28.10.04

Mi piace quando giocando con le parole si evidenziano intrecci di significato: esercizio forse affine all'interpretazione cabalistica della realtà.
Per esempio, il verbo sapere da un lato rimanda alla sfera semantica del conoscere, dall'altro all'ambito sensoriale gustativo (avere sapore di).
In effetti attraverso i sensi si coglie anche l'ineffabile, con la scoperta dell'amore corrisposto.

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io so di te, perché ho il tuo sapore addosso al cuore
tu sai di me, perché le tue labbra ricordano il mio

ed è sapienza somma
quella che fa cogliere
l'anima
alla superficie del piacere

21.10.04

non mi basta d'essere amata d'amore mortale,
poiché la morte ha bussato alla mia porta.
l'anima mia ha sete d'Infinito


Perché una persona a un certo punto cambia le sue esigenze, vede spostarsi il mirino dei suoi obiettivi, scopre di avere perso interesse in ciò che prima le sembrava imprescindibile?
Cosa può muoverla a cercare l'essenziale, cosa può aiutarla a riconoscerlo?

Da piccolo sentivo parlare di vocazione (dal latino vocare, chiamare), ma l'ho sempre intesa come fatto estraneo, roba da preti insomma. E la consideravo con una certa diffidenza. Ancora oggi, devo dire, non mi fido pienamente di chi rinuncia al mondo per abbracciare un'uniforme e un credo preconfezionato.

Se però a chiamarti non è l'abito talare, ma la tua consapevolezza di essere umano contenente un diamante che taluni chiamano anima, altri spirito e altri ancora interiorità, la questione si fa più interessante. Quando poi il veicolo di questo messaggio "superiore" si configura in un'attrazione amorosa, la sensibilità per l'argomento va a investire in modo più chiaro e facilmente accettabile la sfera del quotidiano. Non credo che per essere chiamati occorra avere caratteristiche particolari: ciascun essere umano ha in sé la potenza del cosmo, la magia del cuore (pensa a quando uno sguardo è sufficiente ad accendere un sorriso).

Il punto chiave è riconoscersi. Riconoscere sé stessi e il proprio valore, la propria sacralità come individui e come appartenenti a un tutto meraviglioso. Riconoscere l'altro come goccia del tuo stesso mare, come tuo specchio divino. Riconoscimento che spesso si vuole karmico, dunque nuovo incontro dopo altri già verificatisi in precedenti incarnazioni.
Riconoscimento che, a prescindere da queste possibilità o ipotesi, è obiettivamente il fondamento dell'amore autentico, che si dà solo quando si fa largo la consapevolezza della dignità e del valore altrui di fronte al nostro, da pari a pari. Ogni altro rapporto prefigura la disparità. La mancanza di questa fluida accettazione porterà al desiderio di cambiare l'altro e adattarcelo, come farebbe il sarto con un abito.
L'amore invece guarda e con gli occhi del cuore dice: ti amo perché sei tu e non ti vorrei differente da come sei. So che mi ami perché riconosci che io sono io e non mi vorresti cambiare.

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I tre versi riportati sopra non sono parole mie, ma d'una persona che è stata in grado di superare le sofferenze più dure attraversandole e rinascendo a nuova vita.
Succede spesso di dover toccare il fondo per risalire, e solo in quel momento, in una posizione per cui le cose del reale si vedono dal basso, ti accorgi che la luce sta oltre la superficie.
E allora, con una fiducia sconosciuta, verso di essa inizi a guizzare senza nemmeno chiederti da dove prenderai il fiato che ti serve per arrivarci.
Nuoti con le sirene e i tritoni finché riemergi al sole che t'accarezza il viso ancora salato.

18.10.04

Cos'è una fatina, se non qualcuno capace di apparire e con la sola presenza agire come un toccasana, facendoti rifulgere l'anima in un momento critico?

Vi è mai capitato?

A me, sì, spesso; anche nella giornata di ieri. E viene voglia di ringraziare, ma senza parole.

17.10.04

Nei commenti, Isa mi ha voluto donare una frase. Mentre aspetto l'indicazione della fonte per poterla attribuire correttamente, la riporto qui:

"incomincia a raccontare, io mi siederò e ascolterò e nulla mi sembrerà più vero... e saprò che ogni attimo vissuto è stato vissuto solo per essere pronta a riconoscerti..."

