entrambi, ma soprattutto con ciascuno di loro separatamente e hanno mostrato di apprezzare i miei consigli al di là di quanto potessi prevedere.
Anche sul web, in pubblico e in privato, ricevo attestati di gradimento per i benefici effetti delle mie parole. Non mi stanco di ringraziare per gli apprezzamenti ricevuti, né mi stufo di riceverli.
Tutti questi incoraggiamenti sembrano confermare quanto mi comunicò Loretta dopo una procedura, una di quelle in cui mi sentivo immerso in un bagno di luce amorevole, color ciclamino nella visualizzazione di un ponte tra me e lei (o tra le nostre anime, se così si vuol dire). "Tu con la parola potrai fare qualcosa per gli altri".
Se è una responsabilità, la vivo con levità gioiosa. Se è un dono, lo gusto con allegria profonda. Tutto bello, dunque. Però, dico io, se così è, perché continuo a mangiarmi le unghie?

27.11.03

Sono stato a un funerale.
Occasione triste, di regola, ma è come essermi immerso in un bagno d'affetto. Oltre ai miei e a mia sorella, ho rivisto persone che mi hanno sempre voluto bene quando ero piccolo, e noto che hanno continuato a farlo, sia pure a distanza (ex vicini di casa e loro figli, conoscenti di famiglia...).
Sono proprio fortunato, lo ripeto, anche per queste cose. Ed è stato molto bello constatare che la mia semplice presenza lì erogava piacere e conforto alle persone in quel loro momento di dolore acuminato.

È stato anche un tuffo nel passato, ma non da struggimento: un tuffo in quello che magari all'epoca non apprezzavo a sufficienza dandolo per scontato, le piccole grandi gioie delle amicizie e della serenità familiare che fino a molti molti anni dopo ho sempre considerato la normalità, senza sapere né immaginare gli innumerevoli drammi vissuti anche dai miei coetanei bambini e ragazzini.

Ho rivissuto i momenti dei funerali di mia nonna e le associazioni d'idee mi hanno portato verso colei che proprio in quel periodo mi aveva fatto nuovamente sentire in paradiso, alleviando anche le pene per quella separazione terrena (in verità, ricominciai a sentirla intera proprio dopo la sua morte, la mia nonnina bella).

Quindi oggi un saliscendi di sensazioni, una ricchezza di emozioni in una commistione tra presente e passato, un po' da sovraccarico forse, ma bello ancorché malinconico. Se dovessi tirare una somma, sarebbe positiva.

-.-.-.-

Per te che leggi, un auspicio autorealizzante.
Vola sulle ali dell'entusiasmo e abbi cura di te: quando riatterri, che sia su un prato delizioso e invitante.

Dillo, dittelo: "Volo sulle ali di ogni piccolo entusiasmo e avrò cura di me. Volo e mi piace, ma so che invitanti delizie mi attendono all'atterraggio."

26.11.03

A volte sembra di trovarsi ad affrontare il già visto. Un anello costellato di situazioni che apparentemente ripropongono meccanismi già subiti. Eppure, anche in questo girare in tondo, è probabile che il cerchio lo stiamo percorrendo con un'altra consapevolezza e stavolta magari servirà a compiere l'ennesimo passo verso... il sedersi un po'.

Sì, perché va bene parlare di percorso, strada, cammino, però forse puoi anche fermarti un momento a vedere l'erba che cresce o l'acqua del fiume che scorre. Respirare un po' senza metterci impegno, accarezzarti i capelli, socchiudere gli occhi e abbozzare appena un sorriso sereno che t'illumini al meglio.

25.11.03

Messaggi a canalizzazioni unificate

Antefatto: SMS da [voce] a [yxzyx]

"Non so dove sei ma ti sento come se fossi qui ora."


Successivo scambio via e-mail:

[voce] Riguardo alla percezione vibratoria dell'altra sera, mi sembrava di essere un rabdomante mentre camminavo lungo viale Xxxx per raggiungere il Teatro Yyyyy e non ho voluto fare a meno di comunicartelo. A notte inoltrata poi, all'uscita da Yyyyy, per strani giri di accompagnamenti pedonali mi sono anche trovato a incrociare la via di casa tua, però in quel caso l'effetto, fortissimo, era dovuto a suggestione "normale".

[yxzyx] Ora che poi ho letto quanto mi hai scritto, devo dirti che la tua percezione è incredibile o lo è stata.
Venerdi quando ho ricevuto il tuo sms stavo iniziando a percorrere il viale Xxxx di ritorno da un giro astruso. L'unico posto in cui non credevo sarei stata era quello a quell'ora.
Ho letto il tuo messaggio in viale Xxxx angolo via Zxzzx un minuto dopo che mi è arrivato (ero in garage in quel momento)
C'ero dunque, ero lì.
Non soffocare nulla Voce, tanto non si può.

24.11.03

Girando un po' a caso tra una pagina e l'altra ho letto delle parole troppo belle e dense d'amore vero per non riportarle. Non importa a chi fossero dirette, importa che esistano i sentimenti che le hanno generate, importa che esista un'anima che le ha suggerite e una sensibilità che ha saputo accoglierle e ha voluto regalarcele:

Ieri sera avevo il tuo cuore tra le mani, lo sai?
ti sei addormentato con la schiena sul mio petto, abbracciandoti ho messo le mani sul tuo cuore... che batteva, batteva... accelerava, rallentava... le vibrazioni sulle mie mani. Chiudendo gli occhi la sensazione era proprio di averlo lì, tra le mani... e l'unica cosa che mi rimaneva da fare era aprire i palmi e tenerlo con attenzione libero di volare dove voleva andare. Ma è rimasto. Rimasto tra le mie mani fino a quando pure io mi sono addormentata.

(postato da amabeth)

23.11.03

Le associazioni d'idee funzionano per i cazzi loro, non c'è bisogno di incoraggiarle e non è una questione di eccessiva condiscendenza al ricordo del passato. Non quando accendendo a caso la tele mi ritrovo uno spot mai visto prima su GSMBOX, un sito da cui ero solito inviare sms al mio amore.

22.11.03

Ieri sera, e poi di nuovo ieri notte, mi sono trovato a ripercorrere delle strade, a passare per delle vie rivedendo le quali nemmeno l'ovatta dell'aria umida attutiva i battiti del cuore gonfio di nebbia. Una volta di più mi sono reso conto della grande distanza che mi separa dai comportamenti dettati dalle "strategie" o dal calcolo. Non me ne dispiaccio, però mi rimane il dubbio di non avere il senso dell'opportunità e di risultare molesto, anche solo per un messaggio mandato col telefonino.

21.11.03

D'altra parte, come diceva quello:
Nessuno siamo perfetti, ognuno ci abbiamo i suoi difetti.
Pillole d'astrologia (a cura di Bea)

I difetti dei segni

Gemelli: l'Intelligenza e la Comunicazione. Lo zefiro tiepido del giugno che vola di frasca in frasca e di fiore in fiore a portare ovunque l'ottimismo delle novità, è il segno dell'ottimismo, della simpatia, della chiacchierata che non finisce mai. Ma è anche il segno della superficialità. Troppe cose lo attraggono e dunque è incapace di restarsene fermo ad occuparsi di una qualunque situazione. È il segno della Conoscenza ma non dell'Amicizia perché di tutti e di nessuno è amico proprio perché incapace di fermarsi. E di certo non è il segno dell'amore.

Cancro: dopo tanto casino tra rivoluzioni spaccaghiacci e venticelli sbarazzini ecco il granchietto che si porta appresso la casa con la sua famiglia e i suoi ricordi, paurosissimo, alla prima ombra scava la sabbia e vi si immerge quasi a dire: chi te conosce levati dai piedi. È il segno delle arti, della poesia, della pittura, della letteratura (Monet, Leopardi, Proust), oggi del graphic design, della fotografia. Il suo sogno la casa, la famiglia, le fotografie dei suoi ricordi, un diario color rosa, vecchie lettere con dentro fiori appassiti e soldi per le cose belle. Ma per lui più che per chiunque altro vale la frase di don Abbondio: il coraggio se uno non l'ha non se lo può dare. Non chiedetegli aiuto, vi dirà che lui sta peggio di voi. Non è che non s'interessi a voi, non è che non vi ami, è che fa una gran fatica a vivere senza un po' di sana follia, il coraggio che deriva dall'incoscienza che non ha per se stesso figuriamoci per voi. È il segno dell'amore che vuole tutto per sé e non riesce a ricambiare. È alla perenne ricerca di certezze e mai capirà che certezze noi non ne abbiamo.

20.11.03

Se è vero che tutto ciò che ci circonda è Energia, anche la casa o l'ambiente in cui passiamo gran parte del nostro tempo potrà essere considerato da un altro punto di vista. Un accenno al feng shui lo propone Sabina Morra sul blog collettivo architectura.
Esprimere verbalmente l'amore non è sempre facile e ognuno ha i suoi modi, per fortuna non intercambiabili.
Però mi piace ritrovare formule con le quali concordo sentitamente.
Se non temessi d'esagerare, mi definirei meteoropatico. Il clima e il colore del cielo mi influenzano sicuramente, avviandomi di volta in volta verso un atteggiamento più o meno malinconico, più o meno solare.
Però ho imparato a reagire: non certo opponendomi all'evidenza o tentando invano di sfuggirvi fuggendomene. So bene che da quanto si porta dentro non si può scappare e le distanze che mettiamo tra noi e le cose sono vane finché siamo così vicini al cuore.
Ho imparato a reagire attraversando con lo sguardo e poi con la pelle paesaggi e aria, calore e umidità, agi e disagi della meteorologia senza voler cancellare alcunché. E anzi, spesso, trovando il bello anche laddove fatica ad appalesarsi.
Dunque il grigio e la nebbia di oggi nascondono l'orizzonte fisico, ma non annullano quelli dell'animo che sa continuare ad accogliere tutto, atemporalmente e incurante delle distanze. Che fesso...

19.11.03

Pillole d'astrologia (a cura di Bea)

...a quanto mi risulta si fa un gran parlare di astrologia e tutti quanti conoscono più o meno, molto meno che più, il proprio segno di nascita. Però possiamo provare a definire uno schema dei difetti di un segno, visto che tutti saranno rimasti affascinati dai propri pregi e avranno finto di non vedere i propri limiti. Anzi, vi dirò di più, parecchi astrologi, quasi tutti Italiani, quelli che di certo non sono stati miei maestri, cercano di minimizzare, ridurre al minimo o addirittura ignorare i limiti di un segno. E allora parliamone.

