31.12.03

Come piuma...

30.12.03

Buon viaggio

Un clic del mouse per l'immagine di un frattale che s'intitola journey, forse un po' lunghetta da caricare ma credo evocativa e suggestiva della calda unione di carnale e invisibile.

Un clic del sé superiore per augurartelo col sorriso dell'anima, quello che riesce ad accarezzare il cuore anche da lontano, con lo sguardo che penetra come un'onda ogni gesto nel dolce ricordo, nella vibrazione presente e nell'incredibile futuro.

Un clic della palpebra per accompagnarti col sorriso del volto, col divertimento semplice delle cose più autentiche.

Un clic del CD per sussurrarti musica all'orecchio, il tuo, irresistibile tirabaci, come tutto il resto, del resto.

Un clic delle labbra per un bacio da qui, ora.

28.12.03

24.12.03

18.12.03

Il sovraccarico genera momenti di crisi. Per superarli è di grande utilità mollare la presa, riposare la volontà affrancandola dal ciarpame che pretende di trascinare con sé. Solo una struttura agile ed essenziale sarà in grado di balzare con la necessaria levità, di procedere con l'efficacia sottile dell'onda d'amore. Ciò che pare fragile, in realtà sa penetrare ovunque, proprio perché scevro da pesantezze.

17.12.03

"Ma è proprio vero che tra poco entreremo tutti quanti nell'Acquario?"
"Questione di logica..."
"Vuoi dire che non ci sarà posto per tutti, vero?"
"Eeeh..."
"Lo immaginavo... neanche facendosi piccini piccini?"
"..."
"Ah, ho capito, solo chi vibrerà alle frequenze giuste per un viaggio alla velocità della luce..."

-.-.-.-

Comunque, per adesso ci siamo.
E come disse uno dei nipotini di Paperino, sono molto contento di essere Qui.

15.12.03

Nei drammi teatrali dell'antichità, quando gli intrecci si facevano troppo complicati, a risolvere la questione arrivava un intervento meccanico dall'alto: il deus ex machina.

Mi ci ha fatto pensare un'invocazione che ho letto da qualche parte in rete: "spero che un Ufo mi porti via. ci sarà un ufo che mi guarda di lassù e s'impietosisce? eddai, ufetto!"

A proposito di UFO, una volta ho sperato davvero che mi portassero via: ero seduto su una panchina di un lungomare francese accanto a una principessa. Abbiamo anche visto una luce inspiegabile in cielo, però non hanno calato la scala a pioli come mi aspettavo. Con lei ci sarei salito e sarei andato ovunque, ma forse non era tempo.

O più semplicemente, nella vita reale non possiamo e non dobbiamo contare su un deus ex machina, perché occorre superare con le nostre forze i piccoli o grandi ostacoli che incontriamo o che ci costruiamo.

14.12.03

Occuparsi degli altri è gratificante e ristoratore, senza ombra di dubbio.
Però che bello quando ogni tanto è qualcun altro a occuparsi di noi!

Ieri sera un massaggio ricevuto a collo e schiena mi è bastato per cambiare il punto di vista piuttosto critico che avevo nei confronti di una persona. Il fatto che si sia prestata a farmelo è già cosa gradevole in sé, ma ritengo che l'efficacia sia stata accresciuta dal suo evidente piacere nell'usare le mani a beneficio altrui.

Sempre ieri sera, ma grazie a un'altra persona, inaspettatamente sono stato anche oggetto di una procedura. Ero in piedi e lei da dietro ha mosso le mani in aria su tutta la mia schiena, indifferente alle numerose occhiate un po' stranite che provenivano da chi ballava intorno a noi. Mi sono sentito alleggerito da un sacco di pesi, ma soprattutto molto galvanizzato, impressione confermata anche da osservazioni oggettive pervenutemi da terzi a fine serata (anzi a tarda notte oramai).

Beh, d'altra parte si sa che certe date sono magiche.

13.12.03

Giorni fa ho ricevuto un appello e la richiesta di pubblicarlo sul blog. Ho deciso di farlo dopo una serie di comunicazioni via e-mail con l'interessato e soprattutto dopo un colloquio telefonico con una terza persona che mi ha incoraggiato in tal senso.

