27.12.04

vocenarrante, pseudonimo nato quasi per caso, sottolinea l'esigenza di raccontare e l'importanza dello strumento che non solo permette di farlo, ma può contrassegnare intimamente l'identità personale.

A proposito di voce, mi sono state trasmesse alcune parole scritte da una creatura al suo amato e ve le riporto:

la tua voce mi fa vibrare dentro
come un "om" primordiale e definitivo
come un orgasmo interiore
che fa sciogliere
tutto ciò che non è l'essenza
di me stessa
e quando ho lo sguardo
finalmente pulito
vedo la tua immagine
riflessa in me

24.12.04



Icicle Star, letteralmente "stella di ghiaccioli", è opera di Andy Goldsworthy

(grazie a Voglia di terra)

21.12.04

Mi sembra la data perfetta per riproporre una poesia che ho letto nella raccolta Post sotto l'albero 2004:


Solstizio d'Inverno

Il mio Sole è giunto al culmine,
la ruota ha completato il suo giro
col punto più alto, ed ora ricomincia
da quello che fu il principio.

Tutto si rinnova,
eppure tutto è uguale.
Vedremo ancora gli stessi luoghi,
anima mia, ma sarà come se fosse
la prima volta.

È un grande tesoro la memoria,
ma la capacità di dimenticare
è la benedizione più grande.

Vieni, dolce amica, attraversiamo
insieme il varco nell'oscurità verso la luce
e nuotiamo nelle fresche acque del Lete.

Ruote dentro ruote, istanti dentro istanti:
in questo universo meraviglioso e terribile,
io conosco molti luoghi che celano misteri,
ma l'essenza della Vita è il mistero più grande.


(Gilgamesh)

15.12.04

Un'amica che mi legge ha scritto:

sei ancora intero o hai esploso pezzi in giro?
quasi vedo il tuo involucro farsi sottile e trasparente che sotto si vede muoversi e crescere una luce di energia che chiede spazio infinito...
ma il segreto è proprio di contenerla nella forma limitata che ci è data, vivere finitamente l'incontenibile; la gioia è esperire l'incommensurabilità di due realtà (la nostra finitezza e l'infinito) che attraverso la carne si fanno una.
è davvero così


Grazie per avermi trasmesso questo messaggio, per avere verbalizzato tanto bene sensazioni che immagino tu abbia vissuto in maniera analoga. Grazie per l'arricchimento che porta la condivisione delle esperienze.

14.12.04

Che dire...

di quando senti musica anche se nessuno la sta suonando?
di quando senti profumo anche se nessuno lo sta portando?
di quando senti parole anche se nessuno ti sta parlando?

Ribattezzato a nuova vita, mi sento involucro troppo fragile di una supernova pronta a esplodermi dentro.

7.12.04

Non startene con le mani in mano: guardale, sentile, muovile, usale.

Tocca, accarezza, dipingi l'aria di gesti. Tutto quello che vuoi, ma non dimenticartene. Altrimenti poi lasci passare troppo tempo tra un beneficio e l'altro. Sono benefiche, convincitene.

Guardale, pensa che una grossa fetta del cervello serve esclusivamente ad animare loro due (spero tu ne abbia due, altrimenti pazienza, si fa con quel che c'è). Sentile, ricordati di averle, come pure di avere il resto del corpo, una cosa bella, non certo da rifiutare, se è vero come è vero che lì sceglie di albergare a lungo l'anima o la scintilla divina o la goccia di luce che dà qualcosa in più al nostro umano esistere. Muovile, accorgiti che esiste uno spazio intorno a te e altre persone come te, più o meno consapevoli ma potenzialmente straordinarie, come te. Usale, riconosci il potere personale del tuo essere, riconosci il potere taumaturgico che ti appartiene in quanto essere divino, custode vivente di una goccia del mare eterno.

Tocca, accarezza, dipingi l'aria di gesti. Con amore, non dimenticartene.

30.11.04

"se ti sembra delirio dimmelo pure..."

No, è solo come quando prima di rimettere a posto casa ti ritrovi con il massimo del casino, ma non lo devi vedere come tale, perché stai per sistemare le cose (con dolcezza, senza fretta, mi raccomando, non c'è motivo di accelerare di ore, o di giorni, cose vecchie di migliaia di anni).
Sono sicuro che se riuscirai a far prevalere la tranquillità di saperti parte di un tutto di luce in cui ci sono tutte le cose e le persone che ami, allora giungerai a una svolta personale più che mai benefica.

-.-.-.-.-.-.-

Importante cogliere sempre i segnali, vigilare. Per aiutarsi a capire quando è il momento di svincolarsi dal passato.
Uscirne non significa rinnegare quel che c'è stato, tantomeno dimenticarlo. Significa superare, dopo avere attraversato e senza mai ignorare, evitando di seppellire dinamite in giardino o sotto la sabbia.

Le parole pesano: meglio sostituire avverbi troppo pesanti come "sempre" e "mai più" con un "per ora". E nel frattempo, aspettando altri segnali, magari può essere il momento di dedicarsi un po' a sé stessi, anche nelle piccole cose. Anche nel trovare la soddisfazione di una pietanza condivisa, per esempio. Di un brano letto e comunicato, di un'emozione passata attraverso la musica e magicamente resa in parole, per quel po' che il verbo può dinanzi all'ineffabile.
Ma anche meno: un massaggio ai piedi, un po' di ginnastica o allungamento muscolare su un tappetino in casa... E perché non mettersi a scrivere una lettera con l'inchiostro sulla carta, allungando a dismisura i tempi di trasmissione e di risposta, ma recuperando antiche magie?

Perdonarsi, coccolarsi, ripensarsi con dolcezza.
Lasciarsi cullare dalla musica magica del ronzio universale, che si può captare dietro alle genialità di scrittori, musicisti, poeti e pittori, per esempio.
"Per esempio": lo ripeto perché non intendo essere prescrittivo, perché ciascuno sa e deve solo ricordare. Ricordare come stare bene, come riconnettersi con le onde positive di chi ci vuol bene e sempre ce ne vorrà, anche quando non pare.

23.11.04

Mi basta essere, per amarti. E amandoti, sono.

19.11.04

"Arriverà qualcuno talmente astuto, dolcissimamente astuto e per niente aggressivo, che saprà trarti fuori dalla paura di oggi. Arriverà, te lo posso garantire."

Beh, è successo: non sono incosciente né prendo alla leggera quel che potrà succedere, ma non ho paura. Sono molto fiducioso e mi sorprendo per l'atteggiamento mio così volto al futuro, e così risoluto, contrariamente alle mie tendenze di sempre. Questi sono i veri miracoli (per ora ancora teorici, poi vedremo se nella pratica sapremo applicarli e far fruttare questo immenso dono).


[carteggio privato]

15.11.04

Tempo. Mai desiderato che passasse più in fretta, mai. Né farò eccezione stavolta. Troppo prezioso per augurarsi che scorra via da noi, perfino nelle circostanze in cui ci si sente stirati come un ponte umano verso la sponda del futuro.

Quando poi il tempo è quello del sentire, è meno che mai prevedibile: un giorno può valere un mese, la velocità o la lentezza sono indipendenti dalla cronologia e, in buona sostanza, ciò che deve essere sarà. Guidare il fatalismo entro l'alveo del pieno vivere, gustando ogni ansa del nostro fluviale scorrere è tutto ciò che si può o si deve.

Tutto più facile, o meno arduo, quando il pensiero anche a distanza culla questa perfezione, questo girare perfetto di anima e cuore e corpo in mistica danza sufi... e promette di lasciarsi crogiolare nell'amore tra l'elettromagnetismo dei vortici comunicativi e il vorticare circolatorio della comunione magnetica dei corpi.

12.11.04

Stasera sul calendario è luna nera.

La vita è una continua lezione. Se la memoria assiste, ci si rende conto di come nel dipanarsi degli eventi ci si venga a trovare in posizioni speculari a quelle già sperimentate. Da discepolo a discente, da riconoscente a riconosciuto, da seminatore a raccoglitore, da protetto a protettore.

Poter vedere la realtà non solo con i propri occhi di adesso, ma anche attraverso il ricordo di esperienze e racconti altrui, ci permette di rendere multidimensionale la percezione e favorire la comprensione.

Per perdonare e perdonarci, per saper aspettare e continuare a voler cogliere, in ogni istante, il vivere nel suo divenire.
Oggi per me l'espressione chiave è pazienza fiduciosa. Il carburante, per fortuna, è l'amore. Perché sia d'aiuto, basta una scintilla.
Che il diamante sappia farsi pietra focaia.

Stasera sul calendario è luna nuova.

9.11.04

mi legherò con l'aroma di noi
per sempre


e lucendo mi colmi di tutta la bellezza del creato

3.11.04

Sebbene fortunato, molto fortunato, conosco la durezza delle giornate in cui aspetti qualcosa e quel qualcosa non arriva.
Sai che non può arrivare, te lo sei detto e il tuo cervello l'ha accettato.
Eppure in fondo sei lì ad aspettare proprio quella cosa già giudicata (per il momento) impossibile.
L'aspetti perché il bimbo che è in te strepita e non conosce il futuro, tantomeno il futuro anteriore. Conosce solo il qui e ora e se lo lasci fare è capace di divorarti tutti i modi e i tempi verbali lasciandoti con un indicativo nemmeno ben coniugato che ti ferisce e insieme all'angoscia solitaria vuole sbranarti il cuore.

