27.11.03

Sono stato a un funerale.
Occasione triste, di regola, ma è come essermi immerso in un bagno d'affetto. Oltre ai miei e a mia sorella, ho rivisto persone che mi hanno sempre voluto bene quando ero piccolo, e noto che hanno continuato a farlo, sia pure a distanza (ex vicini di casa e loro figli, conoscenti di famiglia...).
Sono proprio fortunato, lo ripeto, anche per queste cose. Ed è stato molto bello constatare che la mia semplice presenza lì erogava piacere e conforto alle persone in quel loro momento di dolore acuminato.

È stato anche un tuffo nel passato, ma non da struggimento: un tuffo in quello che magari all'epoca non apprezzavo a sufficienza dandolo per scontato, le piccole grandi gioie delle amicizie e della serenità familiare che fino a molti molti anni dopo ho sempre considerato la normalità, senza sapere né immaginare gli innumerevoli drammi vissuti anche dai miei coetanei bambini e ragazzini.

Ho rivissuto i momenti dei funerali di mia nonna e le associazioni d'idee mi hanno portato verso colei che proprio in quel periodo mi aveva fatto nuovamente sentire in paradiso, alleviando anche le pene per quella separazione terrena (in verità, ricominciai a sentirla intera proprio dopo la sua morte, la mia nonnina bella).

Quindi oggi un saliscendi di sensazioni, una ricchezza di emozioni in una commistione tra presente e passato, un po' da sovraccarico forse, ma bello ancorché malinconico. Se dovessi tirare una somma, sarebbe positiva.

-.-.-.-

Per te che leggi, un auspicio autorealizzante.
Vola sulle ali dell'entusiasmo e abbi cura di te: quando riatterri, che sia su un prato delizioso e invitante.

Dillo, dittelo: "Volo sulle ali di ogni piccolo entusiasmo e avrò cura di me. Volo e mi piace, ma so che invitanti delizie mi attendono all'atterraggio."

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