3.12.03

Sono d'accordo con Lay quando in un vecchio commento diceva che la condivisione dei pensieri positivi dovrebbe essere più comune.

In quello stesso commento erano espressi concetti da ricordare:

penso anch'io che l'equilibrio sia nel donarsi senza depauperarsi.
Fino a che si sente che l'esserci non intacca le nostre energie ma al contrario le accresce credo significhi che si è in quell'incantesimo che può essere l'incontro di anime. Laddove non c'è calcolo, non c'è dare e avere, ma solo essere.
Spesso ci si rende conto che anche nei momenti che ci sembrano i più "normali" in cui si crede di non fare nulla di particolare si può scambiare con l'altro molto più di quanto si pensa di fare quando ci accolliamo problemi che non ci appartengono pensando di sgravare l'altro a cui invece i problemi competono. E se gli competono dovrà comunque attraversarli e nessuno potrà farlo al suo posto.


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Aiutare qualcuno ad accendere un lume non deve poi comportare la necessità di reggerglielo. Casomai si potrà approfittare della luce per leggere qualcosa insieme. O per guardarsi negli occhi. Da vicino.

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