Le giornate o le nottate sono troppo lunghe quando quel qualcosa non ti arriva. Prima di quel momento di solitudine, solitudine che può esistere anche in mezzo a mille mondanità, ti sei ripetuto che devi solo attendere il momento propizio, che quel messaggio o quella voce esiste per te, anche ora che per ragioni contingenti non ti si palesa nelle forme desiderate.
A quel punto, o ti fidi oppure stacchi. Scelta difficile perché ciascuno, per fortuna, momento per momento gode del libero arbitrio. Momento per momento ha il potere, anzi il dovere di scegliere ciò che lo fa stare meglio (o meno peggio).
Però quel bambino tiranno scalciante va anche educato: perfino quel bambino interiore deve imparare a capire che le fonti positive non hanno mai smesso di sgorgare per me. Come gli astri che continuano a brillare dietro la nuvolaglia.


[da un carteggio privato]

1.11.04

Mazel Tov!

28.10.04

Mi piace quando giocando con le parole si evidenziano intrecci di significato: esercizio forse affine all'interpretazione cabalistica della realtà.
Per esempio, il verbo sapere da un lato rimanda alla sfera semantica del conoscere, dall'altro all'ambito sensoriale gustativo (avere sapore di).
In effetti attraverso i sensi si coglie anche l'ineffabile, con la scoperta dell'amore corrisposto.

.-.-.-.-.-.-.-.

io so di te, perché ho il tuo sapore addosso al cuore
tu sai di me, perché le tue labbra ricordano il mio

ed è sapienza somma
quella che fa cogliere
l'anima
alla superficie del piacere

21.10.04

non mi basta d'essere amata d'amore mortale,
poiché la morte ha bussato alla mia porta.
l'anima mia ha sete d'Infinito


Perché una persona a un certo punto cambia le sue esigenze, vede spostarsi il mirino dei suoi obiettivi, scopre di avere perso interesse in ciò che prima le sembrava imprescindibile?
Cosa può muoverla a cercare l'essenziale, cosa può aiutarla a riconoscerlo?

Da piccolo sentivo parlare di vocazione (dal latino vocare, chiamare), ma l'ho sempre intesa come fatto estraneo, roba da preti insomma. E la consideravo con una certa diffidenza. Ancora oggi, devo dire, non mi fido pienamente di chi rinuncia al mondo per abbracciare un'uniforme e un credo preconfezionato.

Se però a chiamarti non è l'abito talare, ma la tua consapevolezza di essere umano contenente un diamante che taluni chiamano anima, altri spirito e altri ancora interiorità, la questione si fa più interessante. Quando poi il veicolo di questo messaggio "superiore" si configura in un'attrazione amorosa, la sensibilità per l'argomento va a investire in modo più chiaro e facilmente accettabile la sfera del quotidiano. Non credo che per essere chiamati occorra avere caratteristiche particolari: ciascun essere umano ha in sé la potenza del cosmo, la magia del cuore (pensa a quando uno sguardo è sufficiente ad accendere un sorriso).

Il punto chiave è riconoscersi. Riconoscere sé stessi e il proprio valore, la propria sacralità come individui e come appartenenti a un tutto meraviglioso. Riconoscere l'altro come goccia del tuo stesso mare, come tuo specchio divino. Riconoscimento che spesso si vuole karmico, dunque nuovo incontro dopo altri già verificatisi in precedenti incarnazioni.
Riconoscimento che, a prescindere da queste possibilità o ipotesi, è obiettivamente il fondamento dell'amore autentico, che si dà solo quando si fa largo la consapevolezza della dignità e del valore altrui di fronte al nostro, da pari a pari. Ogni altro rapporto prefigura la disparità. La mancanza di questa fluida accettazione porterà al desiderio di cambiare l'altro e adattarcelo, come farebbe il sarto con un abito.
L'amore invece guarda e con gli occhi del cuore dice: ti amo perché sei tu e non ti vorrei differente da come sei. So che mi ami perché riconosci che io sono io e non mi vorresti cambiare.

-.-.-.-.-.-.-

I tre versi riportati sopra non sono parole mie, ma d'una persona che è stata in grado di superare le sofferenze più dure attraversandole e rinascendo a nuova vita.
Succede spesso di dover toccare il fondo per risalire, e solo in quel momento, in una posizione per cui le cose del reale si vedono dal basso, ti accorgi che la luce sta oltre la superficie.
E allora, con una fiducia sconosciuta, verso di essa inizi a guizzare senza nemmeno chiederti da dove prenderai il fiato che ti serve per arrivarci.
Nuoti con le sirene e i tritoni finché riemergi al sole che t'accarezza il viso ancora salato.

18.10.04

Cos'è una fatina, se non qualcuno capace di apparire e con la sola presenza agire come un toccasana, facendoti rifulgere l'anima in un momento critico?

Vi è mai capitato?

A me, sì, spesso; anche nella giornata di ieri. E viene voglia di ringraziare, ma senza parole.

17.10.04

Nei commenti, Isa mi ha voluto donare una frase. Mentre aspetto l'indicazione della fonte per poterla attribuire correttamente, la riporto qui:

"incomincia a raccontare, io mi siederò e ascolterò e nulla mi sembrerà più vero... e saprò che ogni attimo vissuto è stato vissuto solo per essere pronta a riconoscerti..."

///////

Nel frattempo, alla radio Chawki sta aprendo la sua Blue Lines con quella delizia cosmica di Protection dei Massive Attack.

15.10.04

Scaturito da un sogno, vibro. Un tuffo nel magma vulcanico di fusione multicolore. Scaraventato dalla mente, gelo. Un'ascesa al ghiacciaio delle cime perenni. Carnalità e ascesi, sensuale interezza, calore che scioglie colori e voglie.
Come le acque del Giordano richiamavano a nuova vita chi vi s'immergeva, così i tuoi umori mi hanno irrorato l'anima.
Grazie per il tuo fiume, creatura dagli occhi di luce, grazie di avermi richiamato per un eterno istante al potentissimo turbinio del vivere intero, grazie per avere ribattezzato in me l'Amore.
Evoluzione è anche morire e rinascere nella stessa esistenza, baciato dalla luce, ustionato dalla passione, lavato dalle lacrime e curato dall'amore senza tempo. Di quando dimenticandomi, mi ricorderai.

14.10.04

Quando c'è l'amore, molla tutto, tutto, e segui l'amore. Quando l'amore non c'è o si ritrae o si nasconde, pensa a sbrigare tutte le piccole cose che rendono meno difficile il vivere. Tieniti presente a te stesso e all'universo: allora ti manterrai pronto a cogliere il luccichio blu dal cuore dei sogni che un giorno brillerà, da una di quelle stelle lassù, proprio quelle che ora ti paiono lucenti e inafferrabili.

13.10.04

"Ti ho sognato, in una visione che era già iniziata come flash prima di addormentarmi. Eravamo in un posto desertico, insieme ad altre persone, vestiti con delle tuniche bianche. Tu eri muto. Scrivevi su un rotolo di pergamena. Nonostante fossimo separati, perché maschi e femmine non stavano nello stesso posto, e nonostante tu fisicamente non potessi parlare, sapevamo entrambi quello che provavamo l'uno per l'altra. So chi sei e perché sei vocenarrante. La mia anima lo sa. Ho anche sentito il tuo nome, come ti chiamavano. Non lo ricordo, ma aggiungevano il muto. Iniziava per zeta, ma non me lo ricordo."

11.10.04

Ho trovato questo commento a un vecchio intervento:

Sono entrata nella tua pagina quando un amico vi ha notato le parole "scrittura automatica". Può essere? Ma non ho trovato alcunché, riguardo a tale argomento. Comunque sia: ti invito a visitare la mia pagina scrittura_automatica
Ciao.
Hànto


-.-.-.-

Un metodo per cercare all'interno del blog è quello di usare la finestrella bianca in alto a sinistra, inserendo i termini desiderati e facendo clic su "search". Comunque, per chi fosse interessato, elenco qui sotto gli interventi che menzionavano la scrittura automatica:
2.10.02
29.6.03
1.7.03
2.7.03
18.10.03

P.S.: ho dato un'occhiata al tuo sito e tornerò a visitarlo, grazie. Però non ho nulla a che vedere con certi riti che menzioni. Sono per la magia bianca, quella del diamante d'amore che alberga in tutti noi, più o meno sepolto.

9.10.04

Nella vita i nodi irrisolti ti si ripropongono con forza e complicazioni sempre maggiori, finché o li superi tu o ti travolgono. Crescendo, però, si può imparare ad affrontare l'avvenire con serenità e a lasciarsi guidare con fiducia. Senza pretendere di assumere un ruolo organizzativo che nelle cose più grandi di noi non solo è inutile, ma si rivela ridicolo e addirittura dannoso. Il difficile, ma ora non impossibile, è agire con consapevolezza e rendendosi conto che ogni singola azione comporta conseguenze.

