26.9.03

Anni fa un'amica dolce e carissima mi raccontava che in quel preciso periodo della sua vita stava lavorando tantissimo, affrontando problemi spinosi in vari ambiti e dormendo molto meno del necessario, ma senza sentirsi distrutta come si sarebbe aspettata. Concluse: "È l'amore che mi sostiene."

Qualche tempo dopo capii per esperienza diretta che cosa intendesse descrivere: una forza senza sforzo, un'energia senza dispersione, una luce senza abbagliamento. Un fluire estatico e lucido ad un tempo che con una manciata di ore di sonno mi permetteva di attraversare agilmente intere settimane superando ostacoli svolgendo compiti rispettando incombenze senza trascurare l'essenziale nelle sue migliori forme: intreccio carnale e spirituale, eros e reiki, l'amore dei corpi e degli sguardi, l'abbraccio di anime che si baciano.

Tutto ciò è un patrimonio che emana da noi una volta disseppellito il diamante, ma è come carburante che abbisogna di una scintilla per accendersi e accenderci.
Altrimenti ciccia. Difatti stamane, per essermi coricato alle 4 e alzato alle 7, sono quasi distrutto.

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