15.3.08

Clic, è così che fa, dentro. Se vai di fretta o ti lasci assordare da distrazioni varie, nemmeno lo senti. Clic. Come quando il cielo muta colore, come quando gli assaggi cambiano sapore. Clic, e percepisci una sfumatura diversa nelle onde che t'attraversano, una frequenza alterata nelle speranze che emetti. Non slanci in avanti tutto te stesso, non più, non adesso: clic. Proiettandoti in una proiezione ti vedi e capisci che non vuoi quel che volevi, che è tardi, o presto, che comunque non è il momento. Addirittura giungi a chiederti se mai lo è stato, ma in verità non dubiti che sia stato, anche perché l'hai visto riflesso nel prisma delle tue lacrime, copiose e dirompenti. Il fatto è che ti sei già fracassato abbastanza e ora vuoi solo miele. Diluito in nettare alcolico, possibilmente. Dolcezza e forza. Musica e... boh.

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