30.6.03

Segui l'istinto con cuore aperto e con la massima serenità possibile. Cerca di non farti spaventare, ma di pensare con una prospettiva più ampia: quando incocci in quegli scogli ostili ricordati che con qualche bracciata li puoi aggirare e sei sempre nel mare, sei sempre il mare.

29.6.03

Una delle aperture di cui parlavo è consistita nella trasmissione di un link.
Di rimando mi è arrivato un messaggio via e-mail, questo:


----- Mensaje original -----
Enviado: sábado, 28 de junio de 2003 15:34

Grazie del regalo che mi hai fatto nel condividere certi 'meandri' privati.
Sapevi che anch'io... vero?
Non faccio fatica a parlarne con chi non fa fatica ad ascoltare e a credere.
Con gli altri ci sono sempre altre cose da condividere, ma certi comparti 'pudendi' non conviene mostrarli in pubblico, diventano 'impudici'.
Ci sono tanti tabu', tanti luoghi comuni, tante barriere che in pochi si propongono di rimuovere; certe volte non se lo propongono nemmeno, ma sono aperti a chi li aiuta, li guida, senza neanche saperlo. E' una fortuna.
Mi farebbe piacere approfondire con te questo lato 'oscuro', non perche' non abbia luce, anzi, ma perche' riposto in un angolino, senza venire quasi mai alla luce.
La scrittura automatica: io la faccio da qualche anno, e' arrivata all'improvviso, va e viene, senza che nessuno me ne avesse mai parlato in anticipo. Non ne so le chiavi, non so cosa c'e' dietro, so solo _chi_ c'e' dietro, seppur con tanti dubbi. E' il mio amico, morto all'improvviso, mi fa scrivere in inglese, mi racconta della sua morte, mi dice cose talmente tenere da strapparmi le lacrime, mi stimola, mi coccola, non sa rinunciare a una bellissima storia che sembrava solo di sesso, ma era in realta' d'amore.
L'unica mia vera storia, iniziata alla fine della quarantina, dopo essermi divisa, dopo aver partorito sei figli, come una nascita straordinaria a un campo, a dei sentimenti, a delle sensazioni vergini, per mia grande fortuna.

(messaggio firmato)

28.6.03

Parlare di questioni karmiche anche pubblicamente sembra sempre meno difficile, cioè meno soggetto al pregiudizio o agli sberleffi. E confrontandosi con gli altri si scopre spesso che molte più persone di quanto supponiamo hanno vissuto esperienze "particolari". Esperienze difficilmente codificabili secondo gli assiomi imparati a memoria inghiottendo precetti scolastici non verificati.

Quando ci par d'intuire una possibile apertura, allora osiamo lanciare gli argomenti solitamente coperti dal pudore. Pudore in cui spesso ci si rifugia per evitare lo scontro con i grigi alfieri della convenzionalità legata alla pigrizia mentale che mira a vivere in una società preordinata e senza "grilli per la testa".

Qualche volta queste aperture hanno dei bei riscontri, preludendo magari a sviluppi interessanti e a scambi che arricchiscono. Arricchiscono e confortano, perché è bello sapere che non siamo mai soli a camminare...

27.6.03

Da un foglietto scritto a mano:

I pesci erano stanchi e Dio allora disse alla donna di chiamarsi in cielo e a loro: "Ci vedremo in paradiso".
Così l'ultimo giorno la donna si chiamò in cielo e tutti i pesci di tutti i mari le si attaccarono per ascendere.

26.6.03

Osservo l'ansia in altre persone gelose di un tempo che non hanno perché è un tempo non vissuto.
L'assenza di quell'ansia mi s'impone all'attenzione in qualità di importante segnale evolutivo.

25.6.03

Capire che quella di "vigilia" è una sensazione con le sue ragioni di essere, ridimensiona la portata del tempo trascorso in condizione sospesa.

24.6.03

Silvia mi segnala un brano tratto da un'antologia di testi sufici. Leggiamolo insieme:
> > > [] < < <
Il linguaggio simbolico

Tutto quello che si vede nel mondo visibile, è come un riflesso del sole di questo mondo...
Quando queste parole immaginose sono intese dall'orecchio dei sensi a tutta prima designano oggetti sensibili.
Infinito è il mondo spirituale: come possono coglierlo parole definite?
Come possono i misteri contemplati nella visione estatica venire interpretati da parole?
Quando i sufi trattano di quei misteri, li traducono con immagini, poiché gli oggetti dei sensi sono come ombre di quaggiù, e questo mondo è come un fanciullino appena nato, e come la nutrice quello al di là: io credo che in principio tali parole furono assegnate, nel loro impiego originale, a quei misteri.
E solo dopo venne dato un senso agli oggetti dall'uso della gente: che sa in effetti il volgo intorno a quei misteri?
E quando la ragione ha volto lo sguardo verso il mondo, ha trasferito certe parole che di là venivano.
L'uomo saggio si pone a considerare l'analogia, quando volge lo spirito ai misteri e alle parole.
Benché non sia dato raggiungere analogia perfetta, l'uomo, nondimeno, continua senza posa a cercarla.
In questo campo nessuno può giudicarti...
< < < [] > > >

18.6.03

C'è sempre qualcuno che capita qui dopo avere cercato su Google "specchi esseni".
Finalmente mi sono mosso a curiosità e ho trovato questa pagina in inglese che ne parla.
Sono sette in tutto. Il quarto riflette l'amore dimenticato: si tratta di un rapporto irrisolto che può avere avuto origine in vite precedenti e che continuerà a ripresentarsi finché non sarà raggiunta una conclusione corretta.

