10.12.02

Grazie a Millevoci, che ospita alcuni miei versi. Sono parole d'amore innato, quello che prende e illumina dal di dentro, ti fa sorridere radiosamente a ogni cosa e al tutto.
Ma anche lo stesso che se non ci sei abituato ti inebria togliendoti lucidità e annebbiando la capacità di vagliare le cose, di ridurre gli errori. Così capita che insieme a ricordi ineffabili rimanga la scia del rimpianto, uno spumeggiante scintillio che si nutre di lacrime per il non vissuto.
Non volendo gettare palate di sabbia sul passato, compito irrinunciabile della memoria diventa quello di riuscire a eliminare il periodo ipotetico, quell'inutile ammassarsi di congiuntivi e condizionali, confinandosi a ciò che è stato e non a ciò che (forse) sarebbe potuto essere.
E parlando di tempi e modi, l'obiettivo di sempre rimane essere, ora e qui. Paradossalmente, ciò che sembra una riduzione permette l'espansione, annullando tempo e spazio: il qui diventerà "in ogni dove", l'ora sarà "l'istante che si fa eternità".
Unico luogo il cuore... materia l'incrocio di sguardi... luminosa gioia oltre ogni dire...
Amore.

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