5.10.04

C'è ancora qualcosa che devi comunicarmi, principessa radiosa, non me ne sono dimenticato. Ora credo tu possa dirmelo e che mi servirà da conferma.
Forse potrei chiederlo a e.e.cummings, ma se permetti preferisco sentirlo dalla tua voce o almeno leggerlo attraverso le tue parole.
Ambra e ambrosia, comunque.

30.9.04

Cerchi l'alfabeto completo e ce l'hai in mano. Inutile accusare le circostanze o gli ostacoli immaginari. Quello che sapevi è ancora lì, c'è solo da scavare un pochino, anzi magari basta scostare un poco di sabbia e terriccio, polvere naturale accumulata insieme ai chili di troppo. Ciò che è stato fatto ha un solo valore: quello di riferimento, di incoraggiamento per le volte in cui il risultato è stato positivo o brillante. Per il resto, conta solo quello che hai ancora voglia di fare, guardando al presente e agli spazi plurimi che ti si aprono davanti. Puoi anche procedere come il vento, che non teme le biforcazioni. L'importante è che nemmeno tu tema di frantumarti, d'altronde basta ricordare la potenza del vortice di luce che ti tiene insieme. Lasciarsi soffiare in avanti dal vento solare, come un'astronave leggera in agile volo tra alberelli di giovani chiome lucenti.

29.9.04

Una via al "continuo infinito presente" è sicuramente l'amore, quello che sa dipanare la matassa del vivere allargando le maglie del tempo fino a rendere eterno ogni singolo istante nel magico ottundimento dell'abbandono consapevole.

L'amore condiviso e il godimento moltiplicato che ne consegue, belli di per sé, si nobilitano assurgendo a figura mistica, sotto forma di alta preghiera elevata al mistero del nostro essere senza tempo.

[ v. anche 10.12.02 e 19.4.04 ]

26.9.04

Ancora sul tempo

Partendo da una pagina di Medea in cui si legge:

Il Passato, il Presente e il Futuro riuniti in realtà al centro in un unico Grande ed Eterno Ciclo chiamato Continuo Infinito Presente, in cui tutto esiste contemporaneamente.

ho piluccato grazie a Google un interessante articolo: Una visione diversa del tempo.

E voi, che visione del tempo avete?

25.9.04

Trova il tuo presente nei piccoli gesti e nell'immensa irradiazione che ti tiene collegata al tutto.

22.9.04

Certe sensazioni sono così forti che ce le spieghiamo solo con la predestinazione, o ammettendo che esista l'anima, o un piano superiore o più profondo, uno spessore leggero che vola a intrecciare unioni magiche imprevedibili che lasciano increduli.
La ragionevolezza ha poco spazio quando cantano quei sottili uragani.
Mentre i piedi toccano terra, l'essenza fluttua da sé.

19.9.04

Ieri sera ho goduto di un privilegio visivo: mi sono trovato alla finestra giusta nel momento giusto e così mi si è parata innanzi una falce di luna straordinaria, rossa e sottile, un crescente da lasciare a bocca aperta.
Ho avuto fortuna, perché dopo qualche minuto era già sparita concludendo silente il suo tramonto.

Al suo posto, scritto in blu sullo sfondo scuro della volta semistellata, aveva lasciato un dialogo telepatico:

- Posso spegnere la radio o stai ascoltando?
- A me piace il suono della tua voce.
- ...
- Ma anche quello dei tuoi silenzi. Con te amo avvolgermi occhi negli occhi nel ronzio dell'anima.

16.9.04

Non so se gli angeli custodi esistano davvero o se siamo semplicemente immersi in un fluido amniotico cosmico in cui ciascuno può a turno emanare energie buone per qualcun altro, vicino o lontano, amico o estraneo, conoscente o sconosciuto.

So però che tra le preghierine, quella dell'Angelo Custode mi è sempre piaciuta, anche dopo essermi allontanato dalla religiosità tradizionale [vedi 29.8.02]. E tacitando lo scetticismo, penso agli angeli con benevolenza.

Sarà per questo che mi ha intenerito la leggenda raccontata oggi da Placida Signora.

14.9.04

I fumi di ieri sera erano quelli di sale incenso e mirra bruciati con i carboncini e portati in cerimonia itinerante per casa insieme a una candela di pura cera.

E perché dirlo qui, se era sempre la solita purificazione della luna calante?
Perché non esistono cose solite se ci ricordiamo che ogni giorno è un giorno speciale, ciascun istante una gemma preziosa.
E poi perché anche ieri sera, in qualche modo, il fumo era legato alla luce.


[ precedenti: 3.8.04 e 17.7.03 ]

13.9.04

smoke
gets in her eyes of light

9.9.04

Nel tempo senza tempo

Cullano i sogni la luce e a occhi aperti ti percorro, le labbra dischiuse, goloso di magia.

5.9.04

Nella simbologia rituale, la donna che balla al centro rappresenta la fiamma che non si spegne (come del resto spesso sembra avvenire in ambito sessuale). La fiamma di una o più candele qualche potere magico lo possiede, o per meglio dire lo riceve dal cuore che l'ha accesa.
Ieri notte ho avuto modo di constatare che il fuoco di un falò sa essere magico se ravvivato dal desiderio elevato al cielo dagli astanti. Il fuoco di un falò porta in aria lapilli, la magia che noi standogli intorno gli conferiamo porta in alto lo spirito, ci mette in contatto con il sé superiore di noi stessi o del cosmo. Ci mette in contatto anche con chi materialmente non è più presente accanto a noi. Questa è la magia liturgica di una ritualità profana e pulita.

4.9.04

Chissà se era Venere quella luce vista l'altra notte a est-sud-est mentre rientravo verso le quattro. Sono un po' stanco, ma mi rendo conto di quanto ne valga la pena. Specialmente quando non mi sembra di fare alcunché di importante e invece ricevo gratificazioni inattese da chi ha colto in qualche modo benefici dalla mia presenza. Mi sto sbrodolando addosso, sembra, eppure queste righe le pubblico, perché in certi momenti bisogna anche saper essere autoindulgenti.

23.8.04

Assistere a un concerto dal vivo permette di captare nella sua pienezza quella che consapevolmente o meno viene detta la magia della musica.
Magia che si dipana all'ascolto, magia che si moltiplica nella ritualità dell'evento collettivo condiviso. Il concetto si fa assioma se il concerto in questione è tenuto da un musicista dotato del carisma popolare e dello spessore spirituale di Bob Marley.
Al di là di questioni che attengono al gusto individuale, mi preme sottolineare la potenza benefica in grado di sorgere olisticamente da cerimonie vere e proprie, almeno laddove si diano autenticità d'espressione e profondità di sentire.

20.8.04

Durante un giro di procedure un paio d'anni fa mi avevano fatto notare che il corpo umano presenta una simmetria anche secondo l'asse orizzontale: ai polsi corrispondono le caviglie, ai gomiti le ginocchia, alle spalle le anche... L'osservazione meno ovvia mi parve la corrispondenza tra cervello e intestino, quest'ultimo deputato ad accogliere e conservare le memorie antiche, siano esse le rimozioni della nostra vita o il ricordo di incarnazioni precedenti. La reputai plausibile, guardandomi però dal discorrerne con troppa disinvoltura.

Ora però anche le riviste di maggior diffusione popolare riportano teorie supportate da ricerca scientifica secondo cui "nell'intestino c'è un altro cervello" (articolo di Elena Dusi sul Venerdì di Repubblica).
E solo ora mi accorgo che in rete e anche altrove se ne parlava già da anni.

12.8.04

Ho trovato nel blog a little less conversation queste parole:

Si riesce a far bene quello che comporta il massimo grado di attenzione dei sensi e il totale abbandono alla formula magica che creano in quell'unico preciso momento.
Il resto sono fogli di istruzioni, che non funzionano mai.


Sembrano applicabili in modo ugualmente bello e utile a diversi ambiti dell'esperienza vitale (gioco, amore, arte) e in qualche modo riecheggiano quanto continuo a ritenere valido riguardo alle "procedure".

[ v. Storie di mani (11.12.03), Gratuità dei gesti (14.9.03), La non scuola del sé superiore (3.8.02) ]

11.8.04

Ho letto Il corpo sa tutto di Banana Yoshimoto. Le mie impressioni sono state pubblicate su Letture e riletture.

3.8.04

Ospite di amici, ieri sera ho praticato la cerimonia di purificazione della luna calante per mostrare loro concretamente l'utilizzo delle essenze portate in regalo.
Superato il lieve imbarazzo iniziale, ho percorso la dimora estiva abbastanza velocemente, ma senza trascurare alcun ambiente. Mi sono sentito sollevato avvertendo la loro gratitudine, e lieto che abbiano apprezzato anche l'aspetto olfattivo (bruciati in tal modo, incenso e mirra lasciano un ricordo dolce a pervadere gli ambienti, nonostante le finestre spalancate).
Ecco: la magia bianca è quella che riempie i cuori di sorriso.

30.7.04

Parlando con un amico, l'ho indotto ad aprirsi sulle sue personali esperienze di regressione ipnotica. Mi ha raccontato di come in tenera età fu mandato da una psicologa dai suoi insegnanti, perplessi per certe peculiarità espressive da lui mostrate. Per fortuna quella persona intelligentemente seppe indirizzarlo a chi l'avrebbe potuto aiutare a vedere oltre quella strana genialità, seduta dopo seduta.