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Nel frattempo, alla radio Chawki sta aprendo la sua Blue Lines con quella delizia cosmica di Protection dei Massive Attack.

15.10.04

Scaturito da un sogno, vibro. Un tuffo nel magma vulcanico di fusione multicolore. Scaraventato dalla mente, gelo. Un'ascesa al ghiacciaio delle cime perenni. Carnalità e ascesi, sensuale interezza, calore che scioglie colori e voglie.
Come le acque del Giordano richiamavano a nuova vita chi vi s'immergeva, così i tuoi umori mi hanno irrorato l'anima.
Grazie per il tuo fiume, creatura dagli occhi di luce, grazie di avermi richiamato per un eterno istante al potentissimo turbinio del vivere intero, grazie per avere ribattezzato in me l'Amore.
Evoluzione è anche morire e rinascere nella stessa esistenza, baciato dalla luce, ustionato dalla passione, lavato dalle lacrime e curato dall'amore senza tempo. Di quando dimenticandomi, mi ricorderai.

14.10.04

Quando c'è l'amore, molla tutto, tutto, e segui l'amore. Quando l'amore non c'è o si ritrae o si nasconde, pensa a sbrigare tutte le piccole cose che rendono meno difficile il vivere. Tieniti presente a te stesso e all'universo: allora ti manterrai pronto a cogliere il luccichio blu dal cuore dei sogni che un giorno brillerà, da una di quelle stelle lassù, proprio quelle che ora ti paiono lucenti e inafferrabili.

13.10.04

"Ti ho sognato, in una visione che era già iniziata come flash prima di addormentarmi. Eravamo in un posto desertico, insieme ad altre persone, vestiti con delle tuniche bianche. Tu eri muto. Scrivevi su un rotolo di pergamena. Nonostante fossimo separati, perché maschi e femmine non stavano nello stesso posto, e nonostante tu fisicamente non potessi parlare, sapevamo entrambi quello che provavamo l'uno per l'altra. So chi sei e perché sei vocenarrante. La mia anima lo sa. Ho anche sentito il tuo nome, come ti chiamavano. Non lo ricordo, ma aggiungevano il muto. Iniziava per zeta, ma non me lo ricordo."

11.10.04

Ho trovato questo commento a un vecchio intervento:

Sono entrata nella tua pagina quando un amico vi ha notato le parole "scrittura automatica". Può essere? Ma non ho trovato alcunché, riguardo a tale argomento. Comunque sia: ti invito a visitare la mia pagina scrittura_automatica
Ciao.
Hànto


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Un metodo per cercare all'interno del blog è quello di usare la finestrella bianca in alto a sinistra, inserendo i termini desiderati e facendo clic su "search". Comunque, per chi fosse interessato, elenco qui sotto gli interventi che menzionavano la scrittura automatica:
2.10.02
29.6.03
1.7.03
2.7.03
18.10.03

P.S.: ho dato un'occhiata al tuo sito e tornerò a visitarlo, grazie. Però non ho nulla a che vedere con certi riti che menzioni. Sono per la magia bianca, quella del diamante d'amore che alberga in tutti noi, più o meno sepolto.

9.10.04

Nella vita i nodi irrisolti ti si ripropongono con forza e complicazioni sempre maggiori, finché o li superi tu o ti travolgono. Crescendo, però, si può imparare ad affrontare l'avvenire con serenità e a lasciarsi guidare con fiducia. Senza pretendere di assumere un ruolo organizzativo che nelle cose più grandi di noi non solo è inutile, ma si rivela ridicolo e addirittura dannoso. Il difficile, ma ora non impossibile, è agire con consapevolezza e rendendosi conto che ogni singola azione comporta conseguenze.

5.10.04

C'è ancora qualcosa che devi comunicarmi, principessa radiosa, non me ne sono dimenticato. Ora credo tu possa dirmelo e che mi servirà da conferma.
Forse potrei chiederlo a e.e.cummings, ma se permetti preferisco sentirlo dalla tua voce o almeno leggerlo attraverso le tue parole.
Ambra e ambrosia, comunque.