Ariete: l'ho già detto. Fortissimo, rivoluzionario, rompighiacci, la primavera che si fa rivoluzione ed ammanta il creato. Ma proprio per questo è incapace di mettersi in discussione, con l'Ariete non si dialoga, lui ha sempre ragione. Io molto spesso lo disconnetto, poi m'accorgo che senza di lui il mondo non sarebbe andato avanti, che il bigio inverno non s'inonderebbe di bellezza se lui non ci fosse, e insomma lo perdono, fino alla prossima litigata. È anche competizione pura, quasi sempre gratuita, anche per questo non lo sopporto. Ma lo amo, povera me!

Toro, il mio segno. È la rivoluzione primaverile che s'adagia nei manti erbosi in panciolle a filosofeggiare tutto ciò che l'Ariete non ha avuto tempo di riflettere. Ma è un segno di Terra, il suo difetto è il conservatorismo, se non è accompagnato, come nel mio caso, da Acquario e Leone non cercherà altro nella vita che la sicurezza economica, una bella casa, la famiglia da tenere tutta al guinzaglio, due palle così insomma. Se invece è accompagnato, come spesso accade, da Mercurio in Gemelli allora il Toro si fa filosofia pura, letteratura, intelligenza sopraffina, curiosità vivissima, voglia continua di varcare le frontiere del libero pensiero. Ma se è un Toro puro è la classica "mamma" che non ti lascia andar via di casa, che palle!

18.11.03

ogni scrittura consapevole parla una lingua propria ma comprensibile a tutti: è singolarità connessa a una pluralità, non individualità assoluta di fronte a una massa.

Lo ha scritto b.georg, uno che sa far funzionare insieme cervello e sensibilità.
Pillole d'astrologia (a cura di Bea)

Ormai con Internet cliccando non so quali siti si ha più o meno tutti la scheda d'identità astrale. Sento sempre più spesso dire in giro: ho la luna qui, marte lì. Ma cosa significhi avere la luna qui e marte lì lo si sa veramente? E allora, cominciamo ad approcciare l'astrologia come se noi fossimo un palazzo.

Il Sole, (il segno di nascita) rappresenta le fondamenta del palazzo.
Come si fa a capire se il nostro palazzo, cioè noi, abbiamo le fondamenta forti e durature? Bisogna vedere se il giorno della nascita il Sole passava in un segno piuttosto che in un altro.
Per esempio: fondamenta forti hanno coloro che sono nati nei mesi dominati dai segni di Terra, e cioè: Toro, Vergine, Capricorno. Fondamenta meno forti (in questo caso bisognerà vedere l'ascendente e altri pianeti) le possiedono coloro che sono nati nei mesi dominati dai segni d'Acqua, e cioè: Cancro, Scorpione, Pesci. Fondamenta effimere, radicate più in cielo che in terra, le avranno coloro che sono nati nei mesi dominati dai segni d'Aria, e cioè: Bilancia, Gemelli, Acquario. Fondamenta di nuovo forti appartengono a coloro che sono nati nei mesi dominati nei segni di Fuoco, e cioè: Ariete, Leone, Sagittario.
Va detto per tutti i gruppi che l'astrologia non è matematica nel senso che alcuni segni anche se forti possono apparire più deboli (vedi il Sagittario in confronto al Leone e al temibile fondamentalista guerrafondaio Ariete), e che tutto può essere forte e al tempo stesso debole se non coadiuvato da ulteriore forza in altri pianeti.
Perciò non è che uno del Leone domattina si deve svegliare e dire: sono forte perché l'ha detto bea. Sarà forte, quel Leone, o quell'Ariete, se ad esempio avrà un Marte forte e non in caduta, come vedo spesso. Più in là vedremo il significato di Marte.

17.11.03

Il contadino, oggi e su Internet, non è solo formaggio con le pere.

È uno che ha Voglia di terra, è uno che apre gli occhi sul mondo con giusto stupore e che spesso ci apre gli occhi anche su quel che non si vede.

Invitato ad analizzare il sito dei circlemakers, scrive nel suo italiano di matrice germanica:

hanno anche fatto qualche cerchio nel grano e vogliono far credere, in buona compagnia anche del personale del cicap, che con una tavoletta, una fune e un rullo di giardino si possono fare tanti miracoli. Per questo qui per esempio hanno messo solo 4 ore, di giorno però. Da guardare il grano per terra...e da confrontare con qualche immagine a caso di Lucy Pringle. Se tutti questi cerchi sono opere umana, allora il cittadino comune può chiedersi per esempio: Come mai quasi tutti i cherchi sono finiti e perfetti, sbagliono mai? Perchè è stato mai colto uno dei circlemaker in flagranti, quando lavorano per ore senza torcia nei campi notturni?

E precisa:

Su questa pagina si possono distinguere due tipi di cerchi...
Sì, Lucy Pringle fotografava anche cerchi fatti "a mano". A volte si vede benissimo, a volte meno...incima alle singolo foto grande lei riporta il link al cropcircleresearch, una specie di forum dove si possono leggere ulteriori info.
Fenomeni strani dentro i cerchi sono segnalati tanti, riguardano sfere di luci, fenomeni magnetici ed elettrici ecc. Ma forse è tutt'una regione molta speciale, perchè dicono che lì sono molto fine le confine tra mondi visibili e mondi invisibili. Avalon, Artus, Stonehenge, Silsbury Hill...

15.11.03

La rubrica di  Bea:  Pillole d'astrologia

Mercurio quadrato
Per coloro ai quali oggi si quadra Mercurio. Cerchiamo di capire cosa significa.
Sui pianeti, fissi alla nostra data di nascita, transitano, armonici o disarmonici altri pianeti, il cielo non sta mai fermo insomma. Quando un pianeta transita in maniera disarmonica sul nostro di nascita, esso perde i suoi effetti benefici e si fa scontroso.
Nel nostro esempio, si andranno a perdere le caratteristiche del Mercurio di nascita, che in questo caso è nel segno dei Gemelli. Che significa Mercurio nel segno dei Gemelli? Che abbiamo un'intelligenza sopraffina, versatile, curiosa, aperta al dialogo e alla comunicazione, aperta al nuovo pure troppo. Che non s'annoia mai.
Domani, cioè oggi, Mercurio transita nel segno del Sagittario, opposto ai Gemelli. E questo transito, per fortuna breve stavolta, farà sì che saremo molto poco propensi alla comunicazione, alla comprensione e alla tolleranza. In più ci saranno fuoriuscite di danaro non compensate da grosse entrate (per me è una vita che è così, ncapisco...), si romperanno parecchie cose, insomma ci sarà da non annoiarsi, gasp! Nel periodo della quadratura di Mercurio è facile inoltre che si rompano le amicizie superficiali, quelle vere resistono a ben altri transiti, a ben altre prove della vita.
Ma perché accade questo? E perché accade a tutti, prima o poi a rotazione?
Perché da questi momenti transitori di difficoltà noi ci si alleni a superare scogli sempre più grandi per riuscire ad andare avanti nella vita e allo stesso tempo per imparare a dare il giusto valore ai momenti in cui sembra che non accada niente, che ci buttano giù di morale e magari ci fanno sentire annoiati.
Ogni volta che mi si quadra Mercurio è come quando va via la luce. Sempre rimpiango il tempo passato e vorrei mettere all'indietro la moviola del tempo. Che invece purtroppo va avanti ed è pieno di sorprese più che mai sgradite, di questi giorni. Ma tant'è, supereremo anche questo vero? Un abbraccio di solidarietà.

13.11.03

Quando una cosa suona così vera, è impossibile non darle retta, almeno per me.

le parole dell'amore dille subito
potresti pentirti tra un'ora di non averle pronunciate
le parole dell'odio pensaci su una notte prima di dirle
potresti svegliarti domani
felice per non averle pronunciate


(da mariemarion)

10.11.03

Eppure sarebbe così semplice. Vivere, dico. Avremmo tutto quel che ci serve già a disposizione, quando stiamo bene e quando stiamo male. Per godere o per guarire. Cinque sensi per assaporare la vita, abbeverarsi di immagini, udire incanti, vedere palpiti, toccare sorrisi. E un altro paio di sensi per lasciarsi andare al flusso cosmico, agli scambi energetici tra noi e gli altri, per sentire il bene che possiamo farci vicendevolmente. Dico sul serio. Partiamo dagli esempi allora.

Qualche sera fa un'amica è venuta qui a cena e mi ha chiesto un massaggio per alleviare i dolori che dalla cervicale le scendevano fino alle braccia. Dopo un momento di esitazione, ho deciso di seguire l'istinto, rinunciando a impastarle muscoli per sciogliere nodi fisici e ho cominciato a lasciar andare le mani, a sfioramento. Anziché le proteste che prevedevo per la "mancata prestazione", ho avvertito in lei un rilassamento generale, che alla fine si è tradotto nello scioglimento di molte sue tensioni muscolari. Era come se si fosse riaccesa internamente.
Ha poi ricambiato, regalandomi grande beneficio e contentezza, più o meno con gli stessi "metodi" (virgolette d'obbligo, in quanto non si tratta di procedure codificate come possono essere quelle del reiki). Mi ha fatto piacere constatare che queste cose così poco definibili funzionano o possono funzionare anche tra "persone qualsiasi".

Non abbiamo bisogno di guru, ognuno di noi ha dentro un diamante ed essenzialmente è luce.

8.11.03

La rubrica di  Bea:  Pillole d'astrologia

Accordi e disaccordi
...ciò che si dice in giro sulla notte tra l'8 e il 9, cioé sabato notte, a me non risulta, come mai è risultato che siano accaduti tutti gli avvenimenti nefasti durante il passaggio di una cometa o altro. O durante le eclissi, di sole e di luna.
Nella notte tra sabato e domenica la luna transiterà nel segno del Toro, opposto e disarmonico con il segno dello Scorpione nel quale è situata la maggior parte dei pianeti in transito. Entrambi i segni (Toro e Scorpione) saranno a loro volta disarmonici con Urano e Nettuno nel segno dell'Acquario, Marte in Pesci è disarmonico con Plutone e Venere in segno di Sagittario. A occhio direi che parecchia gente passerà un fine settimana abbastanza stuzzicarello, un po' incazzato, per niente sereno, e questi segni saranno il Leone, il Toro, lo stesso Acquario e lo Scorpione. Ma anche chi ha pianeti posti nei segni suddetti. Tanto per dare un esempio di quanto sia complicato fare delle previsioni. Non vedo la triangolatura magica di cui si parla, ma forse ciò a cui vi riferite è sottoposto ad altra scienza che io non conosco.