La sua testimonianza conferma quanto già mi era stato riferito da altre fonti dirette circa il tipo di visualizzazione che si verifica in tali occasioni: immagini nitide e prive della vaghezza che solitamente contrassegna la sfera onirica, particolari ben definiti che si stagliano indimenticabili insieme alle vicende rivissute.

Ho già detto che mi piacerebbe provare questo viaggio interiore e credo che appena mi si presenterà l'occasione lo intraprenderò. Lo immagino utile alla crescita personale e spirituale a prescindere dalle convenzioni e convinzioni che possono condizionare la nostra visione del mondo.

Come sempre, resto in ascolto di vostre considerazioni al riguardo.

24.7.04

Che si creda o meno alla reincarnazione, la filosofia che sta alla base delle teorie karmiche rimane uno strumento potenzialmente in grado di aiutarci ad affrontare meglio le apparenti avversità e incoraggiarci nel cammino evolutivo personale.

La consapevolezza di vivere all'interno di uno schema "trial and error", ossia sperimentazione-errore-autocorrezione, ci consente di rifuggire dal dogmatismo e dalla staticità, entrambi nemici del divenire spirituale.

Certo non è facile essere buon giudice e parte in causa contemporaneamente, ma se il conosci te stesso passerà attraverso l'analisi dei nodi irrisolti, che nella pratica si configurano in situazioni spiacevoli vissute e rivissute e non (ancora) superate, l'efficacia del nostro tentativo di miglioramento sarà molto più probabile. E la nostra serenità immediata spianerà la strada al benessere interiore e alla felicità terrena e intera.

22.7.04

Dal commento di Tony all'intervento precedente sono sbarcato sul suo Deeario, nel quale ho trovato tra l'altro questa considerazione:

TEMPO
Il nostro concetto di tempo si sta trasformando, passando da ciclico, a continuo. Il ritmo giorno/notte e il susseguirsi delle stagioni si relativizza. Ma il tempo è comunque un'invenzione umana, che serve ad "organizzare" un qualcosa che scorre indipendentemente dalla nostra razionalizzazione.
(2001 d.C. - 23/02/2001)
©2001 Tonyonthenet



Come ho già accennato, mi sto lentamente formando la convinzione che il tempo non sia elemento fondante. È un po' difficile da accettare ragionevolmente, ma basta un flashback sugli istanti passati intensamente per vederli ingigantiti rispetto a periodi lunghissimi vissuti in modo scialbo. Questo sembra deporre a favore della relatività di questa strana categoria mentale che in realtà non potremo mai imbrigliare.

Nel romanzo Qualcuno volò sul nido del cuculo le vicende sono narrate dal punto di vista del gigante indiano il quale, sotto l'effetto dei farmaci, oltre a riferire la distorsione spaziale è vittima di quella temporale, da lui attribuita alla malvagità della capoinfermiera che fa scorrere a suo piacimento le lancette dell'orologio più o meno velocemente.
Nel film questo aspetto è meno evidente, ma a proposito di cinematografia, puntiamo i riflettori sulla cronologia degli eventi: e se vedessimo la vita come un découpage?

19.7.04

Leggo e riporto dal blog Candido:

La teoria sulla multimensionalità afferma che ci sono più dimensioni di quante ne percepiamo (per inteso le tre dimensioni percepibili sono: altezza, larghezza e profondità), ma come è che non riusciamo a coglierne altre?
Il problema sta proprio nella possibilità di percepire questi universi.
Immaginate di osservare un funambolo su una corda: apparentemente sembra che sia costretto ad andare solo in due direzioni, avanti e indietro (bidimensionalità); dal punto di vista di una formica, la corda può essere sì percorsa in avanti e indietro, ma la formica può anche girarci intorno, possibilità che noi non percepiamo, ma che la corda offre. Infine un microrganismo oltre a queste possibilità potrà anche attraversarla la corda; e così utilizzare una dimensione aggiuntiva.


La percezione è tarpata dalla sua stessa limitatezza convenzionale? È vero che da bambini potevamo cogliere molto di più e che poi da adulti dimentichiamo o seppelliamo?
Oltre alla sfera invisibile o intangibile, penso anche a concetti che -forse giustamente- nella mente infantile rimangono vaghi e irriducibili, concetti che da grandi proviamo a domare con esito assolutamente disorganico e non del tutto convincente, concetti come il tempo, per esempio.

16.7.04

I riconoscimenti che ci arrivano dall'esterno sono importanti, importantissimi. Purché non siano per noi soltanto gratificazione, ma soprattutto stimolo a continuare, migliorare, perfezionarsi. L'affinamento è processo lungo e tutt'altro che irreversibile. Difatti, certe volte è già molto non scivolare all'indietro.

14.7.04

La persona di cui avevo riportato le parole (chiamiamola Alice, come dice lei) da me sollecitata ha scritto un altro messaggio, che riferisco pubblicamente come d'accordo. Eccolo:

è iniziato
da quasi subito
ero piccolissima...
attorno e vicino avevo
orchi e streghe...
persone all'apparenza normali
'perbene' si diceva allora....
maestri di scuola...suore...
padri e madri di famiglia....
bimbi..come me....
un piccolo mondo banale
dentro il quale
vedevo ombre spaventose
di cui subivo gli invisibili graffi
sulla pelle.....
non ero una bambina consueta
la mia famiglia mi ignorava
non mi accudiva
non c'ero...e basta....
all'esterno venivo allontanata
molestata...mortificata.....
quel mondo di adulti estranei e
le loro piccole creature
proiettavano su di me
la loro parte peggiore....
tutto questo 'visto'
con occhi troppo grandi...
occhi che penetravano oltre
le rassicuranti facciate....
'devota eredità molesta'
la chiamai più avanti negli anni
invocando e desiderando la cecità
e l'ignoranza.....


Non sono qui per consolare in modo vago e vacuo, ma per cercare di capire meglio, insieme a chi avrà voglia di dire la sua, condividendo le proprie esperienze e visioni del mondo.
Quali associazioni d'idee, reazioni, considerazioni vi ispira quanto sopra?

11.7.04

Quel pomeriggio, nuotando in acque per me nuove, favorivo con lievi e rilassati movimenti l'azione delle gentili correnti lasciandomi portare al largo. Avvertivo con piacere le variazioni termiche marine, a seconda della distanza dalla riva e dalla superficie. Mi beavo abbracciando con la vista e il sorriso il panorama della baia da cui oramai stavo quasi uscendo. Accoglievo contento la carezza del sole, rinfrescandomi di tanto in tanto con l'immersione.
A un certo punto, per alleviare un fastidio avvertito tra l'arcata sopracciliare sinistra e il naso, quasi un'avvisaglia di sinusite, provavo un massaggio energetico con le dita. Così facendo mi ostruivo la visione e d'un tratto mi pareva cambiare totalmente la prospettiva delle cose.
Con un solo occhio, le onde, quelle stesse che leggiadre mi cullavano un istante prima, mi s'imponevano all'attenzione con un incedere tinteggiato di minaccia. Non vedevo più l'intero panorama, ma solo un suo ridottissimo spicchio e sentivo aleggiare fuori e dentro di me una sensazione che per fortuna mi è quasi sempre aliena: l'angoscia.
Senza cedere alla paura, insistevo nella scomoda postura per analizzare meglio quello che mi stava succedendo.
In effetti, perdendo la visione generale delle cose, mi stavo facendo ingoiare da un inganno autocostruito, dall'errata convinzione che fosse tutto lì, in quel metro di mareggiata immediatamente antistante la mia persona, e la bellezza dell'insieme, l'incanto del tutto, spariva. Per ritrovarlo, per ritrovarsi, bastava davvero poco: un gesto, un respiro, ma quel gesto e quel respiro andavano fatti.
Una metafora bell'e pronta, un esempio di come ciascuna piccola esperienza possa contenere messaggi, costituire un aiuto, regalarci un tassello per la crescita nel benessere personale.

27.6.04

Una persona che vuole mantenere la riservatezza mi ha scritto di recente. Riporto qui uno scambio di messaggi:

ma tu..chi sei...
o chi eri.....
un maestro di vita
o un testimone
del mondo.....?


Testimone come tutti, ma anche co-protagonista, visto che il mondo lo vivo oltre a guardarlo.
Maestro di vita? Tutti lo siamo in qualche maniera, nel momento in cui fungiamo da specchi per gli altri e fintanto che ci rendiamo disponibili alla comunicazione delle esperienze.
Però non mi ritengo un maestro di vita nel senso abitualmente attribuito al ruolo.
P.S.: c'è qualcosa in particolare che ti ha indotto a pormi queste domande?

ho chiesto
chi sei
e chi eri
perchè
percepisco
un sapere antico
non posso
e non so spiegarti
come e perchè.....
le cose che 'sento' meglio
son come dei guizzi
dei lampi di colore
o di suono
niente a che fare
con ragionamento
e supposizioni...


Forse adesso ho capito meglio. Però non ho mai fatto regressione ipnotica per indagare. Qualche riferimento da scrittura guidata altrui mi ha fatto intendere di essere (stato) un Esseno.
Comunque, come ho già scritto, il mio valore è qui ed ora, indipendentemente dalle eventuali vite passate: di ogni singola vita siamo responsabili, per fortuna.
Dimmi di te, delle tue percezioni, del tuo sentire profondo... è importante parlarne, perché solo con la condivisione delle esperienze possiamo accelerare l'evoluzione della nostra visione del mondo, colmando la carenza di "oggettività" che contraddistingue l'ambito spirituale se lo avviciniamo con gli strumenti convenzionali.

