16.2.05

Sarà anche vero che per imparare una cosa qualcuno te la deve insegnare, che per apprendere un concetto qualcuno te lo deve comunicare, ma se non si è pronti ad accogliere quell'insegnamento, a recepire quella comunicazione, il passo in avanti non si compirà.

Un esempio personale riguarda una teoria che mi fu riferita anni fa (ricordo anche la circostanza precisa) sul fatto che noi abbiamo una specie di "antenne" e se impariamo a drizzarle riusciremo a "sintonizzarci" su determinate frequenze, atte per esempio a farci incontrare chi saprà esserci d'aiuto nel nostro personale cammino evolutivo.
Accolsi la teoria con una robusta dose di scetticismo nei confronti dell'autore che la sosteneva, e solo col tempo, piano piano, i dubbi si diradarono, permettendomi di accettare quella che adesso mi pare una constatazione acquisita (e legata in un certo qual modo alle ipotesi vibrazionali o elettromagnetiche, comunque si voglia considerare il nostro essere anche o soprattutto vortici di luce).

Una curiosità: pochi giorni or sono mi è venuto un piccolo flash e per verificare ho scritto a chi mi aveva illuminato (Lay), chiedendole se per caso l'autore in questione fosse costui.
Risposta affermativa, e mio conseguente compiacimento di fronte alla coincidenza di ritrovarmelo in questo periodo menzionato dalle visualizzazioni di Occhi-di-luce nonché, inopinatamente, in pagine consultate in rete mentre cercavo altro.

9.2.05



L'albero della vita (Sephirot)

1.2.05

Cercare di capire perché accadono le cose è facile se queste riguardano gli altri, lo è meno quando l'intoppo ci colpisce.
Quanto ci compete però riguarda innanzitutto noi stessi: non possiamo pretendere di voler bene al prossimo prima di volerne a noi stessi, non possiamo sperare di aiutare gli altri senza essere in grado di evolvere personalmente.

Per questo è opportuno non smettere di considerare ogni evento un segnale, ciascun segnale un messaggio, le serie di messaggi una conferma e un aiuto costante.

Donde questo provenga non so e non intendo dimostrarlo, né lo potrei, ma la nostra realtà vibrazionale è un dato di fatto, sebbene non siamo in grado di coglierla che per intuizioni sfuggenti e veloci (un po' come nella fisica quantistica gli elettroni).

Siamo vortici di luce, o se vogliamo metterla diversamente, siamo fatti anche di onde elettromagnetiche.