7.11.03

6.11.03

La rubrica di  Bea:  Pillole d'astrologia

Transiti
...un tema natale è composto di 15 elementi (a parte le Case, per cortesia lasciamo perdere le Case quella è roba da università).
Oggi [5 nov.] per esempio c'è la luna in Ariete, tutto bene per l'Ariete, diranno le teste di cazzo dell'astrologismo d'accatto. Invece per niente, e sono convinta che a quasi tutti gli Ariete girerà malissimo oggi. Perché la suddetta luna in transito si può porre disarmonica con uno qualsiasi dei 15 elementi che compongono un tema natale. Il che significa: madonne a stelleEstrisce in ogni caso.
Non ho spiegato niente, era solo per dire: non credete agli oroscopi, ci sono almeno mille transiti da considerare per ogni tema natale, tenendo conto che ogni tema natale è diverso da un altro immaginate se sia possibile fare UNA SOLA previsione per centinaia di persone! ma che vadIno a cagare.
Se non avete capito non fa niente, ricomincerò da capo quando mi saranno passate le madonne alla fiorentina.

4.11.03

Alchera scrive in un commento:
faccio una certa fatica a tradurmi a parole...
Alla mia risposta:
Provaci senza provarci.
Replica:
..eh, ma così non mi aiuti :o)

Allora provo a spiegarmi meglio: tante cose non ci riescono perché siamo troppo impegnati a pensarle.
Lasciati andare, lascia correre la penna sul foglio, liberamente, come un semplice sfogo. Fallo come, quando e quanto ne sentirai il bisogno, ma senza intenzione alcuna. Nel momento in cui andrai a rileggerti, anche a distanza di tempo, scoprirai certamente qualcosa tra le righe.
Credo che lo stesso procedimento (una sorta di atteggiamento zen, in fondo) valga per molte cose, però la possibilità di fissare con la scrittura passaggi e paesaggi interiori è un privilegio umano che non sottovaluterei e del quale non sarebbe saggio privarsi.

3.11.03

Nuova rubrica:  Pillole d'astrologia, a cura di Bea

Luna quadrata
...al momento della nascita ognuno ha la propria carta d'identità astrale. Su quei pianeti, fissi al momento della divenuta sul pianeta, transitano, armonici o disarmonici i pianeti che di continuo si muovono nel cielo. Esempio: quando che so' venuta in questo schifo di mondo la luna era nel segno del Leone. Era il 6 maggio del 1949. Oggi, 2 novembre 2003 la luna sta nel segno dell'Acquario, opposto al Leone. Il che significa che oggi ciò la luna disarmonica, ovvero QUADRATA.
Di cui... ciò le madonne alla bucaiola!

31.10.03

Per una prassi applicata all'anima, fa' sì che ogni azione o introspezione sia in grado di elevare la tua parte spirituale. Però devi sempre chiederti se ciò ti possa rendere (un po') felice, perché non è accettabile autodistruggersi, per quanto l'obiettivo ultimo sia nobile.
Scegli giorno per giorno e non avere aspettative. Pensa solo di avere una carta, anzi un intero mazzo, in più.
Scrivici sopra: vedrai che saranno le parole stesse, se le lasci sgorgare libere dall'animo, a guidarti per il meglio.
Ascolta gli altri, ma soprattutto ascoltati. Traduci l'anima in parole e poi vedi che ti succede.

30.10.03

In quella specie di animazione interattiva il tizio che ha il coraggio di provare a volare s'innalza per davvero. In cielo incontra una donna e ci danza per un po'. Dopo varie vicissitudini si ritrova di nuovo a terra, apparentemente al punto di partenza. Incontra la stessa donna, che però lo ignora. Non gli resta che rimettersi a volare: pur sapendo che non la incontrerà, è attratto dall'esplorazione di quegli spazi immensi e da tutti gli incontri che può fare. Alla fine, dopo cadute e risalite e attraversamenti insospettati, ci sarà una bella sorpresa.
Avvertenza: è più bello provare tutte le esperienze possibili anziché evitarle. Naturalmente parlo del gioco, solo di quel gioco. Ogni riferimento a fatti o persone o cose è da ritenersi puramente magmatico.
occhi di dea / bocca di salsedine
inghiottimi / come il mare femmina

29.10.03

Rispondo a un commento di Briciolanellatte
(leggetelo, è sempre più bravo)

Anche quando parlo di anima, non trascuro i piaceri del corpo, non abbandono la sfera carnale; parlando d'amore non dimentico la materia.
C'è chi dice che siamo nati per soffrire, invece credo si possa scoprire come distillare il piacere autentico e condividendolo gustarne nelle sue svariate forme.

27.10.03

Quali intrecci vibratòri s'intessono anche a distanza!

Mi chiami, in qualche modo, e io lo sento.

Bello sapere che mi pensi anche tu.

24.10.03

Vorremmo del tempo, ma cento giorni e cento notti non ci basterebbero, perché le parole e il reciproco ascolto e la comunicazione delle sensazioni e di nuove idee fecondate dagli scambi esigerebbero di più.

Vorremmo del tempo, ma settemila anni non ci basterebbero, perché i silenzi e i reciproci abbracci e gli sguardi negli sguardi e la voglia di baci e di nuove carezze esigerebbero di più.

Vorremmo del tempo, ma ci basterebbe il qui e ora di un nostro istante vestito d'eternità.

23.10.03

Spero anch'io di poter leggere un seguito al raccontino La stanza delle anime, pubblicato ieri da Briciolanellatte.

22.10.03

Quasi ogni singola esperienza può essere interpretata in modi diversi o addirittura opposti, come succede in certe figure di Escher.
Dunque come potrei essere io a suggerirti il migliore comportamento per raggiungere la felicità o per evitare il più possibile la sofferenza?
Per come sono fatto tendo ad apprezzare le aperture, ma capisco che talvolta siano indispensabili altri atteggiamenti.
Peccato però che in alcuni aspetti della vita sembri inevitabile attraversare una zona di dolore per giungere alla radura del piacere sereno.

21.10.03

Quando le anime si avvicinano sembra sempre di conoscersi profondamente.

18.10.03

Parlando di divinazione nei suoi vari aspetti, mi chiede Bea: "Vox, cosa sono le guide? Te ne intendi tu?"

Non me ne intendo se non per sentito dire e sicuramente altri possono spiegare meglio e per esperienza diretta, comunque si tratta più o meno di scrittura automatica, di "forme pensiero" che si verbalizzano e di cui si tiene traccia scrivendole su carta o registrando la propria voce.
Su queste pagine ne abbiamo parlato in diverse occasioni, anche prendendo spunto da te. Sull'argomento qualcuno mi aveva scritto via e-mail (v. anche qui). Come sempre, ogni ulteriore testimonianza diretta, come pure l'espressione di dubbi e perplessità, sarà gradita.

Concordo con te quando sostieni che i sentieri verso la Conoscenza del Superiore sono infiniti e nessuno esclude l'altro. In effetti non c'è poi molta differenza da quel che tu chiami "mente divina".
Come mi disse Vedanta leggendomi le rune, ognuno di noi ha un modo diverso di vedere l'invisibile: attraverso gli astri, le monete, le pietruzze, le carte, le mani, l'iride... o di sentirlo (con le mani, con l'olfatto, con le voci interiori, con le sensazioni, il sesto senso...). Non è distante da quanto scrivevo più di un anno fa. E attinente all'argomento era anche il discorso sulle diverse forme di canalizzazione.

Però, dicevo, non ho esperienza diretta conclamata, anche se sulla questione durante una seduta mi comunicarono qualcosa...

16.10.03

Raccontami, scrivimi, lasciati abbracciare dalle parole, lambire dalle sillabe, accarezzare dalle liquide e cullare dalle vocali.
Usa la magia della parola per scioglierti in affettuosità improprie, trovando ciò che è già in te ma è stato ricoperto, facendo risplendere l'oscurato diamante che vorrebbe di nuovo sorridere nonostante tutto.

14.10.03

Una volta superate certe soglie, una volta entrato in certe stanze, non puoi più far finta che non esistano.

13.10.03

Almeno un pochino, tutti noi funzioniamo come emittenti-riceventi: le antenne ci dirigono verso chi in ciascun momento può meglio aiutarci facendo da specchio a qualche nostra sfaccettatura.

11.10.03

Un comportamento è a tutti gli effetti il nostro modo di essere in quel momento. Non esiste una vita ad interim.

10.10.03

Esegesi o traduzione intuitiva di vecchi testi:

"Quello che abbiamo vissuto lo custodisco preziosamente e non lo svendo per nulla, nemmeno un nuovo innamoramento lo cancella. Però è irripetibile (siamo diversi da com'eravamo)."

Vero.
Sospiro.
Vibro.
Respiro.

9.10.03

Alle volte, mi sono reso conto, proprio nei miei momenti più difficili sono stato, non so come, benefico per gli altri. E mi giungono, totalmente inaspettati e da più parti, ringraziamenti per cose che credevo di avere scritto per me e invece vanno a toccare e a fare del bene a qualcuno che le sente proprie. È proprio vero che le parole trovano da sole i destinatari.

7.10.03

Tempo fa in un commento SiSi chiedeva lumi sul termine "procedura".
Forse in questa pagina si possono trovare alcune spiegazioni, poi ne riparleremo se vorrete. Come al solito, oltre alle eventuali domande, ogni testimonianza diretta sarà gradita (scrivendo via e-mail o nei commenti).

6.10.03

"Ti voglio mandare un bacio di quelli belli, dritto dal cuore, a labbra indugianti. Su te."

