6.7.03

In calce all'intervento di ieri ho trovato questo divertente commento:

dr Vocenarrante, sono andata a vedere l'omonimo blog...Per renderle simile l'atmosfera di dolcezza, vuole che La chiami "scoiattolino"?
Signorina Silvani


Per una serie di associazioni d'idee, mi fa venire in mente la questione del nome e degli pseudonimi. I vezzeggiativi amorosi, in base al contesto e ai significati "privati" loro attribuiti, da ridicoli possono diventare piacevolissimi in ambiti ristretti, intimi. Per quanto mi riguarda, mi piace sentirmi chiamare per nome, ma ci rinuncio volentieri laddove la riservatezza lo richiede (come in queste pagine, e scusatemi).
Vedo d'altronde che la stessa cosa viene fatta da altre persone quando si trattano argomenti poco convenzionali o si rivelano particolari che potrebbero compromettere una serie di rapporti interpersonali.

In effetti però tutto questo può essere di trascurabile importanza per più motivi, specialmente se lo consideriamo dal punto di vista karmico. Quanto ci appartiene il nome che portiamo in questa vita? Quando uno spirito guida si fa identificare con un nome, significa che quello è il suo vero nome, il nome dell'anima?
So come mi chiamo ora, ma qual è il mio vero nome? Prima o poi forse lo scoprirò, magari quando farò una regressione ipnotica per vedere se ero un Esseno. Comunque vada, tuttavia, non dimenticherò che il mio valore è quello di esserci, qui e ora, e dipende da me oggi. Ogni giorno.

Nessun commento: