30.4.03
29.4.03
28.4.03
Esce fuori Escher
L'altra sera un dialogo (incredibilmente dal vivo) con la principessa radiosa ci ha più volte portati a uno scambio di ruoli rispetto all'atteggiamento iniziale di un anno e mezzo fa, per cui stavolta era lei a porre dubbi e io ad affermare una fede acquisita nella realtà immateriale e nella convinzione che niente succede a caso.
Ora, io so bene che lei, splendida commistione e punto d'incontro tra terreno e ultraterreno, si trova a un livello di consapevolezza spirituale piuttosto elevato. Forse proprio per questo l'episodio mi ha ispirato una intuizione notturna, scarabocchiata su un fogliaccio: che la visione della realtà evolva in modo quantistico, a scatti discontinui.
L'immagine che può rendere l'idea di tale meccanismo cognitivo è quella dell'interpretazione fornita dal nostro cervello alle figure di Escher. Contemplando certi paradossi logici, la considerazione di una delle due immagini possibili fa scattare alternativamente uno o l'altro modo di vedere. Analogamente, ogni passo in avanti nell'evoluzione personale può portare a un ribaltamento della visione cerebrale e così la realtà potrà sembrare di volta in volta caotica o ordinata (però a un grado superiore) a mano a mano che si procede nella conoscenza, o per meglio dire, nella consapevolezza.
L'altra sera un dialogo (incredibilmente dal vivo) con la principessa radiosa ci ha più volte portati a uno scambio di ruoli rispetto all'atteggiamento iniziale di un anno e mezzo fa, per cui stavolta era lei a porre dubbi e io ad affermare una fede acquisita nella realtà immateriale e nella convinzione che niente succede a caso.
Ora, io so bene che lei, splendida commistione e punto d'incontro tra terreno e ultraterreno, si trova a un livello di consapevolezza spirituale piuttosto elevato. Forse proprio per questo l'episodio mi ha ispirato una intuizione notturna, scarabocchiata su un fogliaccio: che la visione della realtà evolva in modo quantistico, a scatti discontinui.
L'immagine che può rendere l'idea di tale meccanismo cognitivo è quella dell'interpretazione fornita dal nostro cervello alle figure di Escher. Contemplando certi paradossi logici, la considerazione di una delle due immagini possibili fa scattare alternativamente uno o l'altro modo di vedere. Analogamente, ogni passo in avanti nell'evoluzione personale può portare a un ribaltamento della visione cerebrale e così la realtà potrà sembrare di volta in volta caotica o ordinata (però a un grado superiore) a mano a mano che si procede nella conoscenza, o per meglio dire, nella consapevolezza.
26.4.03
L'imperscrutabilità delle vie telematiche ha fatto sì che, nel tentativo di aggiornarla, abbia rischiato di perdere vagolando, la pagina che raccoglie parole incontrate o ricevute da diverse fonti. Ne ho recuperato una versione quasi completa grazie alla cache di Google. Quasi completa, dunque vi invito nuovamente a contribuire, sia per reintegrare quanto è andato smarrito nei misteriosi flussi elettronici, sia per aggiungere voci e sguardi alla nostra piccola collezione. A scelta, potete usare il forum o scrivermi privatamente. Grazie.
24.4.03
22.4.03
Il cuore non smette mai di pulsare, anzi di ardere, alimentandosi anche a distanza, però neanche le mani sono da meno.
Sebbene siano diversi mesi che non vado da V., qualche procedura qua e là continuo a farla, anche e soprattutto in situazioni improvvisate. Per esempio, ieri pomeriggio: ho praticato un massaggio alla schiena a una tipa mentre era seduta su una sedia e poi a un certo punto ho staccato le mani... in realtà già il massaggio "a contatto" era tipo procedura, perché anziché rispettare l'ortodossia dello scioglimento muscolare lasciavo che le mani vagassero in modo apparentemente poco logico e mi limitavo ad assecondarle. Comunque, dicevo, a un certo punto ho staccato le mani e quando la destra si è trovata davanti al suo viso lei a occhi chiusi ha mormorato, estasiata: "Che bel massaggio di panna!"
L'espressione mi è piaciuta e mi ha confortato nella convinzione che anche senza toccare fisicamente un corpo si riesca a trasmettere parte dell'energia che benevolmente ci pervade.
Sebbene siano diversi mesi che non vado da V., qualche procedura qua e là continuo a farla, anche e soprattutto in situazioni improvvisate. Per esempio, ieri pomeriggio: ho praticato un massaggio alla schiena a una tipa mentre era seduta su una sedia e poi a un certo punto ho staccato le mani... in realtà già il massaggio "a contatto" era tipo procedura, perché anziché rispettare l'ortodossia dello scioglimento muscolare lasciavo che le mani vagassero in modo apparentemente poco logico e mi limitavo ad assecondarle. Comunque, dicevo, a un certo punto ho staccato le mani e quando la destra si è trovata davanti al suo viso lei a occhi chiusi ha mormorato, estasiata: "Che bel massaggio di panna!"
L'espressione mi è piaciuta e mi ha confortato nella convinzione che anche senza toccare fisicamente un corpo si riesca a trasmettere parte dell'energia che benevolmente ci pervade.
14.4.03
contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza
(Salmi, 17,15)
Leggere i Salmi gustandone la poesia, assaporarli con l'animo di chi ascolta il soul, che rispetto al gospel aveva fatto un'operazione: alla parola God, Dio, era stata sostituita Baby, piccola mia.