3.10.03

Da quasi un paio d'anni credo che nulla avvenga per caso e tendo a interpretare le cose in senso karmico.
S'incontra chi si deve incontrare. Prima o poi. Certo che esistendo il prima e il poi, dobbiamo essere abbastanza bravi da favorire ciò che essere deve, accompagnando fluidamente le potenziali gioie del vivere.
Ovviamente non è facile e questo in fondo è anche una fortuna, in quanto uno spruzzo di difficoltà può servire a farci gustare meglio ciò che riusciamo a raggiungere.
D'altra parte, se gli ostacoli che si frappongono tendono a moltiplicarsi a ogni nostro sforzo, saremo abbastanza intelligenti da cogliere il messaggio e volgerci altrove. La lotta per la lotta è roba da teste inutilmente dure e alla fine diventa uno dei tanti modi per distrarsi dalla cosa più semplice e bella, così vicina e così inafferrabile: essere.

2.10.03

Una donna così è una cometa che solca il cielo, e centomila anni dopo la sua immagine brilla ancora nella misera cecità degli uomini.
(Manuel Scorza, La danza immobile)

Ogni giorno, nell'universo, è anniversario di qualcosa che è passato o che non è ancora giunto.


Oggi (martedi 2 ott) e’ stata una giornata magica ,di commozione, di consapevolezza , di tocco di anime grate dell’immensita’ del dono.
Sembra sempre di raggiungere un picco e subito te ne viene fatto conoscere uno ancora piu’ alto. Bene sara’ dunque non porre un limite ne’ di pensiero ne’ di aspettativa ne’ di desiderio a quanto puo’ arrivarci.
Ho sbagliato in una vita non so nemmeno quanto lontana a non lottare presumo per questo incontro su molteplici livelli. Cuore, anima ,bocca, mani, energia, diffusione di sensazioni non piu’ separabili.

(archivio privato)

Ogni giorno è anche il presente di qualcosa che non muore mai, anche se il giorno è quello giusto e l'anno è sbagliato.

1.10.03

Ritrarsi: lo si può fare come la lumaca nel guscio.
A chiocciola sarà l'involucro che ci nasconde, la spirale che tende a chiudersi.

Ritrarsi: lo si può fare come il pittore o il parolaio.
A chiocciola saranno le scale che ci eleveranno, la spirale che ci apre all'altrui sguardo.

30.9.03

Esiste l'intenzione.
Ed è un bene che sia buona.

Esiste l'azione.
Ed è comprensibile che venga rimandata.

Esiste l'espressione.
Ed è inaccettabile che non sia usata.

Non è saggio trascurare la comunicAzione.

27.9.03



Leshana Tovah

26.9.03

Anni fa un'amica dolce e carissima mi raccontava che in quel preciso periodo della sua vita stava lavorando tantissimo, affrontando problemi spinosi in vari ambiti e dormendo molto meno del necessario, ma senza sentirsi distrutta come si sarebbe aspettata. Concluse: "È l'amore che mi sostiene."

Qualche tempo dopo capii per esperienza diretta che cosa intendesse descrivere: una forza senza sforzo, un'energia senza dispersione, una luce senza abbagliamento. Un fluire estatico e lucido ad un tempo che con una manciata di ore di sonno mi permetteva di attraversare agilmente intere settimane superando ostacoli svolgendo compiti rispettando incombenze senza trascurare l'essenziale nelle sue migliori forme: intreccio carnale e spirituale, eros e reiki, l'amore dei corpi e degli sguardi, l'abbraccio di anime che si baciano.

Tutto ciò è un patrimonio che emana da noi una volta disseppellito il diamante, ma è come carburante che abbisogna di una scintilla per accendersi e accenderci.
Altrimenti ciccia. Difatti stamane, per essermi coricato alle 4 e alzato alle 7, sono quasi distrutto.

25.9.03

...ma di' soltanto una parola e io sarò salvato.

Nessuna fonte va trascurata, basta constatare la poeticità amorosa di questa inflazionata frase liturgica.

...

Nessun istante va sottovalutato, basta constatare l'irripetibilità di ogni singolo scambio esperienziale.



Ti porto con me , nel nostro nido (che mi sembra piu’ appropriato che letto), per forza. E’ imprescindibile ma ormai sei dentro , ovunque, per cui e’ forse per questo che non vivo l’ansia. Vivo e basta e molta di questa vita viene dall’incontro di noi.

E nessun ricordo va dimenticato. D'altronde, anche volendo, non sarebbe possibile.

24.9.03

affrancarmi dai vincoli per affrancarmi a te
e spedirci in orbita estatica
abbandonandoci ci ritroviamo: è bello quando mi abbandono, meno bello se mi abbandoni tu
volatilità, l'intangibile è rapido più del pensiero, non cercare di possederlo, ma lasciati soffiare con la brezza, fiutala e ricordala

22.9.03

Non disdegnerei un massaggio. O una procedura. Oppure un soffio d'aria calda, un bacio, una carezza, delle parole, un po' di musica dolce, qualche effluvio irresistibile, o anche una nuotata, uno scroscio tiepido, un raggio di sole, uno sguardo, un corpo sulle labbra e labbra a cercar me.
La luna, è inutile rincorrerla, tanto cambia ogni quarantott'ore. È solo bella da guardare.
Marte, è pericoloso, specie se inverso. Però anche lui è bello da guardare.
Quanto agli altri pianeti, non so, non ci capisco, preferisco rimirar le stelle. E annusare l'aria, o meglio ancor la pelle.

18.9.03

Suoni ben accordati producono armonie. Può capitare lo facciano anche parole non concordate, emesse da sorgenti indipendenti. Una sensazione di affinità intuitiva m'induce a segnalare una cosa che Simone ha scritto su Cut'n'Paste:

Io sono
Ciò che davvero voglio, ottengo.
Ciò che è ragionevole perseguire, perseguo.
Libero dai desideri vacui, dalle illusioni,
dagli obiettivi che non mi appartengono.
Ci sono cause che non devo difendere,
ci sono battaglie che non combatterò,
idee in cui non è mi è concesso credere.
Sono cosciente. Sono consapevole.
Sconfiggo la distrazione, sconfiggo il dubbio.
La strada che ho davanti ora è retta.
La strada che ho davanti ora è diritta.
La volontà continua la trama dei miei giorni,
sono concentrato solo su ciò che faccio,
su ciò che è giusto che io faccia.
E' giusto perché l'ho deciso io di
comune accordo con tutto ciò che vive in me.
La mia vita è eterna. Le mie esistenze
devono insegnarmi qualcosa.
Qualcosa apprendo ogni giorno.
Il divino è con me.
Il divino è dentro di me.
- Simo,

17.9.03

Essere da qualche parte, in qualche forma, è una questione accidentale. E transitoria.
Nessuna angoscia, anzi uno stimolo a fare bene ciò che s'ha da fare per vivere bene ciò che s'ha da vivere.

Possibilmente con leggerezza, come suggeriscono i versi di una canzone scaricata tempo fa dal sito di Arkangel:


And it makes me flow free
To feel how small my life must be


Il testo, più o meno, dice:

Talvolta salgo sopra la città per vedere risplendere tutte le luci, sono così carine, e penso ai milioni di vite che procedono in questo preciso momento e a quelle passate
E mi fa fluttuare libera sentire quanto dev'essere piccola la mia vita
Quando posso scendo al mare e penso a quante miglia devono esserci e a tutte le persone su tutte le rive in questo preciso momento e a quelle venute prima
E mi fa fluttuare libera sentire quanto dev'essere piccola la mia vita
Tavolta sono per strada nel trambusto abbacinata da tutte le facce che vedo, mi colpisce che ci perdiamo così presto dopo la nascita, ma un sorriso può ribaltare Cielo e Terra
E mi fa fluttuare libera sentire quanto dev'essere piccola la mia vita
E mi fa fluttuare libera sentire quanto dev'essere piccola la mia vita...

16.9.03

Stasera ho bruciato incenso e mirra. Tra i fumi, si sono materializzate alcune delle parole scritte mesi fa e finora lette da pochissime persone, anzi, di meno:

[...] Le paure però c’'erano ancora e io parlavo dei sudori freddi di cui canta James Brown al solo remoto pensiero che lei potesse non esserci più per me. Non avrai mica intenzione di mollarmi? Ero sceso all'’improvviso lasciando la macchina in strada, afferrando il ricevitore della prima cabina vista a lato. ...ma sei matto?! No che non ti lascio! Erano così le insicurezze, quelle che mi facevano mal interpretare le gocce salate che irroravano i suoi occhi magici, ancora troppo lontani in parte dal mio povero comprendonio. Le labbra però parlavano, e con loro i sorrisi. E lo stare bene insieme in qualunque modo, senza dover fare niente di speciale perché speciale per noi era ogni cosa. [...]

14.9.03

La gratuità dei gesti, la bellezza del dare e del ricevere senza misura né calcoli o tornaconti si conferma benefica e gratificante non solo negli scambi affettuosi, ma anche nella trasmissione di bene.
Contano presenza, comprensione, essenza. Esserci per l'altra persona, in quel momento, anche se quel momento sarà unico.

Direi che questo mi è successo ieri sera, quando in mezzo al bailamme di tante persone con cui m'intrattenevo piacevolmente, ho incrociato una tipa mai vista prima. Stava per andarsene, ma ci hanno presentati e lì per lì, senza temere di risultare inopportuno o invadente, forte della mia sincerità umana, le ho chiesto se fosse triste e come mai. Di fronte alla sua esitazione (ma non era imbarazzata) ho soggiunto: "Per amore?"
Ora, non so come ho fatto a osare in quel contesto, forse perché ci avevo azzeccato, fatto sta che ho immediatamente ceduto all'istinto di muovere le mie mani innanzi ai suoi occhi e poi di passargliele sopra la testa, come ad aprirle il chakra superiore accompagnandone il flusso conico verso l'alto. Ho concluso con un bacino molto casto e con le parole: "Vai, che sei un fiore". Il tutto con la massima naturalezza.
Probabilmente non ci avrei nemmeno fatto tanto caso se non fosse stato per l'osservazione di una ragazza che dopo avere assistito alla scena e averne colto più che altro l'aspetto marpionesco, ha esclamato: "Non ci posso credere! Tu non la conoscevi, non ci avevi mai parlato, vero? Eppure l'ho vista, si è lasciata andare e ha anche chiuso gli occhi!"

