19.5.03

Potrei esser morto e rinato venti volte, e forse è successo davvero. In questa vita, intendo, senza tirare in ballo visioni karmiche di reincarnazioni e altri vissuti.
Dicono che dò serenità, che sono positivo. Lo so, lo so quando sento rimbalzare il mio sorriso sull'anima altrui, che si sente rinfrancata, riconosciuta individualmente nel per sempre di un istante.
Eppure ogni tanto qualcosa dentro fa pluf e non sono in tempo a riafferrarlo con la manina prima che sprofondi nell'oscurità degli abissi insondabili. Succede quando la stanchezza cancella per un momento speranze e fiducia, quando tutto si annerisce. Dico per un momento non volendo venir meno al mio ottimismo conclamato, neanche quando a far pluf è il cuore intero, ingiustificatamente, inaccettabilmente, irragionevolmente.
Dico per un momento perché so che è così, voglio che sia così. Perché domattina mi sveglierò e troverò il sole. E se anche il cielo fosse coperto, saprò che è lassù. Un astro che scalda da lontano ma che non si lascia toccare.

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