31.12.05

I've got to go. I'm gonna go.
I am going.
I go.
And I will go and go and go
yes I will go and go and go
and go and go and go and go
And I'll
be gone.

25.12.05

È ancora Natale e stasera comincia Channuka, la festa delle luci. Quest'anno è la seconda coincidenza, dopo che lo scorso ottobre il capodanno ebraico giunse più o meno in concomitanza con l'inizio del ramadan islamico.

Tu sai, sai bene come le religioni monoteiste possano essere false coperture degli stessi orrori oppure sfaccettature diverse di un unico diamante radioso.

A te come a tutte le persone dotate di luccicanza spetta il compito di trasformare prismaticamente le onde, attraverso i piccoli atti quotidiani del comune vivere, attraverso la semplicità della consapevolezza autentica, attraverso la gioia recuperata nonostante le traversie, grazie al sorriso vero che nasce dal calor bianco del cuore aperto e pulsante.

Il mio augurio è per il tuo presente, sereno per te e i tuoi cari, ma anche perché le tue potenzialità sappiano sempre trovare una via d'espressione che esalti il bello e il bene.

Ti mando baci e abbracci e calore.

22.12.05

Sei infiammato. Però tu ti affidi, dunque guarisci.

Me lo hanno detto lunedì durante una seduta di digitopressione a opera di persona ispirata, mentre subivo rilassato il dolore benefico, quello che aiuta a sbloccare i flussi energetici (nella fattispecie, interessato era il meridiano dello stomaco oltre a quello del triplice riscaldatore). Ho poi provveduto a un'applicazione di argilla al braccio e alla mano dolente da troppi giorni e sto notando miglioramenti immediati.

Quella frase mi è rimasta impressa. Ieri mattina, alla signora che mi porgeva il polso gonfio chiedendomi un parere, ho chiesto di rilassare il braccio, facendole notare che anche quando cessavo di sostenerlo rimaneva rigido e sospeso in aria. Ciò l'ha aiutata a constatare esplicitamente di essere "un fascio di nervi". L'ho invitata a lavorare su di sé finché non riuscirà ad affidarsi e spero per lei che ci arrivi presto.

Gli aiuti non mancheranno mai a chi non perde la voglia di chiedere e la fiducia nella lealtà dell'universo.

15.12.05

Esiste un discrimine tra volere e desiderare: alla volontà si accompagna la determinazione, che permette di raggiungere obiettivi, o quantomeno di puntarvi, attraverso l'applicazione e l'esercizio. Importante, utile, encomiabile.

Il desiderio è connotato da una forza pulsionale più profonda, meno avvezza alla pratica paziente, ma praticamente inesauribile. Se ho il coraggio di desiderare qualcosa, potrò smuovere pressoché qualsiasi ostacolo, perché riuscirò a considerarlo marginale rispetto alla meta cui punta con fede cieca il mio motore nucleare.

Una volontà desiderante, o un desiderio temperato dalla volontà, probabilmente aiuteranno a mantenere l'equilibrio nello slancio evolutivo verso la felicità realizzata.

8.12.05

Traduco al volo dall'inglese quanto trovo scritto in una pagina che parla degli specchi esseni:

Il settimo specchio ci rimanda la percezione che abbiamo di noi stessi. Gli altri ci percepiranno e tratteranno a seconda di come noi percepiamo e trattiamo noi stessi. Se abbiamo un'autostima bassa e non riconosciamo la nostra saggezza e bellezza, gli altri non le riconosceranno. Se siamo arrabbiati, amari e gelidi verso gli altri, essi a loro volta reagiranno nello stesso modo nei nostri confronti. Se cambiamo la nostra percezione di noi stessi, cambiamo il mondo. Forse è il momento di essere gentili, amorevoli e compassionevoli verso noi stessi e gli altri. Ricorda il detto: "L'unico motivo per cui una persona ha potere su di te è che tu vuoi qualcosa da lei." Che sia amore, gioia o un collegamento personale con Dio, forse quella cosa si può trovare dentro di noi...

1.12.05

Mi hanno insegnato un esercizio, graziosamente per telefono, ma il mittente originale era un Maestro in diretta (grazie!).

Mettiti seduto, più o meno nella posizione del loto, quella a gambe incrociate. Porta le mani in alto, con i palmi rivolti all'insù. Visualizza una sfera bianca luminosa che scende ad avvolgerti la testa, come l'aureola dei santi. Poi una pioggerellina sottile, verdina, che cade e scende su di te lavando via ogni male. Con le mani raccoglila: quando le senti cariche, quando ti formicolano un po', portale alla nuca e riversa quel liquido benefico su spalle e collo. Sentilo penetrare in profondità.

La sfera bianca luminosa ti avvolge tutto il corpo. Le mani di nuovo in alto, a lato rispetto al corpo e posizionate di taglio. Sempre aperte verso l'alto, si congiungono al di sopra della testa a raccogliere il respiro sottile e scendono a portarlo nel corpo. Così la mente e l'agire non resteranno troppo indietro rispetto alle intuizioni. Quando le mani si trovano in alto tu inspiri, quando scendono espiri. La respirazione dev'essere marziale: inspirazione decisa e veloce, altrettanto rapido e deciso il gesto, forte e d'un colpo l'espirazione.
Questo serve a ricentrarsi: quando i tre corpi (etereo astrale e fisico) si sfasano è come se i tuoi pezzi fossero sparpagliati qua e là. Immagina tre figure di colori diversi semitrasparenti che devono essere riallineate.


Ecco.