30.4.06

Piscina

Nonostante l'affanno preavvertito, ho nuotato meglio del previsto. Vasche a stile, con respirazione alternata, a rana, con una boccata ogni due movimenti, a dorso, ma solo quando la corsia era libera. Muoversi fa bene, respirare a fondo è un toccasana.
Mancava solo l'acqua termale. Anzi, non solo quella.

29.4.06

Se potessi e sapessi farlo, metterei qui un file audio. Una canzone o, per certi versi, la canzone. Almeno per me.

Si tratta di Laughing, dal mio disco preferito in assoluto, quello che non ho mai smesso di ascoltare da quando, adolescente goloso di west coast, lo acquistai la prima volta in vinile:

If I Could Only Remember My Name

If I Could Only Remember My Name è il capolavoro di David Crosby, ma anche la summa di un modo di fare musica che fu proprio di un periodo denso di magia, come testimonia la presenza dei maggiori artisti dell'epoca.

Il testo e una traduzione (seppur non brillante) sono qui, ma più che le parole vale l'atmosfera e, credo, il bisogno di poter contare su un'età dell'oro da ricordare.

28.4.06

Comunque è vero: la carenza di sonno induce a considerare situazioni e scenari più neri di quanto non siano in realtà. Riposa un po' di più e tutto sarà meno difficile.

26.4.06

Prendo spunto da uno scambio di commenti animato da Bea e Margherita. Come già dissi in passato, per la figura dell'Angelo custode provo un misto di simpatia e fiducia. Non sempre mi ricordo di ricorrervi, ma di sicuro nella moltitudine di essenze (terrene e ultraterrene) ciascuno può trovare sostegno e conforto, semplicemente chiedendo. Chiedere, in effetti, favorisce l'innesco di un meccanismo positivo, da spirale che si apre verso l'esterno, movimento che già di per sé ci aiuta a uscire da dolorosi stalli.

16.4.06

Ricordo quelle sgorgate da un Om collettivo ad aprile 2002 nel dojo di Valeria in Umbria (io che manco sapevo cosa fosse, un dojo). Talmente copiose da servire a lavarmi la faccia, in una sorta di autobattesimo di rinascita e apertura totale.

Già prima d'allora mi avevano insegnato di come siano, le lacrime, segno di un ulteriore canale che si rende pervio.

Oggi diluiscono la cromia dell'iride nel colore del vento, mentre si rivelano utili come dopobarba. Poi si riparte: ad ascoltare, a parlare, a guardare, a sorridere. A vivere.

14.4.06

L'Amore è fatto anche di Passione, in tutti i sensi.
Appassionarsi, patire, forse morire.
Purché poi ci si ricordi di risorgere.

Ogni passaggio vero è doloroso: a partire dalla nascita, ci sono sempre lacrime e una strettoia da oltrepassare per respirare il nuovo vivere.

13.4.06

Com'è possibile sia tu il mio amore se delle ultime 100 ore ne ho passata una sola felice, e non grazie a te?

12.4.06

Vero che ciascun qui e ora ha un permanere eterno, ma è difficile aggrapparsi a quel che mani e labbra non trovano a contatto.

11.4.06

Lo stesso sole, lo stesso vento, lo stesso cielo non sono gli stessi quando li cogli con lo sguardo diverso.
Allora può servire chiudere gli occhi e usare la pelle per sentire quel che si può, come si può.

6.4.06

L'istante che ferma il tempo nell'eterno è meraviglia nell'essere e supplizio nel ricordo remoto, a meno di raggiungere l'unità e la centratura di sé.

5.4.06

Parleremo di questo momento ma ora è tempo di viaggiare
dalle parole agli itinerari in cui senti il fiato del vento.

4.4.06

Le stagioni vanno e vengono, ma quella del cambiamento rimarrà.

3.4.06

La radice del sorriso trovala coltivala innaffiala ogni giorno di più.