Ieri sera è stata una serata davvero speciale per l'affettuosità di tanti incontri o reincontri, ma quello che ho descritto mi ha lasciato qualcosa di particolarmente bello dentro, proprio per il suo carattere totalmente gratuito. E sono contento di averlo detto anche a voi.

13.9.03

Ho sempre avuto desideri e pulsioni più grandi di me.

11.9.03

Ci sono giorni in cui l'unica via d'uscita sembra essere il distacco. Perché il distacco non sia perdita di sé, ma un ritrovarsi, lo chiamiamo meditazione: sviluppare la capacità di ascoltare, di ascoltarsi, lasciando scorrere via tutto il brutto e riscoprendo l'essenzialità. Giungendo a capire cosa conta davvero e cosa è inutile oberante sovrastruttura. Illuminandosi nell'intuizione dello splendore che è in noi, sempre, anche nei momenti apparentemente più bui.

Il bello di tutto ciò è che non c'è bisogno di nulla, null'altro che noi stessi, per riunirci all'energia universale che ci pervade sotto l'armatura nella quale troppo spesso ci imprigioniamo. Non ci sarebbe bisogno nemmeno del sito che vado a (ri)segnalare, ma lo faccio perché siamo on-line e perché mi piace esteticamente questo Esperimento di cyber meditazione sui Chakra.

10.9.03

Alleluia, i commenti hanno ricominciato a funzionare!

9.9.03

La dea della notte di nome e di fatto.
Eppure uno dei momenti più semplici e dunque più belli è scolpito in un pomeriggio di splendore settembrino, con il sole a baciare noi due che mentre il mondo intero intorno a noi scompariva al nostro sentire, ci guardavamo brillare gli occhi e sognavamo il prossimo incontro di labbra. Seduti su un cordolo, in attesa che iniziasse il sound check del mio concerto.

7.9.03

Se nel buio che ti avvolge, una fiamma scorgerai
corri corri senza indugi, forse è il sole che tu vuoi
e se come un fiume in piena poi, il tempo ormai usato se ne va
ed un naufrago ti senti tu, da solo scruta il blu
quella fiamma sconosciuta è la tua zattera lo sai

C'è tutto un mondo intorno che gira ogni giorno
e che fermare non potrai,
e vive vive il mondo, tu non girargli intorno
ma entra dentro al mondo


Risenti queste parole da una voce meravigliosa e pensi che sono vere, che sono un bell'incoraggiamento, che bisogna sempre puntare a volare in alto come questo qui per scoprire il mondo... che è in te.
Intanto, però, la musica ti strugge, mungendo acqua salata a incresparti la voce e a deformare il sorriso che ti guarda malincomico dallo specchio.
Sai che ti accontenteresti di saper viaggiare nel tempo, che un po' lo sai già fare, ma senza controllo, un po' come quello strambo pellegrino di cui leggesti.
D'altra parte, sai che preferiresti viaggiare insieme a lei, ma nessuno ti ha detto a quale stazione ti sta aspettando.

5.9.03

I commenti continuano a non funzionare. Pare che il guasto non sarà riparato prima del 9 settembre.
So che mi leggete e sento le onde affettuose che di tanto in tanto mi raggiungono.
Non intendo forzare nessuno, ma ribadisco che se vi va di esprimervi o anche solo di battere un colpo, sono sempre a disposizione il forum e la posta elettronica.

4.9.03

La prima volta che dici ti amo a qualcuno non è roba da niente.
Parlo di quando lo dici sentendolo, quando dirlo non è legato a un semplice entusiasmo momentaneo o guidato dall'eccitazione circolatoria.
Lo dici perché è inevitabile, lo affermi perché è indiscutibile, perché i tuoi se e ma non reggono più alla spinta potente che ti percuote il sentire, che ti scuote anima e corpo.

Anche la prima volta che qualcuno ti dice ti amo è una bella scossa.
Parlo di quando lo dice sentendolo, guardandoti nel brillare degli occhi dai suoi che brillano a loro volta con sognante incredulità.
Lo dice perché è inevitabile, lo constata e te lo comunica perché sa che è vero, che tu sai che è vero, perché sente che tu lo senti e non riesce a negarselo malgrado una cocciutaggine planetaria.

E se i momenti in cui glielo dici e te lo dice coincidono la magia si moltiplica, stupenda, di quello stupore che ti fa capire quanto sia bello, quanto è bello infrangere pudori sentimentali.

Anche il sentire, talvolta, preferibilmente, ha bisogno del dire.

3.9.03

Ripensandoci, il ricordo della felicità lo riesco a gustare, lo riesco a gestire.
Quello che invece blocca il sentire nella fase della malinconia è il senso di incompiutezza, di chi sa che qualcosa non è stato vissuto fino in fondo come avrebbe dovuto essere e non è stato sviluppato fino in cima come avrebbe potuto essere.
Un senso che viene alimentato a tradimento dalle associazioni di idee, dalla sensorialità in tutte le sue forme, anche quando non intenderei affatto affondarmici. Ma gli spunti nascono davvero in modo improbabile e imprevedibile: da un suono, da un odore, da un'immagine, una parola, un ricordo tattile. Da un'espressione vista e riconosciuta, da un gesto, da un movimento del corpo intero di una diva del cinema alla quale associo una tua espressione come non avrei mai immaginato.
E quegli spunti mi dicono che ho seppellito dinamite in giardino ricoprendo con un poco di sabbia le mie ferite aperte.

2.9.03

Ci sono persone che ti entrano dentro e non puoi fare molto per farle uscire.
(Taurie, Magicamente)
Come hai ragione Taurie...

Un'amica che ho rivisto dopo tanto tempo mi ha poi scritto chiedendomi come mai ogni tanto ho gli occhi proprio tristi.

Rien n'empêche le bonheur comme le souvenir du bonheur.
(André Gide, L'immoraliste)
Come ha ragione Gide...

Niente impedisce la felicità quanto il ricordo della felicità.

29.8.03

Gli arti incrocchiati, la schiena dolente, i muscoli induriti. Il corpo non risponde. Occorre interrogarlo, sollecitarlo: un po' di stretching, un po' di attenzione, piccole cure.

Ogni cosa va curata, ma soprattutto interrogata, messa in discussione, sollecitata.

Con la maggiore dolcezza possibile: piano piano, ma di continuo. Gentilmente ma inesorabilmente. Basta non voler far prevalere la volontà sul sentire. Basta non stravolgere l'evidenza dell'essere con la sovracostruzione mentale.

Ricordandosi che ogni "piano piano", ogni "dolcemente" o "gentilmente" ha comunque un momento iniziale in cui una forza deve essere generata, in cui un equilibrio deve essere infranto.

27.8.03

Erato ci aveva già parlato della scrittura automatica. Le ho chiesto di trasmettermi le sue esperienze di regressione a vite precedenti e comincio a pubblicare i frammenti che mi ha inviato.

[] [] [] [] [] [] []

Sono ricordi di vite passate. L'uomo di cui parlo è il mio migliore amico. Sono convinta che siano lui e il suo spirito guida che però non conosce (mi parla qche volta di un alter ego ma non crede in certe cose, quindi...). Io invece sento la sua guida e so che è lui. Continua a tenerci uniti...abbiamo ancora bisogno l'uno dell'altra. In un certo senso, mi ha "salvato la vita" risollevandomi nei momenti difficili.
Dopo un ricordo di vita passata me ne è apparso un altro che però non riuscivo a portare a termine. Mi è accaduto in un secondo momento, ecco perché ti trovi due parti distinte della stessa vita.
Erato

16 ottobre 2000 ore 22:23
....
Perché non ricordo altro delle mie vite precedenti? Mi sto sforzando ma ancora non vedo nulla. Forse il mare? Non riesco ad andare oltre, perché? Il mare, il mare, una montagna, un castello. No, forse non è la mia vita, è quella di un altro ma perché la vedo io? È quella di A. È simile ad un moschettiere, sta lucidando la sua arma: un fucile, non una spada. Lui indossa una camicia bianca e dei pantaloni neri, con dei lunghi stivali neri lucidissimi. Io non ci sono, o forse non ci sono ancora … Sta parlando con qualcuno. Non riesco però a sentire cosa dicono. Non riesco ad andare oltre. Perché? C’è un cane che gli sta vicino. Lui lo accarezza e gli sorride. E qui tutto s’interrompe.

21 ottobre 2000, ore 21:40

Ora ricordo. Appartengo ad una tribù di indigeni che abita su un’isola felice. Arriva un veliero e dei “civili” che vogliono civilizzare noi selvaggi. In un sol giorno devastano tutto. Uccidono il mio promesso sposo ed io, nascosta tra i cespugli, devo soffocare i miei singhiozzi. Le mie lacrime scendono a fiumi sulle mie gote come il sangue scorre sul suo collo. Sono incredula, spaventata, smarrita. Gli assassini, una ventina in tutto, si allontanano senza accorgersi della mia presenza. Ne arrivano due dall’aria pacifica. Uno moro vestito di nero e uno biondo con la camicia bianca e i pantaloni neri. Lui, mi nota, mi allunga la sua mano ed io senza timore l’afferro. Mi porta nella sua tenda e mi nasconde. Ecco come faccio a vedere che lucida il fucile. Sono nascosta in una cassa. Si fermano un solo giorno, poiché la loro missione è compiuta. Tutto è distrutto. Ripartono e lui, il mio angelo, prima di andarsene mi sorride. Io gli dono una collana con un ciondolo a forma di conchiglia. Lui mi ha fatto un dono meraviglioso: la vita. Vorrei parlargli ma non ci riesco e poi lui non capisce la mia lingua. Si allontana con il suo cane e il suo fedele amico, portandosi il pesante fucile sulle spalle. Non si volta indietro ma sento che non mi dimenticherà. Torno nella foresta, tra quella vegetazione devastata che non è più come prima. Mi rimane solo il coraggio di ricominciare. Il suo sguardo non lo dimenticherò mai, come la sua infinita dolcezza. Forse era il 13 settembre.

[] [] [] [] [] [] []

Sto pensando sempre più spesso alla regressione ipnotica come passo da compiere per scalare un altro gradino nella rampa della consapevolezza. Voi che ne dite?

