4.12.02

Sedute e letture

Oggi sono stato da V. e abbiamo fatto una seduta definita "grandiosa", lavorando sul giovane F. che alla fine si sentiva "riconnesso" e "di nuovo tra i beati".
Prima che si stendesse sul lettino, abbiamo parlato e seguito la scrittura di V., che ci ha invitato a condividere varie letture. Alcune sono state tratte da un libro che avevo per caso con me:
Così parlò Zarathustra, di Friedrich Nietzsche.
Come al solito, constatavamo che le parole nelle pagine indicate si attagliavano precisamente alla situazione di cui stavamo discorrendo, illuminando alcuni aspetti evolutivi che ciascuno di noi si trova ad affrontare.
In particolare, di un passaggio è stata richiesta la lettura e la rilettura, che ho ripetuto volentieri ad alta voce e che desidero riportare qui:

Purificarsi deve ancora il liberato dello spirito. Molta prigione e muffa sono rimaste in lui: puro deve diventare ancora il suo occhio.
Sì, io conosco il tuo pericolo. Ma per il mio amore e per la mia speranza ti scongiuro: non gettar via il tuo amore e la tua speranza.
Nobile ti senti ancora e nobile ti sentono ancora gli altri, che ti vogliono male e ti gettano occhiate cattive. Sappi che a tutti è d'intralcio un uomo nobile.
Anche ai buoni è d'intralcio un uomo nobile: e perfino quando lo chiamano buono, intendono con questo toglierlo di mezzo.
Il nobile vuol creare del nuovo e una nuova virtù. Il buono vuole il vecchio e che il vecchio sia conservato.
Ma non questo è il pericolo del nobile, che diventi un buono, bensì che diventi uno spavaldo, uno schernitore, un annientatore.
Ah, ho conosciuto uomini nobili che perdettero la loro più alta speranza. E ora calunniavano tutte le speranze alte.
Ora vivevano spavaldamente di bravi piaceri e non ponevano più le loro mete al di là della giornata presente.
"Lo spirito è anche voluttà" - così dicevano. Così spezzarono al loro spirito le ali: ora esso s'aggira strisciando e rosica tutto insozzandolo.
Un tempo essi pensavano di diventare eroi: gaudenti sono ora. Afflizione e orrore è per loro l'eroe.
Ma per il mio amore e per la mia speranza ti scongiuro: non gettar via l'eroe nella tua anima! Considera sacra la tua speranza più alta! -


Se prendiamo l'esempio delle delusioni amorose, è facile comprendere il meccanismo per cui quando si perde la "più alta speranza" si è propensi a negare "tutte le speranze alte".
E dunque assume peso specifico stagliandosi incoraggiante l'esortazione dell'ispirato:
Considera sacra la tua speranza più alta!

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