È Nicola a chiederci aiuto spirituale: di mia iniziativa ometto il suo cognome, indirizzo e numero di telefono: se vorrete entrare in contatto con lui potrete scrivergli direttamente.

In alternativa potrete scrivere a me, senza dimenticare che come al solito sono attivi i commenti ed eventualmente il forum, che rimane a disposizione di tutti.

Ecco il testo dell'appello:

Salve,

mi chiamo Nicola Z. e abito a P.

Io purtroppo soffro di un gravissimo problema spirituale (possessione maligna da parte di 2 larve astrali) che la Chiesa non e' stata in grado di risolvermi.

Solo un esorcista dotato di poteri paranormali puo' aiutarmi !!

Voi conoscete qualche sensitivo-medium guaritore oppure qualche maestro spirituale carismatico oppure qualche esorcista con poteri paranormali che mi sappia risolvere la mia grave problematica spirituale ?

Fatemi sapere scrivendo a questo indirizzo e-mail.

Arrivederci.


-.-.-.-.-

Confido nel solito Caso non casuale... e in voi.

12.12.03

Ci sono cose che scrivo perché le sento, ma non so il perché. Come quella sulle galassie a spirale, reali e metaforiche (ecco che tornano il macrocosmo e il microcosmo elisabettiani).
Quando poi mi capita di imbattermi in altri segnali che mi rimandano allo stesso concetto o alla stessa immagine, m'interrogo. Sì, perché non credo (più) che le cose avvengano per caso. Le insistenze del destino hanno un motivo.
Anche per questo mi colpisce e rilancio un articolo segnalato dal contadino.

11.12.03

Storie di mani

Le mani dicono il vero. Me lo ripeto e lo scrivo perché non sono alimentato da granitiche certezze né da fedi aprioristiche. Me ne stupisco mentre lo constato, ma quasi ogni giorno una piccola conferma giunge a incoraggiarmi sulla via dell'unione tra visibile e invisibile.

Oggi lo ha fatto un episodio marginale, ma quasi imbarazzante per il contesto pubblico in cui è avvenuto. Ho rivisto una persona appena ritornata al suo lavoro di educatrice dopo essere stata bloccata per alcuni giorni da dolori a collo e spalle. Agendo come al solito secondo istinto più che seguendo le convenzioni, in modo assolutamente estemporaneo ho lasciato andare le mani su di lei e la destra, anziché soffermarsi a massaggiare le zone indicatemi, è scesa fino quasi a metà schiena, dove ho appoggiato le dita. Solo allora lei si è resa conto di come il dolore le provenisse proprio da quel punto, risalendo poi alle zone nelle quali si era evidenziata la sintomatologia. La sua domanda, inevitabile, è stata: "Ti intendi di massaggi?"
Al che ho risposto sinceramente: "Ne ho ricevuti tanti, ma più che altro lascio andare le mani."

Ho omesso di aggiungere che talvolta le muovo in aria, anche quando non so se le intenzioni vadano a segno. Per esempio, non so se ieri il movimento carezzevole sia stato o meno percepito da chi aveva facoltà di accoccolarsi (e lo meritava, ne sono certo).

9.12.03

Universi spiraliformi

Sono spettacolari comunque, ma non tutte le spirali sono uguali: esiste quella che gira a chiudersi e va evitata. Meglio camminare sull'altra, chirale, fatta di frammenti di stelle e di una via lattea d'amore. L'amore trasmesso dalle persone positive e che ci vogliono bene, da vicino o da lontano.
Quella che crea lo spettacolo di intere galassie, o il microcosmo di ciascun universo individuale, è una spirale che si apre e percorrendola ci si apre, senza paura perché gli schizzi di fango non possono far nulla per cancellarne le emanazioni benefiche.

8.12.03

Sento sempre più spesso parlare di reiki con disinvoltura, anche da parte di persone in precedenza annoverabili tra gli scettici. Non lo conosco in modo approfondito, ma lo considero un passo importante verso l'esplorazione degli ambiti invisibili nei quali ci muoviamo e dai quali potremmo ricevere molto di più, per dare e per godere del vivere tutto.