26.8.03

Giorni fa una persona mi aveva chiesto aiuto per una spalla dolente. Conoscendo il suo scetticismo, inizialmente mi sono schermito, ma poi ho ceduto alle insistenze e senza molta convinzione ho mosso le mani in aria per lei. Anzi la mano, perché in quel momento mi è venuto di fare così e solo con la destra sono andato a sfiorarle l'aura.
Oggi, soltanto per vie traverse, cioè per bocca di una comune amica, ho saputo che da quella mini-procedura aveva tratto sicuro beneficio. Temeva forse che mi esaltassi troppo dicendomelo direttamente?

Non avendo io certezze assolute, solo con la condivisione delle esperienze, attraverso lo scambio verbale di impressioni e sensazioni posso sapere davvero che cosa è successo dopo un'interazione energetica di quel genere. Comunque anche stavolta il "caso" ha voluto rafforzare la mia fiducia apportandovi con quell'informazione un altro mattoncino.

25.8.03

Ma ti ho comunque trovato, per un momento di vero vivere e di questo sono felice.

22.8.03

Ripesco da un'altra pagina queste parole di Lay:

...ognuno di noi è unico e se lo vivi come un essere unico non potrai mai clonare gli stessi gesti, gli stessi sguardi, gli stessi baci che puoi avere condiviso con un'altra persona. Che è appunto un'altra e che quindi deve godere della sua unicità a sua volta.
È la capacità e soprattutto la possibilità che la vita ci dà, avendoci creato tutti diversi e tutti nel fondo uguale, di fare sentire unica l'altra persona. Perché lo è, perché lo siamo.


Proprio stamane mi è tornato in mente questo concetto, che diviene lampante se pensiamo ai gemelli.
Una persona è esteriormente identica a un'altra, ma chi ha provato o prova per lei amicizia, affetto, amore, sa bene che cosa significhi unicità individuale.
Si suole dire: "le assomiglia come una goccia d'acqua", ma in fondo siamo tutti delle gocce d'acqua e insieme, quando ce lo ricordiamo, siamo mare.

20.8.03

Ieri ho fatto una procedura a una signora mia vicina di casa. A distanza di un anno e più, sono intervenuto sulla sua caviglia ingrossata (a causa di un neuroma di Morton).
Sebbene gli scettici astanti parlassero di "massaggio", il contatto fisico è stato minimo e le mie mani si sono mosse per lo più in aria, a diversi centimetri dal suo corpo.
Come sempre ho seguito l'istinto, che mi ha indotto a farla mettere seduta e non sdraiata. Ho lavorato abbastanza a lungo intorno al piede sinistro e sulla gamba risalendo fino al ginocchio. A un certo punto, mentre la mia mano sinistra stava più o meno sotto il suo piede, con la mano destra eseguivo veloci movimenti circolari all'altezza del suo inguine. In quel momento lei teneva gli occhi chiusi e sembrava quasi assopita, io invece li avevo aperti e mi stupivo nel vedere il suo piede muoversi velocemente in modo più o meno circolare.
Poi ho lasciato gli arti inferiori per passare le mani intorno alla sua sfera sinistra, soffermandomi su viso, collo e testa e quindi ridiscendendo dalla parte destra fino a terra. Prima di concludere, l'ho indotta a staccarsi dallo schienale del divano e le ho sfiorato la schiena (sempre a una certa distanza dal corpo fisico).

Alla fine abbiamo parlato un po' per confrontare le impressioni, che coincidevano riguardo al riattivarsi della circolazione sanguigna, o meglio a una sensazione di "flusso" come ha detto lei. Una considerazione che non ho espresso esplicitamente per delicatezza nei confronti del marito presente è che mi pareva palesarsi una costrizione o repressione della sua femminilità, intesa come carica sessuale della parte sinistra (il fatto di essere sovrappeso non aiuta di certo). Due cose però le ho dette: la prima è che non deve separare la sua identità personale dal disturbo che sta colpendo una parte del suo corpo, ma deve considerarsi una, unica e intera; l'altra è che qualsiasi intervento dall'esterno (che si tratti di medicina "ufficiale" o di altri tipi di aiuto) può essere soltanto un ausilio per facilitare un processo interno a lei che la porterà a compiere i passi necessari a migliorare.

Quest'ultimo punto, a pensarci bene, vale per qualsiasi tipo di relazione: dal rapporto amoroso all'educazione dei figli, dall'apprendimento tecnico al progresso spirituale, non serve compiere un'azione al posto di qualcun altro, tutt'al più sarà possibile illuminare la via da percorrere.

18.8.03

Che belli i baci che riescono a mantenere con sé il sapore di unicità, di privilegio a noi dedicato in quel momento e in quella forma.
Gustiamo la grandezza dell'istante eterno, ricordiamoci di viverlo e ci saremo ricordati di vivere.
Con tanta voglia di moltiplicare l'unicità.

12.8.03

Quel giorno e l'altro giorno

Quanto doveva essere potente, quanto preciso il vento per riuscire a portare fino all'agitate onde del mio mare l'effluvio tuo dolce dall'azzurro che ti avvolgeva?

26.7.03

Se per qualche tempo non vi farò leggere niente di nuovo non sarà per cattiva volontà, ma per impossibilità tecniche momentanee.

Forse potrà essere il momento giusto per ricaricarmi.
Forse per qualcuno di voi potrà diventare il momento giusto per andare a leggere un po' di esperienze passate. E per dire la vostra, magari rivitalizzando anche il forum.

25.7.03

...uno inizia a scrivere, è lì da solo, poi alla fine si ritrova in compagnia. Gradita, graditissima. Tante altre voci in una polifonia di scambio e confronto cui è sempre bene evitare di sottrarsi. Però a quel punto è difficile o almeno imbarazzante emettere un guaito, esprimere uno struggimento intenso e immotivato, lamentarsi di non so che, quando invece la luce è lì che brilla e vibra sulle foglie generosamente esposte allo sguardo...

Farò di tutto per superare le autocensure.

Tanto lo so già cos'è: è la musica. Stasera ho purificato l'ambiente e la sinestesia è stata ancora una volta potentissima.
I ricordi della mente si possono insabbiare; quelli del cuore invece, appena possono cantare, urlano.

24.7.03

Le storie d'amore sono anche, spesso, storie di separazioni.
A tale riguardo scrive Michela:

fine e principio hanno confini labili come il vento sull'acqua. il dramma non è il cambiamento: il dramma è non arrivarci pronti e subire una scelta non nostra...
e ci vuole tempo a riprendere il controllo, scoprire di essere tornati a essere lo specchio di noi stessi e di nessun altro. ci manca tutto quando manca quella particolare corrispondenza di pieghe e immagini che si chiama amore. ma io non ho dimestichezza con questa parola e la lascio stare.

ogni crescita è un tradimento, ho detto una volta.
c'è chi sbatte la porta e chi riprova a parlare. non c'è soluzione che possa modificare un cambiamento in corso, però. e la fine di una storia è una storia a sè, con un inizio e una fine.

non posso uccidere chi ho amato... posso aiutarmi a lasciarlo a mia volta.


Ci sono diversi spunti da cogliere, mi pare, soprattutto da parte di chi si trova in quel particolare tipo di passaggio da attraversare. Ancora una volta, lascio che le parole trovino da sole i destinatari, ma come al solito spero nella vostra voglia di interazione.

22.7.03

Grazie a una segnalazione di InDue, mi sono nuovamente trovato a leggere parole in un blog che seguivo sempre agli esordi, ma dal quale mi ero un po' discostato quando aveva preso una piega per me meno interessante.

Nella dolorosa Lettera nuda scritta da Selvaggia si legge tra l'altro:

Noi due, che abbiamo passato giornate intere a cercare nuovi modi per raccontarci quella cosa che ci è scivolata dentro appena ci siamo guardati , senza concederci nemmeno il tempo pietoso di difenderci. Tanto ogni tentativo di scappare sarebbe stato ridicolo, perché dopo due parole eravamo già lì che tremavamo e ci chiedevamo da quante vite è che ci si amava già.

L'amore karmico talvolta sembra l'unica possibile spiegazione per attrazioni superiori altrimenti poco comprensibili. È l'amore dell'anima, e chi l'ha provato, chi ha avuto la fortuna di raggiungere tali vette capirà perfettamente il senso della frase che sintetizza il tutto:

Non ci siamo incontrati, ci siamo riconosciuti.

21.7.03

Ricordo e immaginazione si alternano nell'incontrare il desiderio.
Tanti sentimenti speciali, ciascuno unico.
Il flusso temporale si compie, circolando rimette in questione l'unidirezionalità del succedersi degli eventi.
Tanti momenti speciali, ciascuno unico.
Il cuore procede a balzi e annulla le distanze fisiche, il vicino e il lontano.
Tanti luoghi speciali, ciascuno unico.
E gli incontri avvengono anche quando sembrano improbabili per distanze fisiche o cronologiche.
Tante persone speciali, ciascuna unica.

Ieri oggi e domani, il flusso temporale si compie, chi si deve incontrare s'incontra, il desiderio che deve nascere pulsa, anche quando è frustrato da distanze fisiche o cronologiche. Sarà ciò che essere deve.

Un solo mare, tante gocce. Ciascuna unica.

17.7.03

Da tempo non purifico la casa, forse è ora di ricominciare.



Ecco come si può fare:
la sera di un lunedì di luna calante, in una tazza internamente rivestita di carta stagnola si mescolano grani di mirra, incenso e sale grosso; vi si frappongono pezzetti di carboncino (li vendono anche in erboristeria) e li si accende.
Si accende anche una candela bianca, dopodiché si fa il giro delle stanze dispensando fumo e luce. Consigliabile tenere le finestre aperte, sia per non affumicarsi, sia per consentire alle negatività di andarsene.
Personalmente preferisco accompagnare il rituale con un disco dall'atmosfera giusta (mi piace If I Could Only Remember My Name di David Crosby).



Il ricordo d'antichi consigli d'amore Lambisce Vivificando Regali assalti del cuore.