[continua, spero...]

26.6.04

Al BlogRodeo dell'altro giorno, il gioco lanciato per l'occasione da x§°nalita' c°nfu§a era questo:
La traccia da seguire è contenuta in questa misteriosa frasettina:
"E' un esperimento, non si sa come andrà a finire."
che dovrà essere contenuta in qualche modo nel post scritto dal partecipante.


Come dicevo, ho approfittato dell'occasione per raccontare anche oltre i confini di questa pagina un frammento ispirato al cammino d'evoluzione personale:

"Ti vanno bene i Madredeus come musica?" "Sì, anche se non li ascolto spesso, mi piacciono." "Ecco, allora accomodati." "Mi tolgo le scarpe... anche il maglione?" "No, quello tienilo, perché alle volte si va 'su' e può far freddo."
Era iniziata così, se è quello l'inizio. Se. Il difficile nel descrivere le cose è capire quale ne sia l'inizio. Se sia il primo atto definibile, il primo approccio, il primo scambio verbale, il precedente appuntamento, i precedenti che hanno portato a prenderlo, quell'appuntamento... insomma, già è arduo parlarne, come sempre nel caso di esperienze ai limiti del convenzionale e forse un po' oltre, se poi uno si perde a cercare il pelo nell'uovo non ci si schioda più. E invece voglio andare a quell'aperitivo.
Dunque, diciamo che era iniziata così e che poi di quel giorno posso dire poco perché avevo gli occhi chiusi. In seguito però seppi che sopra di me le mani erano state mosse in aria e che per il tramite dell'amore godurioso ero approdato a farmi tangere da quello superiore o profondo, soprannaturale o elettromagnetico, radioso o risibile, frutto dell'elevazione o della suggestione: chi l'ha provato lo sa, ma come provarlo a chi non sa?
"Perché sei qui?" "Perché penso che mi serva a crescere."
Non ero stato mosso da problemi particolari o contingenti, né dalla voglia di tentare un esperimento. Non cercavo effetti speciali e in effetti speciale era solo la mia intenzione di proseguire la ricerca dentro e fuori di me. Non cercavo nemmeno la divinazione del futuro: scomodare il divino per sapere come andrà a finire è cosa che non si fa. Se non si sa, è perché non si deve sapere. "Ogni cosa a suo tempo" è massima da tenere ognora in gran conto.
Ogni cosa a suo tempo, dunque: ora è tempo di uscire, esseno.



[rif. precedenti in vocenarrante: Un anno, una vita (o forse di più)]

25.6.04

Ho partecipato al BlogRodeo, ieri, una sorta di gara di scrittura estemporanea.
Più che con intenti agonistici, ho scritto per raccontare con qualche diversa sfumatura un episodio cui avevo già accennato qui.
E mi sono divertito a farlo col fiato sul collo del tempo incalzante, visto che non volevo tardare troppo a un appuntamento conviviale.

22.6.04

Ieri ho fatto una procedura a mia madre. A dire il vero l'ho presentata come "massaggio" e di fatto è stata una via di mezzo, nel senso che sebbene non abbia staccato le mani dal corpo fisico, il contatto non è stato energico ma piuttosto energetico.
Come al solito ho lasciato andare le mani, che sanno dove e come alleggerire tensioni, attenuare infiammazioni, riattivare flussi. Così è stato, credo, visto che la mamma ha riferito un generale miglioramento della circolazione e un rilassamento (questo però può essere semplicemente dovuto all'inusuale possibilità di abbandonarsi alle cure di qualcuno anziché preoccuparsi per gli altri come fa sempre).
La particolarità per me è stata più che altro nel soggetto del trattamento, nella necessità di superare il pudore legato all'inversione dei ruoli (accudire anziché essere accudito) e alla presenza di astanti e del loro scetticismo potenzialmente derisorio. Così non è stato, ho visto: credo che la naturalezza del mio fare sia stata sufficiente a evitare imbarazzi, insieme alla spigliatezza del mio discorrere anche mentre tenevo gli occhi chiusi e davo seguito all'intuito con il movimento delle mani, a percorrere quel corpo invecchiato e di certo un po' fragile che m'ha messo al mondo.

19.6.04

Mi sono imbattuto in un intervento che sembra la prova del nove di quanto sta scritto in capo a questa pagina da quasi due anni: le parole si scelgono da sole i destinatari se le lasciamo fluire non orchestrandole troppo.

Si tratta di "Usa la testa per sentire il cuore..." (*), dal blog di suiseki, che ho visitato oggi per la prima volta.
Bello trovare rispondenze inattese, risonanze evocatrici, riconoscimenti a sorpresa in parole lontane e vicine al tempo stesso.

18.6.04

Quando il pensiero trae origine sulla pelle, è bene ascoltarlo e seguirne le induzioni, seppure paiano a casaccio e fuori tempo. D'altronde, per le cose importanti il tempo è davvero relativo e forse non è neppure elemento fondante. Invece importantissimo è rispettare i moti di delicata affezione, assecondandone l'urgenza subitanea quand'anche non se ne capisca il motivo. Sentire, fare, baciare. E il bacio a fior di pelle arriverà come dolcissimo. Come se lo avessi sentito sul serio.

13.6.04

Se le porte della percezione venissero purificate, all'uomo tutto apparirebbe come realmente è: infinito.

W.Blake

[grazie a Buba, 10 giugno 2004]

11.6.04

Venerdì, 11 Giugno 2004 - La parola di oggi è:
màntra
[vc. sanscrita, propr. 'strumento del pensiero', deriv. di man- 'pensare', col suff. -tra, che ha valore strumentale; 1957]
s. m. inv.
1 Inno o preghiera vedica.
2 Formula magica o mistica usata per devozione nell'Induismo popolare e in alcune forme di Buddismo.

La parola è tratta da: lo ZINGARELLI 2005, Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli, Zanichelli editore

Ha ricevuto questa e-mail in quanto iscritto a "La parola del giorno" del Notiziario Zanichelli per il settore dizionari e opere di consultazione.



Bella ed evocativa, anche se a me fa venire sempre in mente Kinotto degli Skiantos...

9.6.04

Cammino, sì, cammino fino alla sotterranea. Meglio muovermi un po' piuttosto che dover stare fermo su un tram quando farei tutt'altro. Cammino contento, la malinconia sfuma in un sospiro pastello, la consapevolezza impone le sue ragioni, per quanto il cuore le sfugga.

Camminare, fare, essere. Camminare: con lo sguardo aperto e la tranquillità di chi si sente protetto, guidato a imparare da ogni piccola circostanza. Fare: progettualità leggera, eterea e flessibile, disponibilità a progredire e ad applicare i progressi. Essere: ogni momento va vissuto, non esiste una vita ad interim, non esistono momenti trascurabili (so che è vero, ma quest'ultima non è facile da metabolizzare).

"Sarà lei a condurti dove devi andare." Così mi scrissero, così sentivo e ricordavo. Per questo in fondo esitavo a ricominciare seriamente a frequentare le persone e i luoghi dove ho imparato la potenzialità di fare procedure.
Qualcosa mi diceva che prima dovevo venire da te e difatti, quando mesi e mesi fa cercai di prendere un appuntamento senza rispettare questa precedenza, furono le circostanze a impedirne la realizzazione.

"Sarà lei a condurti dove devi andare." Vedremo cosa significa in termini di evoluzione personale. Certe cose devono sedimentare prima che se ne possa scrivere.
Ad ogni modo, sì, da te mi farei condurre ovunque. Ovunque, purché ci sia acqua potabile (so che è una limitazione, ma ognuno ha i suoi vizi).

L'olfatto sorride ai ricordi, le mani convogliano i doni.
Il resto è sublimato, acc... però è ugualmente sublime.
Merci beaucoup, ma petite.

1.6.04

È tempo che ci si decida: ti chiamerò perché tu mi conduca nel vortice di luce (andata e ritorno, grazie).
Ci sono tappe o nodi da attraversare, punti in cui sembrano coincidere arrivo e ripartenza, approdi che diventano trampolini di (ri)lancio.
Lo slancio sarà quasi certamente nel moltiplicare le tessiture dei fili purpurei mai spezzati anche con altre persone (re)incontrate in essenza.
Ecco, questo probabilmente è o sarà "bene per me", e pazienza se ogni altro disegno è stato tracciato su fogli da cestinare.

P.S.: senza voler peccare di presunzione, so di non essere un succhiaruote e che ogni procedura sarà uno scambio reciprocamente benefico. Un po' come far l'amore, ma senza vincoli pregiudiziali.

30.5.04

Tante scintille, belle come fuochi d'artificio.
Tante scintille, allegre come il sole d'un sorriso.
Tante scintille, ma nessun faro.

