27.5.04

Rispondendo a una sollecitazione sulla realizzazione dei desideri, Layla nei commenti di qualche giorno fa scriveva:

...da un lato credo che molte cose siano già insite in noi e nella nostra conoscenza interiore per cui sappiamo (senza saperlo) ciò che succederà o cosa sarebbe meglio succedesse per cui lo desideriamo. E poi succede.
Dall'altro invece credo che più che quello che noi desideriamo succederà ciò che è più giusto per noi anche se noi non lo desideriamo molto. Ma succederà, a meno che noi si faccia tanta "violenza" e ci si opponga affinchè non succeda. Ma forse così facendo peggioriamo le cose in quanto staremo solo rimandando qualcosa che a volte è inevitabile.
Spesso poi succede che l'avremo talmente procrastinato da vederlo succedere in un'altra vita successiva e allora lì, non ricordando quella precedente, perdiamo il filo... e così iniziano tutti i "perché", "perché a me", "ma non è giusto"... che pullulano nelle nostre vite.


Questa visione karmica dell'esistenza non fa a pugni con la logica (vedi anche come Gabriele Bertani su Asgard News ne illustra il meccanismo a proposito del perdono) e mi pare anche utile per ridurre frustrazioni aumentando la capacità di comprendere e dunque di superare serenamente gli ostacoli.
Certo, come tutti gli insegnamenti sottili, non è di facile e immediata applicazione, ma se è vero che "siamo qui per imparare" non c'è motivo per scoraggiarsi.
Nel frattempo, un respiro profondo, un fluire interiore e uno sguardo sorridente possono fare molto.

Riferimenti precedenti su vocenarrante:
- Giri di pista (21.8.02)
- Caso e ostacoli (3.10.03)
- Tempi di apprendimento (24.3.04)

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