16.7.03

L'altra sera, sdraiato al buio senza pensieri, ho sentito nell'aria un odore dolce, un'emanazione fin troppo cara e lontana.
Mi sono però reso conto che non proveniva da ricordi passati, ma da me. Ero io a emanare quell'effluvio d'amore, qualcosa di simile alla melanina quando adorna una pelle bella da baciare.
L'intuizione è sopraggiunta a dirmi che quello è il profumo dell'essere che gode l'istante presente, senza dubbi, pensieri e retropensieri, senza rimpianti né progettualità. Gode l'istante presente nella consapevolezza dell'abbandono al vivere, al flusso del sé che si fonde col tutto senza distinguere e senza necessità alcuna di proiettarsi in un altrove.
La prova del nove è stata la scomparsa della percezione olfattiva nel momento in cui troppe elucubrazioni hanno distratto il cuore, orientandolo verso la mente più che verso l'anima.

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