16.7.03

L'altra sera, sdraiato al buio senza pensieri, ho sentito nell'aria un odore dolce, un'emanazione fin troppo cara e lontana.
Mi sono però reso conto che non proveniva da ricordi passati, ma da me. Ero io a emanare quell'effluvio d'amore, qualcosa di simile alla melanina quando adorna una pelle bella da baciare.
L'intuizione è sopraggiunta a dirmi che quello è il profumo dell'essere che gode l'istante presente, senza dubbi, pensieri e retropensieri, senza rimpianti né progettualità. Gode l'istante presente nella consapevolezza dell'abbandono al vivere, al flusso del sé che si fonde col tutto senza distinguere e senza necessità alcuna di proiettarsi in un altrove.
La prova del nove è stata la scomparsa della percezione olfattiva nel momento in cui troppe elucubrazioni hanno distratto il cuore, orientandolo verso la mente più che verso l'anima.

15.7.03

Quella notte che ti ho sognata avevi la pelle scura scura, bella e scurissima e sorridevi. Era come prima di un tuffo nel blu.

14.7.03

Il mese scorso riferivo di come il quarto specchio esseno rifletta l'amore dimenticato, che può corrispondere a un rapporto irrisolto in vite precedenti. Nei relativi commenti si trovano queste parole di Bea:

Ricordi....
Io me l'ero inventata la storia degli amanti immortali che si cercano e si cercano per mille vite finché non concludono quel loro amore rimasto irrisolto chissà quando chissà perché
Credevo fosse frutto di fantasia, mi piace immaginare una realtà diversa e immaginarmela meno feroce di quella che viviamo.
Invece la storia è vera....
Non ho parole.
Credo che sia vero che ricordiamo tutto.
Noi RICORDIAMO ciò che ci sembra d'aver semplicemente appreso...


A chi è capitato di avvertire con forza queste sensazioni? Che ne pensate?

[] [] [] [] [] [] []

In un romanzo di Luis Sepúlveda si legge questo dialogo, che ne dite?

"Davvero sai leggere, compare?"
"Un po'."
"E cosa stai leggendo?"
"Un romanzo. Ma stai zitto. Se parli tremola la fiamma, e a me si muovono le lettere."
L'altro si allontanò per non disturbare, ma era tale l'attenzione che il vecchio dedicava al libro, che non riuscì a restare da parte.
"Di che tratta?"
"Dell'amore."
Davanti alla risposta del vecchio, l'altro si avvicinò con rinnovato interesse.
"Non mi sfottere. Con belle femmine calde?"
Il vecchio chiuse di scatto il libro facendo vacillare la fiamma della lampada.
"No. Si tratta dell'altro tipo di amore. Quello che fa stare male."

11.7.03

Potrei raccontarti la storia di un dimagrimento per amore o struggimento, di una linea che non sono riuscito a mantenere, di come per questo mi vedo nudo nel riflesso della finestra aperta e penso che se sono così goloso significa che non trovo piena soddisfazione in quello che sto vivendo.
Tu, dimmi, come mi stai pensando? Anche con la pelle?

10.7.03

Il dormiveglia è una zona limite, valicabile nei due sensi, dove vale qualcosa in più rispetto alla ragionevole realtà e dove c'è qualcosa in meno rispetto ai piani infiniti del sogno.
Così come chiudere gli occhi può permettere di vedere di più, ogni istante osservato nel torpore consapevole non coincide con la cecità della conoscenza intorpidita.
Lì ti puoi lasciar nuotare dall'abbandonarsi, puoi farti vivere dal fondersi, puoi sentirti perdere nel fluire, e vocare tra le bolle dell'oceano universale:
"Slegami o diva nel sonno piombigno e svolami i segreti aerei eterei e aurei".

9.7.03

Un anno fa ho iniziato a scrivere questo blog. Un anno in cui sono stato la voce di ciò che non sempre trova parole pronte a descriverlo né interlocutori pronti ad ascoltarlo.
Sapevo che qualcuno mi avrebbe letto, non sapevo invece che persone a me sconosciute sarebbero entrate nella mia sfera comunicativa mostrando interesse per quel che dicevo, manifestando dolcezza nei confronti del mio essere, stimolando riflessioni e contribuendo alla reciproca evoluzione.
Andrò avanti finché mi verrà qualcosa da trasmettere o anche solo per fare da tramite a chi desidera condividere le proprie esperienze.
Grazie a coloro che vorranno accompagnarmi in questo pezzetto di strada, amorevolmente.

8.7.03

Due gemelle siamesi sono state separate all'età di 29 anni. Erano attaccate per una parte della calotta cranica e pur avendo cervelli separati condividevano un vaso sanguigno principale. Il lunghissimo intervento pareva riuscito, ma una è morta poco dopo e l'altra versa in gravi condizioni.

Separazioni... anche in amore è giusto, anzi doveroso mirare a vivere come unità individuale e non come essere dipendente da un altro. Però quando le esigenze evolutive accelerate impongono un distacco non consensuale, quando l'irrorazione vitale condivisa viene interrotta, all'inevitabile sbandamento segue il grosso rischio di inaridirsi.

Per fortuna non è il mio caso: sgorgano zampilli di luce in continuazione e mi par di captare sempre più spesso anche la luce altrui. Le sorgenti luminose però sono come parcellizzate: pur essendo uniche, ciascuna speciale di per sé, non ve n'è una che da sola illumini l'intero mio universo comprendendomi in toto.
Questo non fa altro che prolungare la mia cronica situazione di stallo inquieto, con forti pulsioni a scattare verso nuovissime direzioni e legami altrettanto forti a trattenermi in loco.
Intanto mi godo le magie speciali e inattese e a quanto mi dicono le faccio anche godere, il che è indubbiamente bello.

6.7.03

In calce all'intervento di ieri ho trovato questo divertente commento:

dr Vocenarrante, sono andata a vedere l'omonimo blog...Per renderle simile l'atmosfera di dolcezza, vuole che La chiami "scoiattolino"?
Signorina Silvani


Per una serie di associazioni d'idee, mi fa venire in mente la questione del nome e degli pseudonimi. I vezzeggiativi amorosi, in base al contesto e ai significati "privati" loro attribuiti, da ridicoli possono diventare piacevolissimi in ambiti ristretti, intimi. Per quanto mi riguarda, mi piace sentirmi chiamare per nome, ma ci rinuncio volentieri laddove la riservatezza lo richiede (come in queste pagine, e scusatemi).
Vedo d'altronde che la stessa cosa viene fatta da altre persone quando si trattano argomenti poco convenzionali o si rivelano particolari che potrebbero compromettere una serie di rapporti interpersonali.

In effetti però tutto questo può essere di trascurabile importanza per più motivi, specialmente se lo consideriamo dal punto di vista karmico. Quanto ci appartiene il nome che portiamo in questa vita? Quando uno spirito guida si fa identificare con un nome, significa che quello è il suo vero nome, il nome dell'anima?
So come mi chiamo ora, ma qual è il mio vero nome? Prima o poi forse lo scoprirò, magari quando farò una regressione ipnotica per vedere se ero un Esseno. Comunque vada, tuttavia, non dimenticherò che il mio valore è quello di esserci, qui e ora, e dipende da me oggi. Ogni giorno.

5.7.03

Ho appena scoperto l'esistenza di un blog quasi omonimo, http://vocenarrante.splinder.it. Ci scrivono castellidimare e vocenarrante, ma non sono io. Che strana sensazione, forse è analoga a quella che si avverte incontrando un sosia...
Ad ogni modo, eviterò di sfidarlo a duello declamando: "Questo posto è troppo piccolo per tutti e due, uno di noi deve sparire..!", anche perché per fortuna il web, questa immensa ragnatela, è talmente grande da sembrarci senza fine e c'è spazio per tutti.
Buona continuazione... a una prima occhiata, mi sembrano due anime innamorate che si tengono in contatto anche per via telematica, dunque è una cosa bella e degna di tutti i migliori auspici!

3.7.03

La prima volta ne ho letto in un romanzo di Kurt Vonnegut, che in Galápagos parlava del blue tunnel of the afterlife. Pensavo fosse un'invenzione letteraria, una bella immagine quella descritta dal protagonista: una galleria celeste (stava in alto e da lì suo padre lo chiamava per accompagnarlo nell'oltrevita) di colore luminosamente blu. Poi però ne sentii riferire da diverse fonti e cominciai a pensare che non si trattasse solo di letteratura. Qui di seguito riporto l'esperienza diretta di un'amica che mi ha gentilmente concesso di pubblicarla su queste pagine.