In particolare, oggi mi hanno parlato del "mandare del bene a distanza" e sono stato contento di potermi limitare ad annuire, corroborando poi le altrui impressioni con il racconto di qualche episodio personale al riguardo. Non dover convincere le persone è non solo comodo, ma anche utile: molto meglio che ciascuno possa scoprire le cose per conto suo e poi confrontare le esperienze.

Così ho raccontato di quando mi fu chiesto di mandare un po' di bene a una persona che sapevo o credevo ammalata di tumore ai polmoni. A centinaia di chilometri mi alzai vicino alla mia scrivania e dopo essermi tolto ogni oggetto metallico mi ritrovai a visualizzare quell'uomo mai visto prima, in piedi accanto a me. Le mie mani andarono in verticale e tra i vari movimenti mi colpì il fatto che la destra sembrava cercasse i suoi dischi intervertebrali, cingendoli uno ad uno tra le dita. Lasciai fare, mi lasciai andare. Tanto, pensavo, male non fa.
Riferii di avere fatto quel che potevo, senza specificare alcunché. Il giorno dopo mi comunicarono che la crisi era stata superata e che gli era passato il mal di schiena.

Con questo non intendo certo esaltarmi personalmente: io manco sapevo che cosa stavo facendo! Lo divulgo solo per incoraggiare tutti a lasciar emanare la scintilla divina che abbiamo dentro, anche se talvolta la teniamo a lungo sepolta sotto lo scoramento o la passività.

5.12.03

Il tempo è un soffio che per un po' anima il fango ma che prima e dopo si nutre di luce.
Per questo continuo a sentirti presente.

3.12.03

Sono d'accordo con Lay quando in un vecchio commento diceva che la condivisione dei pensieri positivi dovrebbe essere più comune.

In quello stesso commento erano espressi concetti da ricordare:

penso anch'io che l'equilibrio sia nel donarsi senza depauperarsi.
Fino a che si sente che l'esserci non intacca le nostre energie ma al contrario le accresce credo significhi che si è in quell'incantesimo che può essere l'incontro di anime. Laddove non c'è calcolo, non c'è dare e avere, ma solo essere.
Spesso ci si rende conto che anche nei momenti che ci sembrano i più "normali" in cui si crede di non fare nulla di particolare si può scambiare con l'altro molto più di quanto si pensa di fare quando ci accolliamo problemi che non ci appartengono pensando di sgravare l'altro a cui invece i problemi competono. E se gli competono dovrà comunque attraversarli e nessuno potrà farlo al suo posto.


-.-.-.-

Aiutare qualcuno ad accendere un lume non deve poi comportare la necessità di reggerglielo. Casomai si potrà approfittare della luce per leggere qualcosa insieme. O per guardarsi negli occhi. Da vicino.

2.12.03



[dalla vecchia versione del Drawingblog di Helghi]
Ho risposto così a un commento di Amabeth:

Anche nei momenti in cui ti dovessi trovare di fronte all'acqua sporca di un porto, non potrai negare l'esistenza del mare in cui hai nuotato.
Certo, è bene saper scegliere dove tuffarsi, ma è indispensabile ricordare che prima o poi torneremo a immergerci in acque meravigliose.

1.12.03

Sono stato ospite coccolato di una coppia di amici. Ho parlato con entrambi, ma soprattutto con ciascuno di loro separatamente e hanno mostrato di apprezzare i miei consigli al di là di quanto potessi prevedere.
Anche sul web, in pubblico e in privato, ricevo attestati di gradimento per i benefici effetti delle mie parole. Non mi stanco di ringraziare per gli apprezzamenti ricevuti, né mi stufo di riceverli.
Tutti questi incoraggiamenti sembrano confermare quanto mi comunicò Loretta dopo una procedura, una di quelle in cui mi sentivo immerso in un bagno di luce amorevole, color ciclamino nella visualizzazione di un ponte tra me e lei (o tra le nostre anime, se così si vuol dire). "Tu con la parola potrai fare qualcosa per gli altri".
Se è una responsabilità, la vivo con levità gioiosa. Se è un dono, lo gusto con allegria profonda. Tutto bello, dunque. Però, dico io, se così è, perché continuo a mangiarmi le unghie?