30.9.04

Cerchi l'alfabeto completo e ce l'hai in mano. Inutile accusare le circostanze o gli ostacoli immaginari. Quello che sapevi è ancora lì, c'è solo da scavare un pochino, anzi magari basta scostare un poco di sabbia e terriccio, polvere naturale accumulata insieme ai chili di troppo. Ciò che è stato fatto ha un solo valore: quello di riferimento, di incoraggiamento per le volte in cui il risultato è stato positivo o brillante. Per il resto, conta solo quello che hai ancora voglia di fare, guardando al presente e agli spazi plurimi che ti si aprono davanti. Puoi anche procedere come il vento, che non teme le biforcazioni. L'importante è che nemmeno tu tema di frantumarti, d'altronde basta ricordare la potenza del vortice di luce che ti tiene insieme. Lasciarsi soffiare in avanti dal vento solare, come un'astronave leggera in agile volo tra alberelli di giovani chiome lucenti.

29.9.04

Una via al "continuo infinito presente" è sicuramente l'amore, quello che sa dipanare la matassa del vivere allargando le maglie del tempo fino a rendere eterno ogni singolo istante nel magico ottundimento dell'abbandono consapevole.

L'amore condiviso e il godimento moltiplicato che ne consegue, belli di per sé, si nobilitano assurgendo a figura mistica, sotto forma di alta preghiera elevata al mistero del nostro essere senza tempo.

[ v. anche 10.12.02 e 19.4.04 ]

26.9.04

Ancora sul tempo

Partendo da una pagina di Medea in cui si legge:

Il Passato, il Presente e il Futuro riuniti in realtà al centro in un unico Grande ed Eterno Ciclo chiamato Continuo Infinito Presente, in cui tutto esiste contemporaneamente.

ho piluccato grazie a Google un interessante articolo: Una visione diversa del tempo.

E voi, che visione del tempo avete?

25.9.04

Trova il tuo presente nei piccoli gesti e nell'immensa irradiazione che ti tiene collegata al tutto.

22.9.04

Certe sensazioni sono così forti che ce le spieghiamo solo con la predestinazione, o ammettendo che esista l'anima, o un piano superiore o più profondo, uno spessore leggero che vola a intrecciare unioni magiche imprevedibili che lasciano increduli.
La ragionevolezza ha poco spazio quando cantano quei sottili uragani.
Mentre i piedi toccano terra, l'essenza fluttua da sé.

19.9.04

Ieri sera ho goduto di un privilegio visivo: mi sono trovato alla finestra giusta nel momento giusto e così mi si è parata innanzi una falce di luna straordinaria, rossa e sottile, un crescente da lasciare a bocca aperta.
Ho avuto fortuna, perché dopo qualche minuto era già sparita concludendo silente il suo tramonto.

Al suo posto, scritto in blu sullo sfondo scuro della volta semistellata, aveva lasciato un dialogo telepatico:

- Posso spegnere la radio o stai ascoltando?
- A me piace il suono della tua voce.
- ...
- Ma anche quello dei tuoi silenzi. Con te amo avvolgermi occhi negli occhi nel ronzio dell'anima.

16.9.04

Non so se gli angeli custodi esistano davvero o se siamo semplicemente immersi in un fluido amniotico cosmico in cui ciascuno può a turno emanare energie buone per qualcun altro, vicino o lontano, amico o estraneo, conoscente o sconosciuto.

So però che tra le preghierine, quella dell'Angelo Custode mi è sempre piaciuta, anche dopo essermi allontanato dalla religiosità tradizionale [vedi 29.8.02]. E tacitando lo scetticismo, penso agli angeli con benevolenza.

Sarà per questo che mi ha intenerito la leggenda raccontata oggi da Placida Signora.

14.9.04

I fumi di ieri sera erano quelli di sale incenso e mirra bruciati con i carboncini e portati in cerimonia itinerante per casa insieme a una candela di pura cera.

E perché dirlo qui, se era sempre la solita purificazione della luna calante?
Perché non esistono cose solite se ci ricordiamo che ogni giorno è un giorno speciale, ciascun istante una gemma preziosa.
E poi perché anche ieri sera, in qualche modo, il fumo era legato alla luce.


[ precedenti: 3.8.04 e 17.7.03 ]

13.9.04

smoke
gets in her eyes of light

9.9.04

Nel tempo senza tempo

Cullano i sogni la luce e a occhi aperti ti percorro, le labbra dischiuse, goloso di magia.

5.9.04

Nella simbologia rituale, la donna che balla al centro rappresenta la fiamma che non si spegne (come del resto spesso sembra avvenire in ambito sessuale). La fiamma di una o più candele qualche potere magico lo possiede, o per meglio dire lo riceve dal cuore che l'ha accesa.
Ieri notte ho avuto modo di constatare che il fuoco di un falò sa essere magico se ravvivato dal desiderio elevato al cielo dagli astanti. Il fuoco di un falò porta in aria lapilli, la magia che noi standogli intorno gli conferiamo porta in alto lo spirito, ci mette in contatto con il sé superiore di noi stessi o del cosmo. Ci mette in contatto anche con chi materialmente non è più presente accanto a noi. Questa è la magia liturgica di una ritualità profana e pulita.

4.9.04

Chissà se era Venere quella luce vista l'altra notte a est-sud-est mentre rientravo verso le quattro. Sono un po' stanco, ma mi rendo conto di quanto ne valga la pena. Specialmente quando non mi sembra di fare alcunché di importante e invece ricevo gratificazioni inattese da chi ha colto in qualche modo benefici dalla mia presenza. Mi sto sbrodolando addosso, sembra, eppure queste righe le pubblico, perché in certi momenti bisogna anche saper essere autoindulgenti.