----- Original Message -----
Non ne sapevo niente, neanche una parola, ma quando, in punto di morte secondo i medici, vidi quella luce luminosissima e calma in un punto del reparto cure intensive, come un sole rotondo che s'ingrandiva piano piano, non ebbi paura. Davanti a me camminava una sagoma scura; vedevo le sue gambe lunghe, le sue braccia con i palmi delle mani ogni tanto poggiati sulla circonferenza di quel sole, del tunnel che entrambi attraversavamo, uno dietro all'altro. Morto il mio uomo, ho sognato piu' volte quella stessa sua sagoma, questa volta in ascesa, come uno spirito di El Greco. Lui c'era gia', eppure non era ancora arrivato, non se n'era ancora andato, ma io lo seguivo.
Volevo arrivare in fondo, godermi quel bel sole che stranamente non scottava; mi sentivo in pace, sapevo che stavo per andarmene, ma non provavo ne' dolore ne' timore. Vidi passare un treno davanti ai miei occhi. A ogni finestrino c'era uno dei miei bimbi. Era come un filmato, un'immagine dopo l'altra; s'arrestavano a una a una per un attimo, e loro mi salutavano con una manina, mestamente, corrucciati ma senza piangere. 'Tesoro, la mamma deve andarsene, fai il bravo e aiuta i tuoi fratelli, aiutali per me, che non potro' piu' farlo, ma vi saro' comunque vicina', dicevo a ognuno di loro, senza accoramento, serena, sorridente.
Me ne andavo, calma, tranquilla, assopita. Come un rullino, la mia vita si srotolo' velocissimamente, tanto che non riuscivo a cogliere nulla; il rullino s'arresto' di colpo e ne venne fuori una sola scena, c'ero io che licenziavo una domestica. Ero stata ingiusta con quella povera ragazza, ma in quei miei 37 anni il giudice non aveva trovato null'altro. Dissi 'grazie', quasi stupita dalla benevolenza e chiusi gli occhi afflosciando la testa sul guanciale.
D'un tratto udii un rantolo roco. Qualcuno stava morendo, ma stavo morendo anch'io, in silenzio. Di nuovo il rantolo, profondo, piu' forte, una specie di 'Nooooo' gutturale, come il verso della civetta che spesso avevo sentito in tenuta. Non era voce umana, bensi' un'eco che cercava disperatamente di farmi arrivare quel 'no, no, no'.
Guardai in alto il capezzale, chiamai l'infermiera, le domandai cosa c'era dietro al mio letto, niente, il muro. E la voce? Quale voce...?
Mi riassopii, lasciandomi andare in un mare di dolcezza, come l'altra volta, quando mi ero dissanguata per un aborto spontaneo, ma quel 'no' riprese, piu' chiaro, piu' disperato. Sbarrai gli occhi. Era mio padre, morto nell'incidente, che non voleva farmi attraversare il tunnel, era la sua voce, denaturalizzata, ma piena della sua forza.
'Signore', dissi con un'umilta' mai provata 'non mi ribello, Tu lo sai, mi ero gia' rassegnata, ma ora no, a mio padre questo non glielo possiamo fare, non possiamo fargli credere di avere ucciso me. Abbiamo comunque un appuntamento in futuro e Tu hai anche tanta pazienza, ma ora no'.
Il medico si accosto' al letto, 'domani devo farti un buco nella pancia', disse puntandomi un dito sull'ombelico, 'una laparatomia?', '...???', 'e invece no', 'devo...', l'ematocrito e' sceso da 42 a 19, ho perso tre litri e mezzo di sangue...', 'sei medico?', 'no, sono interprete e so che se mi mandi in sala operatoria in queste condizioni rischio la vita, Vicente, perche' ti chiami Vicente, vero?', 'si'..., ma il femore e' entrato in addome e puo' aver interessato i visceri, c'e' anche quel rischio, il tuo intestino e' paralizzato', 'cosa devo provare?', 'voglia di defecare', 'dammi ventiquattr'ore, per te e' lo stesso farmi morire domani o lasciarmi morire dopodomani, no?'. Il medico si allontano', visibilmente scosso. Aveva fatto appena dieci metri a capo chino con le mani nelle tasche del camice, 'Vicente!!!', si volto' sorpreso. 'Fammi portare la padella...'. Era fatta.
Per una decina di giorni sentii intorno al letto un fruscio di ali, come tante colombe che volassero dietro al mio capezzale, dapprima talmente nitido che ogni tanto mi pareva di sentire pure qualche folatina d'aria, poi man mano sempre piu' fievole. In quei dieci giorni riuscivo a vedere cio' che stava accadendo a casa dei miei, tutte le angherie pensate da mio fratello, come fossi presente, poi, tornate a poco a poco le forze, quindi la vita, persi questa facolta' e non vidi piu' nulla.
Per anni me lo sono tenuto dentro, finche' un giorno un'amica mi spedi' un libro in omaggio. Raccontava di casi simili al mio. Singhiozzai fino all'alba e finalmente mi sentii libera di parlarne, senza piu' temere di essere presa per pazza.

2.7.03

In questi giorni si sta allargando la cerchia comunicativa. Sono contento perché può essere confortante sapere di non essere soli in certi percorsi...
Queste le domande che avevo posto sulla scrittura automatica (e che valgono per chiunque abbia voglia di rispondere):
Una cosa che m'incuriosisce e sulla quale ho interrogato diverse persone è questa: a te come succede di sentire i messaggi? Intendo dire: li visualizzi o li ascolti, scrivi sotto dettatura o lasci andare la mano o ti senti guidare la muscolatura? O altro... Altre cose interessanti in generale potrebbero essere qualche accenno a come cominciò e all'importanza che ha avuto e ha nella tua vita. Per il resto, vedi tu, anche a sprazzi e in modo asistematico.
Qui sotto una gradita risposta:


----- Original Message -----
Sent: Tuesday, July 01, 2003 10:24 PM

Quindi tu conosci altre persone come me... anch'io ne conosco una con lo spirito guida che fa channeling e scrittura automatica. Anzi, proprio grazie alla sua conoscenza sono riuscita a "progredire" in questa direzione.
Mi capita di visualizzare messaggi oppure di sognarli (non solo sogni premonitori, anche vite passate rivelate in sogno e confermate da Amina, il mio spirito guida, al risveglio).
Raramente mi sono sentita guidare la muscolatura. Non so se si possa definire dettatura, è così automatica ed instantanea la trasmissione pensiero-carta che non saprei cosa dire. diciamo che è una via di mezzo tra lasciar la mano libera e la dettatura. Si vede comunque che la scrittura è diversa un po' dalla mia. A volte, quando intervengono altre entità, varia quasi del tutto. oppure niente scrittura e allora avviene la comunicazione orale. Io la sento a sinistra. O ancora solo immagini che io interpreto con la mia sensibilità e con il suo aiuto.
Ha una grande importanza nella mia vita, ha aumentato la mia sensibilità e accresciuto le mie credenze in cose ultraterrene che vanno oltre la religione. Spero di non perdere mai Amina, anche se mi ha detto quale sarà il nostro futuro. Lei è il mio sostegno e non solo per me. Insieme stiamo aiutando gli altri. Molti scettici hanno cambiato idea e hanno iniziato addirittura ad interessarsi a questo "mondo". Il mio spirito guida (sembra sia un predestinato in un certo senso, è un capo tribù indiano apache morto da un po' di tempo). Nel momento in cui Amina mi lascerà per tornare alla vita arriverà lui: Pioggia che cade. Così mi è stato detto e naturalmente non posso saperlo fino a quando non accadrà.
Lei è arrivata il 29 ottobre 2000 verso mezzanotte. Ho segnato tutto su un'agenda, come ti dicevo. Sentivo sin da ragazzina di essere diversa: sogni premonitori, sesto senso, telepatia ecc... poi il 15 ottobre 2000 alle 22.12 ho iniziato ad avere il "risveglio dei ricordi". Il 25-26 ottbre dello stesso anno, la donna dello spirito guida mi fece dono di una sua comunicazione scritta sulla mia agenda e pochi giorni dopo arrivò Amina. La donna mi disse che al risveglio sarebbe susseguito l'arrivo di "qualcuno" e infatti fu così. Nel mese di luglio dello stesso anno iniziai a sentirmi strana. Sentivo dentro di me un'energia che non sapevo cosa fosse ma sapevo che aveva motivo di essere lì. E infatti... era lei, la mia "piccola". Sai, è una bimba dolcissima.
Erato

1.7.03

Vi inoltro un altro contributo pervenutomi sulla scrittura automatica (clicca qui per il precedente):

----- Original Message -----
Sent: Monday, June 30, 2003 7:04 AM

Ho rintracciato nei miei archivi alcune trascrizioni delle prime dettature automatiche, risalenti al 98 (John e' morto nel 97); parlano sia lui sia mio padre, a vicenda. Tante cose non sono facili da capire perche' fanno riferimento a argomenti che con me danno per scontati e ovviamente non si puo' apprezzare la diversa calligrafia a mano (ordinata e uniforme quella di mio padre, anche se non e' la sua; assolutamente strampalata, piena di ghirigori, di disegnini quella di John). Tra l'altro mi fa scrivere in inglese, lingua in cui non avevo mai scritto se non qualche fax, con tantissimo sforzo.

(messaggio firmato)

30.6.03

Segui l'istinto con cuore aperto e con la massima serenità possibile. Cerca di non farti spaventare, ma di pensare con una prospettiva più ampia: quando incocci in quegli scogli ostili ricordati che con qualche bracciata li puoi aggirare e sei sempre nel mare, sei sempre il mare.

29.6.03

Una delle aperture di cui parlavo è consistita nella trasmissione di un link.
Di rimando mi è arrivato un messaggio via e-mail, questo:


----- Mensaje original -----
Enviado: sábado, 28 de junio de 2003 15:34

Grazie del regalo che mi hai fatto nel condividere certi 'meandri' privati.
Sapevi che anch'io... vero?
Non faccio fatica a parlarne con chi non fa fatica ad ascoltare e a credere.
Con gli altri ci sono sempre altre cose da condividere, ma certi comparti 'pudendi' non conviene mostrarli in pubblico, diventano 'impudici'.
Ci sono tanti tabu', tanti luoghi comuni, tante barriere che in pochi si propongono di rimuovere; certe volte non se lo propongono nemmeno, ma sono aperti a chi li aiuta, li guida, senza neanche saperlo. E' una fortuna.
Mi farebbe piacere approfondire con te questo lato 'oscuro', non perche' non abbia luce, anzi, ma perche' riposto in un angolino, senza venire quasi mai alla luce.
La scrittura automatica: io la faccio da qualche anno, e' arrivata all'improvviso, va e viene, senza che nessuno me ne avesse mai parlato in anticipo. Non ne so le chiavi, non so cosa c'e' dietro, so solo _chi_ c'e' dietro, seppur con tanti dubbi. E' il mio amico, morto all'improvviso, mi fa scrivere in inglese, mi racconta della sua morte, mi dice cose talmente tenere da strapparmi le lacrime, mi stimola, mi coccola, non sa rinunciare a una bellissima storia che sembrava solo di sesso, ma era in realta' d'amore.
L'unica mia vera storia, iniziata alla fine della quarantina, dopo essermi divisa, dopo aver partorito sei figli, come una nascita straordinaria a un campo, a dei sentimenti, a delle sensazioni vergini, per mia grande fortuna.

(messaggio firmato)

28.6.03

Parlare di questioni karmiche anche pubblicamente sembra sempre meno difficile, cioè meno soggetto al pregiudizio o agli sberleffi. E confrontandosi con gli altri si scopre spesso che molte più persone di quanto supponiamo hanno vissuto esperienze "particolari". Esperienze difficilmente codificabili secondo gli assiomi imparati a memoria inghiottendo precetti scolastici non verificati.

Quando ci par d'intuire una possibile apertura, allora osiamo lanciare gli argomenti solitamente coperti dal pudore. Pudore in cui spesso ci si rifugia per evitare lo scontro con i grigi alfieri della convenzionalità legata alla pigrizia mentale che mira a vivere in una società preordinata e senza "grilli per la testa".

Qualche volta queste aperture hanno dei bei riscontri, preludendo magari a sviluppi interessanti e a scambi che arricchiscono. Arricchiscono e confortano, perché è bello sapere che non siamo mai soli a camminare...