27.5.04

Rispondendo a una sollecitazione sulla realizzazione dei desideri, Layla nei commenti di qualche giorno fa scriveva:

...da un lato credo che molte cose siano già insite in noi e nella nostra conoscenza interiore per cui sappiamo (senza saperlo) ciò che succederà o cosa sarebbe meglio succedesse per cui lo desideriamo. E poi succede.
Dall'altro invece credo che più che quello che noi desideriamo succederà ciò che è più giusto per noi anche se noi non lo desideriamo molto. Ma succederà, a meno che noi si faccia tanta "violenza" e ci si opponga affinchè non succeda. Ma forse così facendo peggioriamo le cose in quanto staremo solo rimandando qualcosa che a volte è inevitabile.
Spesso poi succede che l'avremo talmente procrastinato da vederlo succedere in un'altra vita successiva e allora lì, non ricordando quella precedente, perdiamo il filo... e così iniziano tutti i "perché", "perché a me", "ma non è giusto"... che pullulano nelle nostre vite.


Questa visione karmica dell'esistenza non fa a pugni con la logica (vedi anche come Gabriele Bertani su Asgard News ne illustra il meccanismo a proposito del perdono) e mi pare anche utile per ridurre frustrazioni aumentando la capacità di comprendere e dunque di superare serenamente gli ostacoli.
Certo, come tutti gli insegnamenti sottili, non è di facile e immediata applicazione, ma se è vero che "siamo qui per imparare" non c'è motivo per scoraggiarsi.
Nel frattempo, un respiro profondo, un fluire interiore e uno sguardo sorridente possono fare molto.

Riferimenti precedenti su vocenarrante:
- Giri di pista (21.8.02)
- Caso e ostacoli (3.10.03)
- Tempi di apprendimento (24.3.04)

21.5.04

Una persona che sa essere frizzante e saggia al tempo stesso recentemente mi ha scritto:

...ho sempre pensato che i momenti felici fossero perle, perfette e complete in sé stesse, e quando ti capitano tra le mani le prendi e le infili su una collana.
Alcune sono piccole, altre grandi e lucenti, ma sono tutte preziose. E ognuna è perfetta di per sè, è intera, è una sfera, non ha nè prima né dopo, è quello che è per come è e nessuno potrà mai cambiare. Se si riescono a mettere in fila tante perle bellissime così, e si riesce, lo so, allora vale la pena. Di tutto.


Sono parole belle e potenzialmente importanti: le riporto qui perché sento che per ciascuno potranno assumere una qualche valenza utile (per me si tratta di un ennesimo tassello alla cura che porta a riequilibrare il rapporto col passato, specialmente quello indimenticabile).

14.5.04

C'è un personaggio della blogsfera che chiude(va) le sue missive con questa citazione:

"Guardati da ciò che desideri perché finirai con l'ottenerlo"
(Ralph Waldo Emerson)


Sarà vero? Di certo sono molte le cose che fluttuano e mentre si nuota non sempre le si nota. E anche trovandosele a portata di vista, come capire quali valgono la bracciata in più (o in meno)? Non parliamo poi di quando compaiono più luminescenze contemporaneamente nello stesso raggio d'azione: forse quello è il momento di non voler più afferrare, il momento di stendersi a guardare, come dinanzi al cielo stellato.

12.5.04

"...pian piano, lascia fare"... invece il plum del cuore che tumulta invoca l'ora pristina
im-paziente cordiale vuole il subito che gli si confà

E dai, meglio attendere l'onda della marea universalis

no, tu comincia a nuotare, anche in mezzo ai flutti e agli spruzzi
Nuotare è già, bracciata dopo bracciata, il movimento che porta a essere.

5.5.04

L'interrogativo sulla possibilità di mandare del bene a distanza ha ricevuto qualche risposta nei commenti (grazie), ma riporto quella pervenutami via e-mail da Federica e la mia replica:

F.: No, guarda, vocenarrante, io non credo proprio che si possa inviare il bene a distanza, non credo nemmeno ci sia bisogno di crederci.
Piuttosto credo nell'enorme potenzialità della nostra suggestione (ti sembrerà freddamente riduzionista, in realtà è enormemente più consolatorio di qualunque religione rivelata...)
Perciò, se so che tu mi pensi, (forse) starò meglio per il solo fatto di saperlo.


v.: Se hai letto l'episodio precedente però resta inspiegabile il perché io quella sera sentissi di "agire" sulla spina dorsale anziché sui polmoni che sapevo malati e il fatto che in seguito mi abbiano comunicato il dolore passato alla schiena (di cui non avevamo mai parlato prima).

Quando le "coincidenze" si ripetono, qualche dubbio sorge a infrangere il razionalismo. O meglio, a infrangere la visione ristretta secondo cui operiamo esclusivamente in modo meccanico e non, per esempio, elettromagnetico.

Non mi attira l'idea di scardinare la ragionevolezza e poi per me è rassicurante riuscire a non negare le convinzioni delle convenzioni scientifiche. Però non voglio nemmeno rimanere ancorato a una visione positivista quando la stessa scienza ha compiuto balzi (quantici) e torsioni (spazio-temporali) ben più difficili da razionalizzare rispetto al tutto sommato semplice reiki.

28.4.04

Credete alla possibilità di mandare del bene a distanza?

Ne ho già parlato, ma probabilmente ho qualcos'altro da raccontare. Prima di farlo, mi piacerebbe sentire le vostre esperienze o impressioni sulla questione.

23.4.04

L'altro ieri citavo un brano letto su aruotalibera. Mi sembra degno di menzione anche un commento poi sopraggiunto a ribadire il concetto:

il tempo è il tempo 0 (zero). vale a dire che dal preciso istante in cui ti viene in mente quella persona, vai. fai. o telefona.

non devi dare il tempo alla paura e alle paranoie di raggiungerti. salta in sella alla moto, e via, a fare l'ennesima cazzata, a testa alta e cuore in gola.

:)

-Simone

22.4.04

Se volessimo provare a scoprire l'incanto del vivere schiudendone il mistero petalo per petalo non finiremmo mai, ma il piacere sensuale e delicato di quell'agire si espanderebbe comunque, giungendo a pervaderci nei cinque o sei o sette sensi di cui possiamo godere.

Ciascuno di noi potrebbe far tutto da sé, prima o poi, ma l'aiuto degli altri contribuisce ad accelerare le nostre evoluzioni, ci arricchisce di strumenti e soprattutto di gioia. Si sa che la condivisione raddoppia il piacere...

Federica mi ha mandato dei versi togliendo il velo su un autore del quale finora non avevo inteso che qualche rara citazione. Per ringraziarla li riporto qui insieme a un'inedita traduzione trovata in rete:


***

in time of daffodils (who know
the goal of living is to grow)
forgetting why, remember how

in time of lilacs who proclaim
the aim of waking is to dream,
remember so (forgetting seem)

in time of roses (who amaze
our now and here with paradise)
forgetting if, remember yes

in time of all sweet things beyond
whatever mind may comprehend,
remember seek (forgetting find)

and in a mystery to be
(when time from time shall set us free)
forgetting me, remember me


[E.E. Cummings]


al tempo dei narcisi (che sanno
che la vita è crescere)
scorda il perché, ricorda il come

al tempo dei gigli che proclamano
che il risveglio porta al sogno,
ricordalo (dimenticando i forse)

al tempo delle rose (che meravigliano
il qui ed ora con un paradiso)
dimentica il se, ricorda il sì

e nel tempo delle dolci cose oltre
ciò che la mente comprenderà
ricorda di cercare (dimentica trovare)

e, nel mistero che sarà
(quando il tempo dal tempo ci libererà)
dimenticando me, ricordami


[traduzione di Robert Landon]

21.4.04

Ogni cosa ha una fine più prossima di quanto si creda. Me lo ricordano le parole trovate sul blog ARUOTALIBERA:

Bisognerebbe chiudere i conti con la vita ogni giorno per evitare che il tempo che crediamo di poterci prendere all’'infinito, tutt’a un tratto ci scompaia tra le mani e noi si resti con le nostre parole non dette, qualunque esse siano.

19.4.04

Eppure, per una volta, mi sono ritrovato a rispecchiare il sorriso in quello di uno zaffiro che riluceva talmente da mettere fuori fuoco il resto del mondo. Godendo stupito per qualche eterno istante della magia per cui il tempo cessa di esistere come categoria lasciando spazio a un sublime scambio d'amore. Sì, questa parola è la più precisa quando non è questione di circolazione sanguigna, ma di inebrianti vibrazioni superiori piacevolmente pervasive.

15.4.04

Cassandra una volta mi disse: "...e nessuna più sarà mai come lei."
Finora ha avuto ragione.
Non che fosse difficile.
E poi lo sapevo.
Già.

13.4.04

In un certo senso ciascuno di noi replica in miniatura ciò che lo sguardo universale pone alla nostra attenzione di esseri senzienti (vedi questioni microcosmo-macrocosmo).
Penso per esempio al magma al centro della Terra, indispensabile fonte di calore interno eppure perenne preda dell'inquieta voglia di fuoriuscire. È sempre lì a ribollire silente, anzi distante dalle nostre fonti di udito, ma se trova un pertugio fa dell'innocua superficie un vulcano.

8.4.04

Mi servono adesso le energie, per adempiere a un impegno preso un pochino oltre le mie attuali forze. Provo ad applicare il metodo Jodorowsky: alzo leggermente gli angoli delle labbra... Ecco: con il sorriso tutto diventa più facile. È come se il tutto di cui siamo fatti ricominciasse a fluire liberamente nei canali energetici precedentemente occlusi.