Forse che l'amore per un altro essere umano non ha qualcosa di divino?
(Salmi, 17,15)
Leggere i Salmi gustandone la poesia, assaporarli con l'animo di chi ascolta il soul, che rispetto al gospel aveva fatto un'operazione: alla parola God, Dio, era stata sostituita Baby, piccola mia.
Forse che l'amore per un altro essere umano non ha qualcosa di divino?
11.4.03
Gli incontri che si fanno non sono casuali
Credo che ciascuno voglia (o debba) trovare i propri specchi. Specchi che magari rifletteranno solo una piccola componente del nostro essere o del nostro fare, ma che indicano quali strade stiamo percorrendo e quali passi potremmo compiere per migliorarci.
È indiscutibile l'estrema varietà degli incontri possibili, nella vita carnale come in quella telematica (non dico virtuale, perché siamo veri).
Dunque chi in un determinato ambito, per esempio quello dei blog, riferisce esclusivamente esperienze negative, in qualche modo se le sarà andate a cercare (probabilmente con le polemiche, gli atteggiamenti ostici o esageratamente competitivi, la miopia di chi vuole bruciare le tappe senza costruire).
So di essere fortunato nel poter fornire esempio contrario: in rete o grazie alla rete ho ampliato il numero e l'intensità degli interscambi comunicativi e perfino dei rapporti di amicizia, rinsaldando quelli esistenti e magari un po' trascurati, assistendo meravigliato alla nascita di nuovi intrecci essenziali.
Credo che ciascuno voglia (o debba) trovare i propri specchi. Specchi che magari rifletteranno solo una piccola componente del nostro essere o del nostro fare, ma che indicano quali strade stiamo percorrendo e quali passi potremmo compiere per migliorarci.
È indiscutibile l'estrema varietà degli incontri possibili, nella vita carnale come in quella telematica (non dico virtuale, perché siamo veri).
Dunque chi in un determinato ambito, per esempio quello dei blog, riferisce esclusivamente esperienze negative, in qualche modo se le sarà andate a cercare (probabilmente con le polemiche, gli atteggiamenti ostici o esageratamente competitivi, la miopia di chi vuole bruciare le tappe senza costruire).
So di essere fortunato nel poter fornire esempio contrario: in rete o grazie alla rete ho ampliato il numero e l'intensità degli interscambi comunicativi e perfino dei rapporti di amicizia, rinsaldando quelli esistenti e magari un po' trascurati, assistendo meravigliato alla nascita di nuovi intrecci essenziali.
9.4.03
Come si può resistere all'irresistibile? E poi, perché si dovrebbe?
La ragionevolezza serve a campare quotidianamente, ma laddove diventa alibi per le scelte mancate occorre delimitarla se non addirittura negarla.
Sì vabbe', parole. A quando l'azione? Troppi interrogativi, retorici per di più, ma così è. Se vi pare, o anche no.
Baciando la pelle a sfioramento la sensazione che si impone è che l'anima stia anche in superficie...
Voglio un cocktail di sapori, voglio proprio quello lì. Non che gli altri mi dispiacciano, ma il nettare degli dèi è irrinunciabile una volta gustato, perché in-di-men-ti-ca-bi-le.
mostrami i prodigi del tuo amore (Salmi 17:7)
La ragionevolezza serve a campare quotidianamente, ma laddove diventa alibi per le scelte mancate occorre delimitarla se non addirittura negarla.
Sì vabbe', parole. A quando l'azione? Troppi interrogativi, retorici per di più, ma così è. Se vi pare, o anche no.
Baciando la pelle a sfioramento la sensazione che si impone è che l'anima stia anche in superficie...
Voglio un cocktail di sapori, voglio proprio quello lì. Non che gli altri mi dispiacciano, ma il nettare degli dèi è irrinunciabile una volta gustato, perché in-di-men-ti-ca-bi-le.
mostrami i prodigi del tuo amore (Salmi 17:7)
2.4.03
Sono al computer con la TV accesa alle mie spalle su un canale musicale. Una voce che non conoscevo mi attrae con una melodia facile e la dizione dolce. Mi giro e ho la conferma dei miei sospetti: è Carla Bruni, l'ex modella che si è messa a cantare.
La canzone è Quelqu'un m'a dit. Il testo esprime un senso di transitorietà che fu già materia per molti poeti, ma contiene anche un messaggio che pulsa al mio sentire, mettendo in musica temi colti altrove e riproponendoli all'incredulità del cervello razionale:
Pourtant quelqu'un m'a dit...
Que tu m'aimais encore,
C'est quelqu'un qui m'a dit que tu m'aimais encore.
Serais ce possible alors ?
Mi hanno detto che mi ami ancora, è mai possibile?
O sarà vero che le destin se moque bien de nous, il destino ci prende in giro?
Eppure mi hanno detto...
La canzone è Quelqu'un m'a dit. Il testo esprime un senso di transitorietà che fu già materia per molti poeti, ma contiene anche un messaggio che pulsa al mio sentire, mettendo in musica temi colti altrove e riproponendoli all'incredulità del cervello razionale:
Pourtant quelqu'un m'a dit...
Que tu m'aimais encore,
C'est quelqu'un qui m'a dit que tu m'aimais encore.
Serais ce possible alors ?
Mi hanno detto che mi ami ancora, è mai possibile?
O sarà vero che le destin se moque bien de nous, il destino ci prende in giro?
Eppure mi hanno detto...
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