17.6.03

Come sa far la musica, anche l'odore richiama l'amore. Però lo fa senza malinconia, favorendo l'emergere di un sorriso che lascia assaporare l'istante, collegato sensorialmente alla magia passata. Ieri sera è stata la melanina, mentre mi asciugavo all'uscita della doccia.

16.6.03

Continua Burroughs:
Sembra impossibile riunire le due parti, e verrebbe la tentazione di dire, come Brion Gysin, "Eliminate la parola".
Ma forse "eliminare" è la parola sbagliata. La formula è semplicissima: rovesciare il campo magnetico, in modo che, invece di essere saldate insieme, le due metà si respingano come magneti di segno opposto. Questa potrebbe essere la strada verso la liberazione definitiva, una soluzione finale al problema del linguaggio, dal quale hanno origine tutti i "problemi" dell'uomo.

(da W. S. Burroughs, La febbre del ragno rosso, trad.it. M. Caramella)

15.6.03

C'è una spaccatura dentro l'organismo umano, la spaccatura o fessura tra i due emisferi, quindi ogni tentativo di sintesi resta irrealizzabile in termini umani. Faccio un parallelo tra questa fessura che divide le due parti del corpo umano e la spaccatura che ha separato il Madagascar dal continente africano. Una parte è scivolata dentro un'incantata innocenza senza tempo. L'altra si è avviata inesorabilmente verso il linguaggio, il tempo, l'uso di strumenti, la guerra, lo sfruttamento e la schiavitù.
(da William S. Burroughs, La febbre del ragno rosso, traduzione di Marisa Caramella)

Una divisione che richiama le opposizioni maschile/femminile, yin/yang, razionale/irrazionale, deduzione/intuizione, buonsenso/sensibilità, tecnica/arte, realtà/utopia...
Come trovare la sintesi, la magica unità dell'interezza?

13.6.03

Se guardi bene, trovi il mistero dentro di te.
Se non lo trovi lì, allora cerchi nel grano.

È importante trovare le domande prima di cercare risposte.

11.6.03

Cambiare punto di vista può servire a vedere un altro aspetto delle cose.
Questioni, dispute, incomprensioni: alle volte per ridimensionarle basta distanziarsi un po'... ma in alcuni casi l'unica soluzione sarà ampliare decisamente la prospettiva.

9.6.03

Fabio compie gli anni oggi.
Di lui avevo già parlato in due occasioni: una volta a proposito della sua attività di chitarrista, un'altra raccontando un incontro con la canalizzazione (channeling o channelling).
Insieme agli auguri, approfitto dell'occasione per trasmettergli nuovamente l'invito a raccontarci le sue esperienze.

7.6.03

Forse è proprio vero che i bambini sono la voce della verità...
Riflettiamoci con un sorriso, leggendo questo frammento riportato da Frasi Storiche:
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Conoscenze astrali
Tommaso ha fatto il saggio di musica zampettando e battendo i legnetti sulla musica dello “Schiaccianoci”. E infine ci chiede:
“Conoscete Ciajkovsky?”
“No – fa la mamma - lui è vissuto tanto tempo fa, ed è morto quando dovevamo ancora nascere”.
“E quando eravate in cielo lo avete conosciuto?”
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6.6.03

In attesa di commenti o considerazioni sul racconto di Angela, vi segnalo una pagina che parla di sogni e in particolare di sogni di angeli.

Angeli a parte, che cosa pensate dei sogni che fate?
(al riguardo avevo già detto la mia...)

5.6.03

La mia amica Angela mi ha raccontato un episodio che non saprebbe se attribuire alla sfera onirica o a quella delle esperienze paranormali o esoteriche.
Ha promesso che me lo scriverà con le sue parole, intanto però provo a riassumerlo perché qualcuno di voi potrebbe aiutarla a fornire un'interpretazione.

Nel cuore della notte è stata destata dalla comparsa di cinque personaggi dal bel fisico atletico (quattro uomini e una donna) con i capelli neri e corti che salivano la scala verso la sua camera. Ha notato subito le corte e bellissime ali corvine lucide e la faccia bianca. Spaventata, ha chiesto se avessero intenzione di fare del male a lei o alla bambina (che dormiva con lei nel lettone). Risposta: "Assolutamente no". Poi li ha visti andare prima nella camera della bimba e poi nella sua a "prendere qualcosa". Ha chiesto alla piccola "Vedi anche tu quello che vedo io?" ricevendo risposta affermativa. Alla fine se ne sono andati.

Erano angeli? Erano angeli degli inferi? Erano proiezioni? Che tipo di messaggio porta questo episodio?

Che si tratti di un sogno o di un'esperienza spirituale, non cambia l'esigenza di cercare di capire. Prima di formulare ipotesi, però, gradirei sentire le vostre impressioni, di qualsiasi tipo esse siano. Purché vengano espresse di getto, senza filtro mentale.