7.4.04

"...presto sarà tempo di energie" [da un sms]

Proverò a predispormi al meglio per favorire quanto più possibile scambi reciprocamente fecondi.
Senza aspettative, ma con fiducia.

2.4.04

M'incuriosisce l'argomento cui accenna Placida Signora: l'anima degli oggetti (vedi anche i commenti relativi al suo intervento).
M'incuriosisce e per analogia mi richiama alla mente quei casi in cui vengono avvertite presenze che si manifestano attraverso spostamenti di oggetti o cose del genere.
So che a qualcuno è capitato qualche episodio difficilmente spiegabile con il ricorso alla convenzionale ragionevolezza. Avete voglia di parlarne?

31.3.04

Mi ha scritto per sue questioni personali Fleur-de-Lis (se ti andrà di parlarne pubblicamente, basta dirlo) e tra l'altro mi ha mandato una suggestione che mi sento di riproporre qui:

uno specchio
dove il lilla dei campi
risuona cristallino

dove statue ombrose
si specchiano
e astri chinano
fronti pensose

un passo lento
attraversa lo specchio
spruzza di fiori scarlatti
cornici e confini

(cantano per le vie
uomini oscuri
di coraggio e paura
ubriachi di favole azzurre
e giardini segreti)

30.3.04

Medice, cura te ipsum!
Medico, cura (prima) te stesso! Da questo antico monito dovrei prendere spunto prima di provarmi ad aiutare qualcuno.

D'altro canto, se si aspettasse la perfezione non si comincerebbe mai a cantare né a dipingere né a scrivere né ad amare.

Le nostre risorse taumaturgiche emergono come punta d'iceberg nel sentire di chiunque si ponga in ascolto. Cominciare a donare quel poco è già molto. E sarà utile anche a noi stessi, permettendoci di accelerare il processo evolutivo personale.

Dunque per curare te stesso una via praticabile passa attraverso gli altri, specchi del nostro essere umani.

25.3.04

Sento l'accenno di una canzone, sento la profondità delle corde che fa risuonare dentro di me, oltre la memoria perché non è legata a qualche momento particolare, ma a una generale sensazione di meraviglie passate e intramontabili.

Dev'essere vero quello che scrive occhivispi:
nessuno può toglierti quello che hai ballato.


La canzone era Sunday morning (Velvet Underground & Nico, 1966).

24.3.04

Scrive Michela:

credo che tante volte sia davvero solo una questione di tempi. nel senso di "tempi di apprendimento": quello che noi vediamo e che ci sembra così poco ostacolo, a volte richiede un impegno sovrumano per chi lo deve superare... e la cosa terribile è che ci si trova comunque come dentro a un videogioco: per passare al quadro successivo bisogna superare i precedenti. così ecco che le difficoltà che ci incasinano sono sempre le stesse, finché non le vinciamo e passiamo ad altre.
credo che la parte più difficile, dopo la consapevolezza, sia proprio prendere coscienza dei tempi degli altri. che ne pensi?


Mi sembra una raffigurazione efficace di una visione karmica dell'esistenza. Voi che passate di qua che ne dite? Qual è la vostra esperienza?

23.3.04

Non sarebbe male accorgersi delle cose prima che vengano a mancare. Del prezioso tepore solare o addirittura della calura, anelata quando ci dobbiamo imbacuccare; dell'utile pioggia, invocata solo quando stiamo schiattando di polveri sottili e di allergia; dell'energia elettrica che sembra esistere solo quando scatta un black out; della capitale importanza della musica o di un libro, notata nel momento in cui non abbiamo niente da ascoltare o da leggere.

Discorso ancor più valido per le persone, apprezzate con colpevole ritardo e inutile rimpianto solo quando di botto ci vengono a mancare. Imprevedibilmente. Meglio, decisamente meglio, più saggio e prudente ricordarsene prima, non trascurandole e non trascurandoci.

La vita è in questo momento, non in quello che proiettiamo sullo schermo mentale, dimentichi di assaporare appieno il frutto che stiamo addentando.

17.3.04

Aspettando che una porta si apra, vado avanti con le segnalazioni: lavorare con l'energia è una pagina in cui con una semplice analogia si fornisce una spiegazione logica dell'efficacia di certe pratiche. Sempre confortante è trovare conferma verbale a intuizioni che rimangono vaghe finché non s'incarnano in parole.

10.3.04

Voglio andare a leggermi gli articoli di Manuela Ardingo (mardin) sul Diario dei diari ospitato da pordenonelegge.it.

Elenco i titoli, così si capisce il motivo della mia curiosità:
- Di sandaletti, ponti e stati vibrazionali.
- Primo Chakra e I blog del Primo Chakra
- Secondo Chakra e I blog del Secondo Chakra
- Terzo Chakra e I blog del Terzo Chakra
- L'energia è la capacità di compiere un lavoro.
- Quarto Chakra e I blog del Quarto Chakra
- Quinto Chakra e I blog del Quinto Chakra
- Sesto Chakra e I blog del Sesto Chakra
- Settimo Chakra e I blog del Settimo Chakra
- Di Tantra, di baci e di blog

...e riporto la condivisibile conclusione:
E Vi auguro baci e feticismi e ossessioni e pagine piene di ombelichi se vi va e guizzi e scintille e piedi e braccia e sguardi e ricadute e silenzi e schizzi e sbagli e pianti e strilli e colori e vuoti e mani e pause e sorrisi e ponti su ponti su ponti.
E pochi pensieri tipo: sono una scrittrice o una blogger?, so baciare?, so scrivere?
Noi, intanto, baciamo e scriviamo.
A più non posso e con diletto. Poi si vede.

9.3.04

Ringrazio moods che mi ha scritto per segnalare le pagine di forgetmenot, nelle quali mi pare si trattino questioni interessanti.
Nello stesso messaggio mi chiede se quando scrivo canalizzo.
Ho risposto così:
Riguardo alla mia scrittura, non credo di canalizzare, benché mi sia stato detto più volte che dovrei farlo. Dico "non credo" perché in fondo come si fa a distinguere tra ispirazione e ispirazione nel momento in cui si scrivono cose che poi a rileggerle inducono a dire: però, l'ho scritto proprio io?!

8.3.04

Dal quotidiano all'invisibile si transita direttamente se il veicolo è lo sguardo dei bimbi.
Ne sa qualcosa Rillo (vedi cosa racconta anche nei commenti a quell'intervento di mercoledì 3 marzo: "Questi fantasmi").

3.3.04

Di paradossi è fatta la nostra esperienza, perché non riusciamo a comprendere tutto simultaneamente. Il fatto che il presente sia l'unico momento vivibile appare in contrasto logico con il concetto per cui il tempo è solo una categoria della mente (con il conseguente annullamento dello iato tra passato presente e futuro).
Cosa buona e giusta è vivere qui e ora, cosa utile e bella è che il ricordo resti tale, ma non sempre è facile distaccarsene in modo sano, come forse può illustrare questo passo del romanzo La montagna blu di Meir Shalev (tradotto in italiano da Elena Loewenthal):

"Per sessantacinque anni tuo nonno aveva covato Shulamit nel cuore. Si era rotolato come un animale nella sabbia e nelle paludi, per togliersi di dosso il suo profumo e il suo contatto, aveva frugato nei meandri del proprio corpo, l'aveva cercata a tentoni con i lunghi fili di ferro della memoria. Ma la sua pelle luccicava a lui dalle corolle dei peri e dal pendio della montagna blu. Le acque dei suoi laghi non lasciavano che la pietra smettesse di saltare e si posasse, affondandolo. Ogni pellicano che s'abbassava in volo sopra casa Liberson, gli mostrava il bianco petto di lei."

29.2.04

Più volte mi sono trovato ad accennare alle corrispondenze esistenti tra il microcosmo di noi come individui e il macrocosmo del tutto di cui in qualche modo facciamo parte.

Ora ritrovo queste e altre tematiche in un articolo segnalato da Promiseland che vi invito a leggere (specialmente le persone interessate a particolari aspetti della medicina):

Siamo parte del tutto?
Se vogliamo che questo pianeta sopravviva dobbiamo comprendere che non siamo separati dal resto dell'universo


Riferimenti precedenti in vocenarrante: #, ## e ###, ####.

24.2.04

Non è sempre facile rendersi conto di cosa significhi arrivare a toccare il cuore altrui, di come tale passo vada compiuto miscelando spontaneità e prudenza, godimento e rispetto, mistero e trasparenza, impeto e attenzione.
Mai però farà del male un abbraccio che aiuti a illuminare le pieghe nascoste, quelle dove timidi restano in disparte gli aspetti potenzialmente più fecondi di ogni esperienza vissuta con il cuore aperto.

21.2.04

Quando ti lasci fregare dalla musica, quando l'ascolto si fa profondo più dell'attenzione, può succedere. Lo senti, incredulo, ma devi ammetterlo: il cuore lacrima nebbia.

18.2.04

Si fluttua, e ci sono momenti in cui anziché avanzare sembra di retrocedere o peggio ancora stagnare, ma invece sotto la linea di galleggiamento le gambe non cessano di mulinare e anche controcorrente si nuota, sapendo che presto si arriverà a un braccio di fiume in cui potersi abbandonare al piacere acqueo.
Addirittura, chissà, a qualche incantevole pozza cristallina in cui fermarsi a giocare con l'allegria dei bimbi e la profondità consapevole di chi conosce la rara bellezza dei momenti ludici e per questo li sa apprezzare davvero.
E in ciascuna delle gocce sollevate a schizzo, riconoscere il rispecchiarsi del solare creato, che sorride riflettendo noi che sorridiamo.
Luce e acqua: in fondo siamo fatti in gran parte di questo.

14.2.04

Riporto anche qui la mia risposta a un commento di Ivo, riguardo al tempo come setaccio:

Beh, la puoi vedere anche nell'altro senso, con il setaccio usato come filtro: via tutto ciò che è inutilmente pesante, per poter sorbire le sottili e purissime onde d'amore, che resistono e restano perché in grado di attraversare ogni ostacolo.

12.2.04

Al volo e in piedi, nel bel mezzo di una serata dedicata a tutt'altro, ho fatto una veloce procedura a una blogger che però non mi conosce come vocenarrante. Spero le porterà beneficio. Da parte mia, sono contento.

11.2.04

Per la serie "stento a crederci, ma succede", segno un altro punto all'intuizione (chiamiamola così).

Un'amica, persona che in realtà vedo molto raramente ma con la quale vi sono frequenti scambi comunicativi sia per lavoro sia per affetto reciproco, in un messaggio e-mail accenna vagamente a suoi problemi di salute. Immediatamente le scrivo ponendo un interrogativo di una sola parola: "utero?", poi prima ancora che mi risponda confermando la mia supposizione, mi alzo in piedi e muovo le mani in aria raffigurandomela dinanzi a me, in piedi girata di fianco. Le faccio una procedura vera e propria (ossia, la faccio in aria a casa mia però è a lei che è diretta, io la sento lì) e poi in una successiva telefonata glielo dico. Rimane sorpresa e piacevolmente colpita, avverto la sua gratitudine che poi mi esplicita anche per iscritto.
Tutto questo è solo suggestione?

Dopo la procedura, mi è venuto anche di dirle che probabilmente deve scrollarsi di dosso le velleità di essere "una madre perfetta" (tema che ho già affrontato con altre persone in passato). Devo precisare che sebbene ogniqualvolta ci si avvicini ad argomenti personali si avverta tra noi un certo feeling, la nostra confidenza non è molto approfondita. Dunque in me, considerando razionalmente le cose, poteva anche esserci il timore di avere commesso una gaffe. Invece ricevo un suo messaggio di questo tenore: grazie, di tutto. delle energie positive e del "consiglio". sono ben lontana dall'essere una mamma perfetta ma forse vorrei poter dare tutto a xxx e forse non si può. baci yyy

Una piccola cosa, però di quelle che scaldano il cuore.

8.2.04

Se è vero che tempo e spazio sono categorie della mente è giusto non censurare i pensieri e le sensazioni che s'impadroniscono di noi anche contro ogni ragionamento. Appunto.

4.2.04

Il nostro istinto ne sa più di noi. È lui che se ci lasciamo andare sa suggerirci le parole giuste al momento giusto.
Complicano invece la vita i pregiudizi dell'iper-razionalità, quando ci frenano dal fare ciò che sentiamo.
Ho saputo che un messaggio di bene trasmesso via e-mail è stato graditissimo e questo mi fa particolarmente piacere, perché quando l'ho inviato ho fatto esattamente quello che sentivo, come se mi venisse suggerito da non so quale parte di me.
Forse un piccolo esempio di connessione?

1.2.04

A distanza di una settimana le une dalle altre, ho fatto alcune procedure al volo, con la persona "trattata" che stava in piedi o seduta su una sedia. Sono stati constatati effetti piacevoli e talvolta benefici fisici apprezzabili immediatamente. Da parte mia ho goduto quantomeno di un buon rilassamento. In alcuni casi ho avvertito in modo indiscutibile la presenza di scambi d'amore (uso la parola in senso lato). Probabilmente è questa la fonte d'energia più potente al mondo. Ed è l'unica che oltre ad essere rinnovabile non inquina.

30.1.04

Fabio Ranza, un amico chitarrista di cui avevo già parlato (qui e qui) sta attuando un progetto che dall'ambito musicale va a toccare la sfera della consapevolezza spirituale:

Mirror (specchio) e' musica completamente improvvisata nel senso stretto della parola, voglio dire; quando inizio non ho neanche un'idea, parto dal niente.
Provo a lasciare andare, far fluire le note una dopo l'altra, cercando di lasciare alle spalle tutto: pregiudizi, inibizioni, false credenze e quant'altro possa frenare il libero andare.
In altre parole spengo la mente, non penso, lascio che le cose accadano da sole.
In quanto musica come specchio di me stesso lascio volontariamente eventuali errori, incertezze, esagerazioni, rumori ecc. perche' penso che diano verità alla cosa.


Se la cosa vi interessa o incuriosisce, potete anche scrivergli.

29.1.04

Avevo già fissato un appuntamento per oggi, ma V. mi ha telefonato per rimandare alla prossima settimana. Poco male, oggi mi lascio guidare dai segni dei bimbi sconosciuti. Come quello che stamane piangeva disperato dopo essere stato mollato lì al caldo tutto imbacuccato dalla sua mamma: altre persone tentavano di calmarlo alleggerendolo un po', ma come d'incanto ha smesso di piangere solo quando l'ho preso in braccio e ho cominciato a parlargli con voce bassa e tono rassicurante. O come quella incontrata per strada che dal passeggino mi ha regalato un sorriso gioioso puntandomi un dito: mi stavo quasi per fermare dopo aver notato una voglia rossa sulla sua graziosa fronte, proprio all'altezza del "terzo occhio". È quasi uguale a quella che ho anch'io, sebbene sia visibile solo in rarissime occasioni (non ho ancora capito per quale meccanismo compaia e scompaia).

26.1.04

In un morbido abbraccio riconoscere la magia dell'essere attraverso l'esserci; rendersi poi conto che delle parole non c'è bisogno, non quando si dimostrano inabili a rendere il senso di quel che si era sentito alla perfezione, avvolti da serenità appassionata. E ho sete ancora.

22.1.04

Un frammento di calore, da uno scambio di affetto gratuito:

[...] mi ha fatto piacere risentirti e soprattutto mi fa bene sentire che le cose vere restano attraverso il tempo.
e' un momento di grande cambiamento, dolore, casino, riflessione e - forse grazie, forse per colpa di tutto ciò - di grande vitalità mentale.
Quindi non vedo l'ora [...]


Le cose vere restano perché il tempo è un setaccio.

19.1.04

Per purificare la casa in questo lunedì di luna calante, in mancanza dei carboncini, anziché bruciare incenso mirra e sale mi sono accontentato di accendere due bastoncini aromatizzati all'incenso e alla mirra e una candela, percorrendo ogni stanza accompagnato da un folletto e una fatina che mi hanno aiutato. In fondo, nei riti conta tanto il simbolo quanto la sostanza.

16.1.04

Le dighe del fare contengono le ondate che porterebbero a un dire spropositato e poco comunicativo... in altre parole, sento molto, ma non è pienamente attivo il decodificatore che permetterebbe di verbalizzare.

Meglio abbandonare l'orecchio alla magica intensità di alcuni sconosciuti passaggi interiori, di cui questo brano musicale (grazie ad Arkangel) può farsi metafora.

13.1.04

Finalmente è possibile fornire una risposta a Nicola Z., del quale era stato pubblicato l'appello in cui chiedeva di essere aiutato per un caso di "possessione maligna da parte di 2 larve astrali".
Ecco quanto mi è stato riferito da una persona che si è interessata presso chi ne sapeva più di noi:

Dicono che prima di rivolgersi ad un esorcista (caso estremo) sia meglio rivolgersi a quei gruppi di preghiera che ovunque si formano nei paesi/città anche a questo scopo.
E che spesso sia sufficiente questo per liberarsi del "problema".
Se poi anche così non dovesse essere sufficiente saranno i gruppi di preghiera stessi che lo indirizzeranno dalla persona giusta (in quanto sono più che abituati a gestire queste situazioni).


Naturalmente qualunque ulteriore suggerimento sarà accolto e trasmesso.

12.1.04

Facendo del bene agli altri, così senza pensarci, puoi ritrovare te stesso e goderti il libero fluire di un vivere semplificato.

4.1.04

Ieri ho mandato un sms a V., dicendole che "Mi sento pronto per il secondo capitolo".
Chissà se e quando lo leggerà, se è vero che da mesi e mesi è in viaggio per paesi lontani. Ma tanto, conta quello che è maturato in me e considero positivamente la voglia di dare un'altra accelerata all'evoluzione delle parti più insondabili e meravigliose che il nostro essere offre.
La mia memoria per le date è confortata da appunti sparsi, comunque è più di un anno che non vado lì. Nel frattempo non mi sono certo fermato e nel caso V. non sia disponibile in tempi ragionevoli penso proprio che riallaccerei altri contatti per proseguire insieme a chi vuole questo cammino di sperimentazione e crescita spirituale.

1.1.04

...fluttuando.